1 Corinzi 10

1 Perché, fratelli, non voglio che ignoriate che i nostri padri furon tutti sotto la nuvola, e tutti passarono attraverso il mare,

2 e tutti furon battezzati, nella nuvola e nel mare, per esser di Mosè,

3 e tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale,

4 e tutti bevvero la stessa bevanda spirituale, perché beveano alla roccia spirituale che li seguiva; e la roccia era Cristo.

5 Ma della maggior parte di loro Iddio non si compiacque, poiché furono atterrati nel deserto.

6 Or queste cose avvennero per servir d’esempio a noi, onde non siam bramosi di cose malvage, come coloro ne furon bramosi;

7 onde non diventiate idolatri come alcuni di loro, secondo che è scritto: Il popolo si sedette per mangiare e per bere, poi s’alzò per divertirsi;

8 onde non fornichiamo come taluni di loro fornicarono, e ne caddero, in un giorno solo, ventitremila;

9 onde non tentiamo il Signore, come alcuni di loro lo tentarono, e perirono morsi dai serpenti.

10 E non mormorate come alcuni di loro mormorarono, e perirono colpiti dal distruttore.

11 Or queste cose avvennero loro per servire d’esempio, e sono state scritte per ammonizione di noi, che ci troviamo agli ultimi termini dei tempi.

12 Perciò, chi si pensa di stare ritto, guardi di non cadere.

13 Niuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; or Iddio è fedele e non permetterà che siate tentati al di là delle vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscirne, onde la possiate sopportare.

14 Perciò, cari miei, fuggite l’idolatria.

15 Io parlo come a persone intelligenti; giudicate voi di quello che dico.

16 Il calice della benedizione che noi benediciamo, non è egli la comunione col sangue di Cristo? Il pane, che noi rompiamo, non è egli la comunione col corpo di Cristo?

17 Siccome v’è un unico pane, noi, che siam molti, siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a quell’unico pane.

18 Guardate l’Israele secondo la carne; quelli che mangiano i sacrifici non hanno essi comunione con l’altare?

19 Che dico io dunque? Che la carne sacrificata agl’idoli sia qualcosa? Che un idolo sia qualcosa?

20 Tutt’altro; io dico che le carni che i Gentili sacrificano, le sacrificano ai demoni e non a Dio; or io non voglio che abbiate comunione coi demoni.

21 Voi non potete bere il calice del Signore e il calice de’ demoni; voi non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demoni.

22 O vogliamo noi provocare il Signore a gelosia? Siamo noi più forti di lui?

23 Ogni cosa è lecita ma non ogni cosa è utile; ogni cosa è lecita ma non ogni cosa edifica.

24 Nessuno cerchi il proprio vantaggio, ma ciascuno cerchi l’altrui.

25 Mangiate di tutto quello che si vende al macello senza fare inchieste per motivo di coscienza;

26 perché al Signore appartiene la terra e tutto quello ch’essa contiene.

27 Se qualcuno de’ non credenti v’invita, e voi volete andarci, mangiate di tutto quello che vi è posto davanti, senza fare inchieste per motivo di coscienza.

28 Ma se qualcuno vi dice: Questa è cosa di sacrifici, non ne mangiate per riguardo a colui che v’ha avvertito, e per riguardo alla coscienza;

29 alla coscienza, dico, non tua, ma di quell’altro; infatti, perché la mia libertà sarebb’ella giudicata dalla coscienza altrui?

30 E se io mangio di una cosa con rendimento di grazie, perché sarei biasimato per quello di cui io rendo grazie?

31 Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio.

32 Non siate d’intoppo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio:

33 sì come anch’io compiaccio a tutti in ogni cosa, non cercando l’utile mio proprio, ma quello de’ molti, affinché siano salvati.

1 Corinzi 11

1 Siate miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo.

2 Or io vi lodo perché vi ricordate di me in ogni cosa, e ritenete i miei insegnamenti quali ve li ho trasmessi.

3 Ma io voglio che sappiate che il capo d’ogni uomo è Cristo, che il capo della donna è l’uomo, e che il capo di Cristo è Dio.

4 Ogni uomo che prega o profetizza a capo coperto, fa disonore al suo capo;

5 ma ogni donna che prega o profetizza senz’avere il capo coperto da un velo, fa disonore al suo capo, perché è lo stesso che se fosse rasa.

6 Perché se la donna non si mette il velo, si faccia anche tagliare i capelli! Ma se è cosa vergognosa per una donna il farsi tagliare i capelli o radere il capo, si metta un velo.

