Romani 14

1 Quanto a colui che è debole nella fede, accoglietelo, ma non per discutere opinioni.

2 L’uno crede di poter mangiare di tutto, mentre l’altro, che è debole, mangia legumi.

3 Colui che mangia di tutto, non sprezzi colui che non mangia di tutto; e colui che non mangia di tutto, non giudichi colui che mangia di tutto: perché Dio l’ha accolto.

4 Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Se sta in piedi o se cade è cosa che riguarda il suo padrone; ma egli sarà tenuto in piè, perché il Signore è potente da farlo stare in piè.

5 L’uno stima un giorno più d’un altro; l’altro stima tutti i giorni uguali; sia ciascuno pienamente convinto nella propria mente.

6 Chi ha riguardo al giorno, lo fa per il Signore; e chi mangia di tutto, lo fa per il Signore, perché rende grazie a Dio; e chi non mangia di tutto fa così per il Signore, e rende grazie a Dio.

7 Poiché nessuno di noi vive per se stesso, e nessuno muore per se stesso;

8 perché, se viviamo, viviamo per il Signore; e se moriamo, moriamo per il Signore; sia dunque che viviamo o che moriamo, noi siamo del Signore.

9 Poiché a questo fine Cristo è morto ed è tornato in vita: per essere il Signore e de’ morti e de’ viventi.

10 Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi il tuo fratello? Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio;

11 infatti sta scritto: Com’io vivo, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti a me, ed ogni lingua darà gloria a Dio.

12 Così dunque ciascun di noi renderà conto di se stesso a Dio.

13 Non ci giudichiamo dunque più gli uni gli altri, ma giudicate piuttosto che non dovete porre pietra d’inciampo sulla via del fratello, né essergli occasione di caduta.

14 Io so e son persuaso nel Signor Gesù che nessuna cosa è impura in se stessa; però se uno stima che una cosa è impura, per lui è impura.

15 Ora, se a motivo di un cibo il tuo fratello è contristato, tu non procedi più secondo carità. Non perdere, col tuo cibo, colui per il quale Cristo è morto!

16 Il privilegio che avete, non sia dunque oggetto di biasimo;

17 perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace ed allegrezza nello Spirito Santo.

18 Poiché chi serve in questo a Cristo, è gradito a Dio e approvato dagli uomini.

19 Cerchiamo dunque le cose che contribuiscono alla pace e alla mutua edificazione.

20 Non disfare, per un cibo, l’opera di Dio. Certo, tutte le cose son pure ma è male quand’uno mangia dando intoppo.

21 E’ bene non mangiar carne, né bever vino, né far cosa alcuna che possa esser d’intoppo al fratello.

22 Tu, la convinzione che hai, serbala per te stesso dinanzi a Dio. Beato colui che non condanna se stesso in quello che approva.

23 Ma colui che sta in dubbio, se mangia è condannato, perché non mangia con convinzione; e tutto quello che non vien da convinzione è peccato.

Romani 15

1 Or noi che siam forti, dobbiam sopportare le debolezze de’ deboli e non compiacere a noi stessi.

2 Ciascuno di noi compiaccia al prossimo nel bene, a scopo di edificazione.

3 Poiché anche Cristo non compiacque a se stesso; ma com’è scritto: Gli oltraggi di quelli che ti oltraggiano son caduti sopra di me.

4 Perché tutto quello che fu scritto per l’addietro, fu scritto per nostro ammaestramento, affinché mediante la pazienza e mediante la consolazione delle Scritture noi riteniamo la speranza.

5 Or l’Iddio della pazienza e della consolazione vi dia d’aver fra voi un medesimo sentimento secondo Cristo Gesù,

6 affinché d’un solo animo e d’una stessa bocca glorifichiate Iddio, il Padre del nostro Signor Gesù Cristo.

7 Perciò accoglietevi gli uni gli altri, siccome anche Cristo ha accolto noi per la gloria di Dio;

8 poiché io dico che Cristo è stato fatto ministro de’ circoncisi, a dimostrazione della veracità di Dio, per confermare le promesse fatte ai padri;

9 mentre i Gentili hanno da glorificare Iddio per la sua misericordia, secondo che è scritto: Per questo ti celebrerò fra i Gentili e salmeggerò al tuo nome.