7 Poiché, quanto all’uomo, egli non deve velarsi il capo, essendo immagine e gloria di Dio; ma la donna è la gloria dell’uomo;

8 perché l’uomo non viene dalla donna, ma la donna dall’uomo;

9 e l’uomo non fu creato a motivo della donna, ma la donna a motivo dell’uomo.

10 Perciò la donna deve, a motivo degli angeli, aver sul capo un segno dell’autorità da cui dipende.

11 D’altronde, nel Signore, né la donna è senza l’uomo, né l’uomo senza la donna.

12 Poiché, siccome la donna viene dall’uomo, così anche l’uomo esiste per mezzo della donna, e ogni cosa è da Dio.

13 Giudicatene voi stessi: E’ egli conveniente che una donna preghi Iddio senz’esser velata?

14 La natura stessa non v’insegna ella che se l’uomo porta la chioma, ciò è per lui un disonore?

15 Mentre se una donna porta la chioma, ciò è per lei un onore; perché la chioma le è data a guisa di velo.

16 Se poi ad alcuno piace d’esser contenzioso, noi non abbiamo tale usanza; e neppur le chiese di Dio.

17 Mentre vi do queste istruzioni, io non vi lodo del fatto che vi radunate non per il meglio ma per il peggio.

18 Poiché, prima di tutto, sento che quando v’adunate in assemblea, ci son fra voi delle divisioni; e in parte lo credo;

19 perché bisogna che ci sian fra voi anche delle sètte, affinché quelli che sono approvati, siano manifesti fra voi.

20 Quando poi vi radunate assieme, quel che fate, non è mangiar la Cena del Signore;

21 poiché, al pasto comune, ciascuno prende prima la propria cena; e mentre l’uno ha fame, l’altro è ubriaco.

22 Non avete voi delle case per mangiare e bere? O disprezzate voi la chiesa di Dio e fate vergogna a quelli che non hanno nulla? Che vi dirò? Vi loderò io? In questo io non vi lodo.

23 Poiché ho ricevuto dal Signore quello che anche v’ho trasmesso; cioè, che il Signor Gesù, nella notte che fu tradito, prese del pane;

24 e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me.

25 Parimente, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me.

26 Poiché ogni volta che voi mangiate questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore, finch’egli venga.

27 Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo ed il sangue del Signore.

28 Or provi l’uomo se stesso, e così mangi del pane e beva del calice;

29 poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudicio su se stesso, se non discerne il corpo del Signore.

30 Per questa cagione molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi muoiono.

31 Ora, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati;

32 ma quando siamo giudicati, siam corretti dal Signore, affinché non siam condannati col mondo.

33 Quando dunque, fratelli miei, v’adunate per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri.

34 Se qualcuno ha fame, mangi a casa, onde non vi aduniate per attirar su voi un giudicio. Le altre cose regolerò quando verrò.

1 Corinzi 12

1 Circa i doni spirituali, fratelli, non voglio che siate nell’ignoranza.

2 Voi sapete che quando eravate Gentili eravate trascinati dietro agl’idoli muti, secondo che vi si menava.

3 Perciò vi fo sapere che nessuno, parlando per lo Spirito di Dio, dice: Gesù è anatema! e nessuno può dire: Gesù è il Signore! se non per lo Spirito Santo.

4 Or vi è diversità di doni, ma v’è un medesimo Spirito.

5 E vi è diversità di ministeri, ma non v’è che un medesimo Signore.

6 E vi è varietà di operazioni, ma non v’è che un medesimo Iddio, il quale opera tutte le cose in tutti.

7 Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l’utile comune.

8 Infatti, a uno è data mediante lo Spirito parola di sapienza; a un altro, parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito;

9 a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigioni, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro, potenza d’operar miracoli;

10 a un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di lingue, e ad un altro, la interpretazione delle lingue;

11 ma tutte queste cose le opera quell’uno e medesimo Spirito, distribuendo i suoi doni a ciascuno in particolare come Egli vuole.

12 Poiché, siccome il corpo è uno ed ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un unico corpo, così ancora è di Cristo.

13 Infatti noi tutti abbiam ricevuto il battesimo di un unico Spirito per formare un unico corpo, e Giudei e Greci, e schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un unico Spirito.

14 E infatti il corpo non si compone di un membro solo, ma di molte membra.

15 Se il piè dicesse: Siccome io non sono mano, non son del corpo, non per questo non sarebbe del corpo.

16 E se l’orecchio dicesse: Siccome io non son occhio, non son del corpo, non per questo non sarebbe del corpo.

17 Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato?

18 Ma ora Iddio ha collocato ciascun membro nel corpo, come ha voluto.

19 E se tutte le membra fossero un unico membro, dove sarebbe il corpo?

20 Ma ora ci son molte membra, ma c’è un unico corpo;

21 e l’occhio non può dire alla mano: Io non ho bisogno di te; né il capo può dire ai piedi: Non ho bisogno di voi.

22 Al contrario, le membra del corpo che paiono essere più deboli, sono invece necessarie;

23 e quelle parti del corpo che noi stimiamo esser le meno onorevoli, noi le circondiamo di maggior onore; e le parti nostre meno decorose son fatte segno di maggior decoro,

24 mentre le parti nostre decorose non ne hanno bisogno; ma Dio ha costrutto il corpo in modo da dare maggior onore alla parte che ne mancava,

25 affinché non ci fosse divisione nel corpo, ma le membra avessero la medesima cura le une per le altre.

26 E se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; e se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui.

27 Or voi siete il corpo di Cristo, e membra d’esso, ciascuno per parte sua.

28 E Dio ha costituito nella Chiesa primieramente degli apostoli; in secondo luogo dei profeti; in terzo luogo de’ dottori; poi, i miracoli; poi i doni di guarigione, le assistenze, i doni di governo, la diversità delle lingue.

29 Tutti sono eglino apostoli? Son forse tutti profeti? Son forse tutti dottori? Fan tutti de’ miracoli?

30 Tutti hanno eglino i doni delle guarigioni? Parlan tutti in altre lingue? Interpretano tutti?

31 Ma desiderate ardentemente i doni maggiori. E ora vi mostrerò una via, che è la via per eccellenza.

1 Corinzi 13

1 Quand’io parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, se non ho carità, divento un rame risonante o uno squillante cembalo.

2 E quando avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e avessi tutta la fede in modo da trasportare i monti, se non ho carità, non son nulla.

3 E quando distribuissi tutte le mie facoltà per nutrire i poveri, e quando dessi il mio corpo ad essere arso, se non ho carità, ciò niente mi giova.

4 La carità è paziente, è benigna; la carità non invidia; la carità non si vanta, non si gonfia,

5 non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non sospetta il male,

6 non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità;

7 soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.

8 La carità non verrà mai meno. Quanto alle profezie, esse verranno abolite; quanto alle lingue, esse cesseranno; quanto alla conoscenza, essa verrà abolita;

9 poiché noi conosciamo in parte, e in parte profetizziamo;

10 ma quando la perfezione sarà venuta, quello che è solo in parte, sarà abolito.

11 Quand’ero fanciullo, parlavo da fanciullo, pensavo da fanciullo, ragionavo da fanciullo; ma quando son diventato uomo, ho smesso le cose da fanciullo.

12 Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò appieno, come anche sono stato appieno conosciuto.

13 Or dunque queste tre cose durano: fede, speranza, carità; ma la più grande di esse è la carità.

1 Corinzi 14

1 Procacciate la carità, non lasciando però di ricercare i doni spirituali, e principalmente il dono di profezia.

2 Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno l’intende, ma in ispirito proferisce misteri.

3 Chi profetizza, invece, parla agli uomini un linguaggio di edificazione, di esortazione e di consolazione.

4 Chi parla in altra lingua edifica se stesso; ma chi profetizza edifica la chiesa.

5 Or io ben vorrei che tutti parlaste in altre lingue; ma molto più che profetaste; chi profetizza è superiore a chi parla in altre lingue, a meno ch’egli interpreti, affinché la chiesa ne riceva edificazione.

6 Infatti, fratelli, s’io venissi a voi parlando in altre lingue, che vi gioverei se la mia parola non vi recasse qualche rivelazione, o qualche conoscenza, o qualche profezia, o qualche insegnamento?

7 Perfino le cose inanimate che dànno suono, quali il flauto o la cetra, se non dànno distinzione di suoni, come si conoscerà quel ch’è suonato col flauto o con la cetra?

8 E se la tromba dà un suono sconosciuto, chi si preparerà alla battaglia?

9 Così anche voi, se per il vostro dono di lingue non proferite un parlare intelligibile, come si capirà quel che dite? Parlerete in aria.

10 Ci sono nel mondo tante e tante specie di parlari, e niun parlare è senza significato.

11 Se quindi io non intendo il significato del parlare, sarò un barbaro per chi parla, e chi parla sarà un barbaro per me.

12 Così anche voi, poiché siete bramosi dei doni spirituali, cercate di abbondarne per l’edificazione della chiesa.

13 Perciò, chi parla in altra lingua preghi di poter interpretare;

14 poiché, se prego in altra lingua, ben prega lo spirito mio, ma la mia intelligenza rimane infruttuosa.

15 Che dunque? Io pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l’intelligenza; salmeggerò con lo spirito, ma salmeggerò anche con l’intelligenza.

16 Altrimenti, se tu benedici Iddio soltanto con lo spirito, come potrà colui che occupa il posto del semplice uditore dire “Amen” al tuo rendimento di grazie, poiché non sa quel che tu dici?

17 Quanto a te, certo, tu fai un bel ringraziamento; ma l’altro non è edificato.

18 Io ringrazio Dio che parlo in altre lingue più di tutti voi;

19 ma nella chiesa preferisco dir cinque parole intelligibili per istruire anche gli altri, che dirne diecimila in altra lingua.

20 Fratelli, non siate fanciulli per senno; siate pur bambini quanto a malizia, ma quanto a senno, siate uomini fatti.

21 Egli è scritto nella legge: Io parlerò a questo popolo per mezzo di gente d’altra lingua, e per mezzo di labbra straniere; e neppur così mi ascolteranno, dice il Signore.

22 Pertanto le lingue servono di segno non per i credenti, ma per i non credenti: la profezia, invece, serve di segno non per i non credenti, ma per i credenti.

23 Quando dunque tutta la chiesa si raduna assieme, se tutti parlano in altre lingue, ed entrano degli estranei o dei non credenti, non diranno essi che siete pazzi?

24 Ma se tutti profetizzano, ed entra qualche non credente o qualche estraneo, egli è convinto da tutti,

25 è scrutato da tutti, i segreti del suo cuore son palesati; e così, gettandosi giù con la faccia a terra, adorerà Dio, proclamando che Dio è veramente fra voi.

26 Che dunque, fratelli? Quando vi radunate, avendo ciascun di voi un salmo, o un insegnamento, o una rivelazione, o un parlare in altra lingua, o una interpretazione, facciasi ogni cosa per l’edificazione.

27 Se c’è chi parla in altra lingua, siano due o tre al più, a farlo; e l’un dopo l’altro; e uno interpreti;

28 e se non v’è chi interpreti, si tacciano nella chiesa e parlino a se stessi e a Dio.

29 Parlino due o tre profeti, e gli altri giudichino;

30 e se una rivelazione è data a uno di quelli che stanno seduti, il precedente si taccia.

31 Poiché tutti, uno ad uno, potete profetare; affinché tutti imparino e tutti sian consolati;

32 e gli spiriti de’ profeti son sottoposti a’ profeti,

33 perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace.

34 Come si fa in tutte le chiese de’ santi, tacciansi le donne nelle assemblee, perché non è loro permesso di parlare, ma debbon star soggette, come dice anche la legge.

35 E se vogliono imparar qualcosa, interroghino i loro mariti a casa; perché è cosa indecorosa per una donna parlare in assemblea.

36 La parola di Dio è forse proceduta da voi? O è dessa forse pervenuta a voi soli?

37 Se qualcuno si stima esser profeta o spirituale, riconosca che le cose che io vi scrivo son comandamenti del Signore.

38 E se qualcuno lo vuole ignorare, lo ignori.

39 Pertanto, fratelli, bramate il profetare, e non impedite il parlare in altre lingue;

40 ma ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine.

1 Corinzi 15

1 Fratelli, io vi rammento l’Evangelo che v’ho annunziato, che voi ancora avete ricevuto, nel quale ancora state saldi, e mediante il quale siete salvati,

2 se pur lo ritenete quale ve l’ho annunziato; a meno che non abbiate creduto invano.

3 Poiché io v’ho prima di tutto trasmesso, come l’ho ricevuto anch’io, che Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture;

4 che fu seppellito; che risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture;

5 che apparve a Cefa, poi ai Dodici.

6 Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti.

7 Poi apparve a Giacomo; poi a tutti gli Apostoli;

8 e, ultimo di tutti, apparve anche a me, come all’aborto;

9 perché io sono il minimo degli apostoli; e non son degno di esser chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio.

10 Ma per la grazia di Dio io sono quello che sono; e la grazia sua verso di me non è stata vana; anzi, ho faticato più di loro tutti; non già io, però, ma la grazia di Dio che è con me.

11 Sia dunque io o siano loro, così noi predichiamo, e così voi avete creduto.

12 Or se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come mai alcuni fra voi dicono che non v’è risurrezione de’ morti?

13 Ma se non v’è risurrezione dei morti, neppur Cristo è risuscitato;

14 e se Cristo non è risuscitato, vana dunque è la nostra predicazione, e vana pure è la vostra fede.

15 E noi siamo anche trovati falsi testimoni di Dio, poiché abbiamo testimoniato di Dio, ch’Egli ha risuscitato il Cristo; il quale Egli non ha risuscitato, se è vero che i morti non risuscitano.

16 Difatti, se i morti non risuscitano, neppur Cristo è risuscitato;

17 e se Cristo non è risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati.

18 Anche quelli che dormono in Cristo, son dunque periti.

19 Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miserabili di tutti gli uomini.

20 Ma ora Cristo è risuscitato dai morti, primizia di quelli che dormono.

21 Infatti, poiché per mezzo d’un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo d’un uomo è venuta la resurrezione dei morti.

22 Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saran tutti vivificati;

23 ma ciascuno nel suo proprio ordine: Cristo, la primizia; poi quelli che son di Cristo, alla sua venuta;

24 poi verrà la fine, quand’egli avrà rimesso il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà ed ogni potenza.

25 Poiché bisogna ch’egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi.

26 L’ultimo nemico che sarà distrutto, sarà la morte.

27 Difatti, Iddio ha posto ogni cosa sotto i piedi di esso; ma quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che Colui che gli ha sottoposto ogni cosa, ne è eccettuato.

28 E quando ogni cosa gli sarà sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a Colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti.

29 Altrimenti, che faranno quelli che son battezzati per i morti? Se i morti non risuscitano affatto, perché dunque son essi battezzati per loro?

30 E perché anche noi siamo ogni momento in pericolo?

31 Ogni giorno sono esposto alla morte; si, fratelli, com’è vero ch’io mi glorio di voi, in Cristo Gesù, nostro Signore.

32 Se soltanto per fini umani ho lottato con le fiere ad Efeso, che utile ne ho io? Se i morti non risuscitano, mangiamo e beviamo, perché domani morremo.

33 Non v’ingannate: le cattive compagnie corrompono i buoni costumi.

34 Svegliatevi a vita di giustizia, e non peccate; perché alcuni non hanno conoscenza di Dio; lo dico a vostra vergogna.

35 Ma qualcuno dirà: come risuscitano i morti? E con qual corpo tornano essi?

36 Insensato, quel che tu semini non è vivificato, se prima non muore;

37 e quanto a quel che tu semini, non semini il corpo che ha da nascere, ma un granello ignudo, come capita, di frumento, o di qualche altro seme;

38 e Dio gli dà un corpo secondo che l’ha stabilito; e ad ogni seme, il proprio corpo.

39 Non ogni carne è la stessa carne; ma altra è la carne degli uomini, altra la carne delle bestie, altra quella degli uccelli, altra quella dei pesci.

40 Ci sono anche de’ corpi celesti e de’ corpi terrestri; ma altra è la gloria de’ celesti, e altra quella de’ terrestri.

41 Altra è la gloria del sole, altra la gloria della luna, e altra la gloria delle stelle; perché un astro è differente dall’altro in gloria.

42 Così pure della risurrezione dei morti. Il corpo è seminato corruttibile, e risuscita incorruttibile;

43 è seminato ignobile, e risuscita glorioso; è seminato debole, e risuscita potente;

44 è seminato corpo naturale, e risuscita corpo spirituale. Se c’è un corpo naturale, c’è anche un corpo spirituale.

45 Così anche sta scritto: il primo uomo, Adamo, fu fatto anima vivente; l’ultimo Adamo è spirito vivificante.

46 Però, ciò che è spirituale non vien prima; ma prima, ciò che è naturale; poi vien ciò che è spirituale.

47 Il primo uomo, tratto dalla terra, è terreno; il secondo uomo è dal cielo.

48 Quale è il terreno, tali sono anche i terreni; e quale è il celeste, tali saranno anche i celesti.

49 E come abbiamo portato l’immagine del terreno, così porteremo anche l’immagine del celeste.

50 Or questo dico, fratelli, che carne e sangue non possono eredare il regno di Dio né la corruzione può eredare la incorruttibilità.

51 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati,

52 in un momento, in un batter d’occhio, al suon dell’ultima tromba. Perché la tromba suonerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo mutati.

53 Poiché bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità, e che questo mortale rivesta immortalità.

54 E quando questo corruttibile avrà rivestito incorruttibilità, e questo mortale avrà rivestito immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta: La morte è stata sommersa nella vittoria.

55 O morte, dov’è la tua vittoria? O morte, dov’è il tuo dardo?

56 Or il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge;

57 ma ringraziato sia Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo.

58 Perciò, fratelli miei diletti, state saldi, incrollabili, abbondanti sempre nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.

1 Corinzi 16

1 Or quanto alla colletta per i santi, come ho ordinato alle chiese di Galazia, così fate anche voi.

2 Ogni primo giorno della settimana ciascun di voi metta da parte a casa quel che potrà secondo la prosperità concessagli, affinché, quando verrò, non ci sian più collette da fare.

3 E quando sarò giunto, quelli che avrete approvati, io li manderò con lettere a portare la vostra liberalità a Gerusalemme;

4 e se converrà che ci vada anch’io, essi verranno meco.

5 Io poi mi recherò da voi, quando sarò passato per la Macedonia;

6 perché passerò per la Macedonia; ma da voi forse mi fermerò alquanto, ovvero anche passerò l’inverno, affinché voi mi facciate proseguire per dove mi recherò.

7 Perché, questa volta, io non voglio vedervi di passaggio; poiché spero di fermarmi qualche tempo da voi, se il Signore lo permette.

8 Ma mi fermerò in Efeso fino alla Pentecoste,

9 perché una larga porta mi è qui aperta ad un lavoro efficace, e vi son molti avversari.

10 Or se viene Timoteo, guardate che stia fra voi senza timore; perch’egli lavora nell’opera del Signore, come faccio anch’io.

11 Nessuno dunque lo sprezzi; ma fatelo proseguire in pace, affinché venga da me; poiché io l’aspetto coi fratelli.

12 Quanto al fratello Apollo, io l’ho molto esortato a recarsi da voi coi fratelli; ma egli assolutamente non ha avuto volontà di farlo adesso; andrà però quando ne avrà l’opportunità.

13 Vegliate, state fermi nella fede, portatevi virilmente, fortificatevi.

14 Tutte le cose vostre sian fatte con carità.

15 Or, fratelli, voi conoscete la famiglia di Stefana; sapete che è la primizia dell’Acaia, e che si è dedicata al servizio dei santi;

16 io v’esorto a sottomettervi anche voi a cotali persone, e a chiunque lavora e fatica nell’opera comune.

17 E io mi rallegro della venuta di Stefana, di Fortunato e d’Acaico, perché essi hanno riempito il vuoto prodotto dalla vostra assenza;

18 poiché hanno ricreato lo spirito mio ed il vostro; sappiate apprezzare cotali persone.

19 Le chiese dell’Asia vi salutano. Aquila e Priscilla, con la chiesa che è in casa loro, vi salutano molto nel Signore.

20 Tutti i fratelli vi salutano. Salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio.

21 Il saluto, di mia propria mano: di me, Paolo.

22 Se qualcuno non ama il Signore, sia anatema. Maràn-atà.

23 La grazia del Signor Gesù sia con voi.

24 L’amor mio è con tutti voi in Cristo Gesù.

Romani 1

1 Paolo, servo di Cristo Gesù, chiamato ad essere apostolo, appartato per l’Evangelo di Dio,

2 ch’Egli avea già promesso per mezzo de’ suoi profeti nelle sante Scritture

3 e che concerne il suo Figliuolo,

4 nato dal seme di Davide secondo la carne, dichiarato Figliuolo di Dio con potenza secondo lo spirito di santità mediante la sua risurrezione dai morti; cioè Gesù Cristo nostro Signore,

5 per mezzo del quale noi abbiam ricevuto grazia e apostolato per trarre all’ubbidienza della fede tutti i Gentili, per amore del suo nome

6 fra i quali Gentili siete voi pure, chiamati da Gesù Cristo

7 a quanti sono in Roma, amati da Dio, chiamati ad esser santi, grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.

8 Prima di tutto io rendo grazie all’Iddio mio per mezzo di Gesù Cristo per tutti voi perché la vostra fede è pubblicata per tutto il mondo.

9 Poiché Iddio, al quale servo nello spirito mio annunziando l’Evangelo del suo Figliuolo, mi è testimone ch’io non resto dal far menzione di voi in tutte le mie preghiere,

10 chiedendo che in qualche modo mi sia porta finalmente, per la volontà di Dio, l’occasione propizia di venire a voi.

11 Poiché desidero vivamente di vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale affinché siate fortificati;

12 o meglio, perché quando sarò tra voi ci confortiamo a vicenda mediante la fede che abbiamo in comune, voi ed io.

13 Or, fratelli, non voglio che ignoriate che molte volte mi sono proposto di recarmi da voi (ma finora ne sono stato impedito) per avere qualche frutto anche fra voi come fra il resto dei Gentili.

14 Io son debitore tanto ai Greci quanto ai Barbari, tanto ai savi quanto agli ignoranti;

15 ond’è che, per quanto sta in me, io son pronto ad annunziar l’Evangelo anche a voi che siete in Roma.

16 Poiché io non mi vergogno dell’Evangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza d’ogni credente; del Giudeo prima e poi del Greco;

17 poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, secondo che è scritto: Ma il giusto vivrà per fede.

18 Poiché l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà ed ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l’ingiustizia;

19 infatti quel che si può conoscer di Dio è manifesto in loro, avendolo Iddio loro manifestato;

20 poiché le perfezioni invisibili di lui, la sua eterna potenza e divinità, si vedon chiaramente sin dalla creazione del mondo, essendo intese per mezzo delle opere sue;

21 ond’è che essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Iddio, non l’hanno glorificato come Dio, né l’hanno ringraziato; ma si son dati a vani ragionamenti, e l’insensato loro cuore s’è ottenebrato.

22 Dicendosi savi, son divenuti stolti,

23 e hanno mutato la gloria dell’incorruttibile Iddio in immagini simili a quelle dell’uomo corruttibile, e d’uccelli e di quadrupedi e di rettili.

24 Per questo, Iddio li ha abbandonati, nelle concupiscenze de’ loro cuori, alla impurità, perché vituperassero fra loro i loro corpi;

25 essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna, e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.

26 Perciò Iddio li ha abbandonati a passioni infami: poiché le loro femmine hanno mutato l’uso naturale in quello che è contro natura,

27 e similmente anche i maschi, lasciando l’uso naturale della donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri, commettendo uomini con uomini cose turpi, e ricevendo in loro stessi la condegna mercede del proprio traviamento.

28 E siccome non si sono curati di ritenere la conoscenza di Dio, Iddio li ha abbandonati ad una mente reproba, perché facessero le cose che sono sconvenienti,

29 essendo essi ricolmi d’ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d’invidia, d’omicidio, di contesa, di frode, di malignità;

30 delatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, inventori di mali, disubbidienti ai genitori,

31 insensati, senza fede nei patti, senza affezione naturale, spietati;

32 i quali, pur conoscendo che secondo il giudizio di Dio quelli che fanno codeste cose son degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette.

Romani 2

1 Perciò, o uomo, chiunque tu sii che giudichi, sei inescusabile; poiché nel giudicare gli altri, tu condanni te stesso; poiché tu che giudichi, fai le medesime cose.

2 Or noi sappiamo che il giudizio di Dio su quelli che fanno tali cose è conforme a verità.

3 E pensi tu, o uomo che giudichi quelli che fanno tali cose e le fai tu stesso, di scampare al giudizio di Dio?

4 Ovvero sprezzi tu le ricchezze della sua benignità, della sua pazienza e della sua longanimità, non riconoscendo che la benignità di Dio ti trae a ravvedimento?

5 Tu invece, seguendo la tua durezza e il tuo cuore impenitente, t’accumuli un tesoro d’ira, per il giorno dell’ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio,

6 il quale renderà a ciascuno secondo le sue opere:

7 vita eterna a quelli che con la perseveranza nel bene oprare cercano gloria e onore e immortalità;

8 ma a quelli che son contenziosi e non ubbidiscono alla verità ma ubbidiscono alla ingiustizia, ira e indignazione.

9 Tribolazione e angoscia sopra ogni anima d’uomo che fa il male; del Giudeo prima, e poi del Greco;

10 ma gloria e onore e pace a chiunque opera bene; al Giudeo prima e poi al Greco;

11 poiché dinanzi a Dio non c’è riguardo a persone.

12 Infatti, tutti coloro che hanno peccato senza legge, periranno pure senza legge; e tutti coloro che hanno peccato avendo legge, saranno giudicati con quella legge;

13 poiché non quelli che ascoltano la legge son giusti dinanzi a Dio, ma quelli che l’osservano saranno giustificati.

14 Infatti, quando i Gentili che non hanno legge, adempiono per natura le cose della legge, essi, che non hanno legge, son legge a se stessi;

15 essi mostrano che quel che la legge comanda è scritto nei loro cuori per la testimonianza che rende loro la coscienza, e perché i loro pensieri si accusano od anche si scusano a vicenda.

16 Tutto ciò si vedrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio Evangelo.

17 Or se tu ti chiami Giudeo, e ti riposi sulla legge, e ti glorii in Dio,

18 e conosci la sua volontà, e discerni la differenza delle cose essendo ammaestrato dalla legge,

19 e ti persuadi d’esser guida de’ ciechi, luce di quelli che sono nelle tenebre,

20 educatore degli scempi, maestro dei fanciulli, perché hai nella legge la formula della conoscenza e della verità,

21 come mai, dunque, tu che insegni agli altri non insegni a te stesso? Tu che predichi che non si deve rubare, rubi?

22 Tu che dici che non si deve commettere adulterio, commetti adulterio? Tu che hai in abominio gl’idoli, saccheggi i templi?

23 Tu che meni vanto della legge, disonori Dio trasgredendo la legge?

24 Poiché, siccome è scritto, il nome di Dio, per cagion vostra, è bestemmiato fra i Gentili.

25 Infatti ben giova la circoncisione se tu osservi la legge; ma se tu sei trasgressore della legge, la tua circoncisione diventa incirconcisione.

26 E se l’incirconciso osserva i precetti della legge, la sua incirconcisione non sarà essa reputata circoncisione?

27 E così colui che è per natura incirconciso, se adempie la legge, giudicherà te, che con la lettera e la circoncisione sei un trasgressore della legge.

28 Poiché Giudeo non è colui che è tale all’esterno; né è circoncisione quella che è esterna, nella carne;

29 ma Giudeo è colui che lo è interiormente; e la circoncisione è quella del cuore, in ispirito, non in lettera; d’un tal Giudeo la lode procede non dagli uomini, ma da Dio.

Romani 3

1 Qual è dunque il vantaggio del Giudeo? O qual è la utilità della circoncisione?

2 Grande per ogni maniera; prima di tutto, perché a loro furono affidati gli oracoli di Dio.

3 Poiché che vuol dire se alcuni sono stati increduli? Annullerà la loro incredulità la fedeltà di Dio?

4 Così non sia; anzi, sia Dio riconosciuto verace, ma ogni uomo bugiardo, siccome è scritto: Affinché tu sia riconosciuto giusto nelle tue parole, e resti vincitore quando sei giudicato.

5 Ma se la nostra ingiustizia fa risaltare la giustizia di Dio, che diremo noi? Iddio è egli ingiusto quando dà corso alla sua ira? (Io parlo umanamente).

6 Così non sia; perché, altrimenti, come giudicherà egli il mondo?

7 Ma se per la mia menzogna la verità di Dio è abbondata a sua gloria, perché son io ancora giudicato come peccatore?

8 E perché (secondo la calunnia che ci è lanciata e la massima che taluni ci attribuiscono), perché non “facciamo il male affinché ne venga il bene?” La condanna di quei tali è giusta.

9 Che dunque? Abbiam noi qualche superiorità? Affatto; perché abbiamo dianzi provato che tutti, Giudei e Greci, sono sotto il peccato,

10 siccome è scritto: Non v’è alcun giusto, neppur uno.

11 Non v’è alcuno che abbia intendimento, non v’è alcuno che ricerchi Dio.

12 Tutti si sono sviati, tutti quanti son divenuti inutili. Non v’è alcuno che pratichi la bontà, no, neppur uno.

13 La loro gola è un sepolcro aperto; con le loro lingue hanno usato frode; v’è un veleno di aspidi sotto le loro labbra.

14 La loro bocca è piena di maledizione e d’amarezza.

15 I loro piedi son veloci a spargere il sangue.

16 Sulle lor vie è rovina e calamità,

17 e non hanno conosciuto la via della pace.

18 Non c’è timor di Dio dinanzi agli occhi loro.

19 Or noi sappiamo che tutto quel che la legge dice, lo dice a quelli che son sotto la legge, affinché ogni bocca sia turata, e tutto il mondo sia sottoposto al giudizio di Dio;

20 poiché per le opere della legge nessuno sarà giustificato al suo cospetto; giacché mediante la legge è data la conoscenza del peccato.

21 Ora, però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata una giustizia di Dio, attestata dalla legge e dai profeti:

22 vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti i credenti; poiché non v’è distinzione;

23 difatti, tutti hanno peccato e son privi della gloria di Dio,

24 e son giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù,

25 il quale Iddio ha prestabilito come propiziazione mediante la fede nel sangue d’esso, per dimostrare la sua giustizia, avendo Egli usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza;

26 per dimostrare, dico, la sua giustizia nel tempo presente; ond’Egli sia giusto e giustificante colui che ha fede in Gesù.

27 Dov’è dunque il vanto? Esso è escluso. Per quale legge? Delle opere? No, ma per la legge della fede;

28 poiché noi riteniamo che l’uomo è giustificato mediante la fede, senza le opere della legge.

29 Iddio è Egli forse soltanto l’Iddio de’ Giudei? Non è Egli anche l’Iddio de’ Gentili? Certo lo è anche de’ Gentili,

30 poiché v’è un Dio solo, il quale giustificherà il circonciso per fede, e l’incirconciso parimente mediante la fede.

31 Annulliamo noi dunque la legge mediante la fede? Così non sia; anzi, stabiliamo la legge.