10 Ed è detto ancora: Rallegratevi, o Gentili, col suo popolo.

11 E altrove: Gentili, lodate tutti il Signore, e tutti i popoli lo celebrino.

12 E di nuovo Isaia dice: Vi sarà la radice di Iesse, e Colui che sorgerà a governare i Gentili; in lui spereranno i Gentili.

13 Or l’Iddio della speranza vi riempia d’ogni allegrezza e d’ogni pace nel vostro credere, onde abbondiate nella speranza, mediante la potenza dello Spirito Santo.

14 Ora, fratelli miei, sono io pure persuaso, a riguardo vostro, che anche voi siete ripieni di bontà, ricolmi d’ogni conoscenza, capaci anche d’ammonirvi a vicenda.

15 Ma vi ho scritto alquanto arditamente, come per ricordarvi quel che già sapete, a motivo della grazia che mi è stata fatta da Dio,

16 d’esser ministro di Cristo Gesù per i Gentili, esercitando il sacro servigio del Vangelo di Dio, affinché l’offerta de’ Gentili sia accettevole, essendo santificata dallo Spirito Santo.

17 Io ho dunque di che gloriarmi in Cristo Gesù, per quel che concerne le cose di Dio;

18 perché io non ardirei dir cosa che Cristo non abbia operata per mio mezzo, in vista dell’ubbidienza de’ Gentili, in parola e in opera,

19 con potenza di segni e di miracoli, con potenza dello Spirito Santo. Così, da Gerusalemme e dai luoghi intorno fino all’Illiria, ho predicato dovunque l’Evangelo di Cristo,

20 avendo l’ambizione di predicare l’Evangelo là dove Cristo non fosse già stato nominato, per non edificare sul fondamento altrui;

21 come è scritto: Coloro ai quali nulla era stato annunziato di lui, lo vedranno; e coloro che non ne avevano udito parlare, intenderanno.

22 Per questa ragione appunto sono stato le tante volte impedito di venire a voi;

23 ma ora, non avendo più campo da lavorare in queste contrade, e avendo già da molti anni gran desiderio di recarmi da voi,

24 quando andrò in Ispagna, spero, passando, di vedervi e d’esser da voi aiutato nel mio viaggio a quella volta, dopo che mi sarò in parte saziato di voi.

25 Ma per ora vado a Gerusalemme a portarvi una sovvenzione per i santi;

26 perché la Macedonia e l’Acaia si son compiaciute di raccogliere una contribuzione a pro dei poveri fra i santi che sono in Gerusalemme.

27 Si sono compiaciute, dico; ed è anche un debito ch’esse hanno verso di loro; perché se i Gentili sono stati fatti partecipi dei loro beni spirituali, sono anche in obbligo di sovvenir loro con i beni materiali.

28 Quando dunque avrò compiuto questo servizio e consegnato questo frutto, andrò in Ispagna passando da voi;

29 e so che, recandomi da voi, verrò con la pienezza delle benedizioni di Cristo.

30 Ora, fratelli, io v’esorto per il Signor nostro Gesù Cristo e per la carità dello Spirito, a combatter meco nelle vostre preghiere a Dio per me,

31 affinché io sia liberato dai disubbidienti di Giudea, e la sovvenzione che porto a Gerusalemme sia accettevole ai santi,

32 in modo che, se piace a Dio, io possa recarmi da voi con allegrezza e possa con voi ricrearmi.

33 Or l’Iddio della pace sia con tutti voi. Amen.

Romani 16

1 Vi raccomando Febe, nostra sorella, che è diaconessa della chiesa di Cencrea,

2 perché la riceviate nel Signore, in modo degno dei santi, e le prestiate assistenza, in qualunque cosa ella possa aver bisogno di voi; poiché ella pure ha prestato assistenza a molti e anche a me stesso.

3 Salutate Prisca ed Aquila, miei compagni d’opera in Cristo Gesù,

4 i quali per la vita mia hanno esposto il loro proprio collo; ai quali non io solo ma anche tutte le chiese dei Gentili rendono grazie.

5 Salutate anche la chiesa che è in casa loro. Salutate il mio caro Epeneto, che è la primizia dell’Asia per Cristo.

6 Salutate Maria, che si è molto affaticata per voi.

7 Salutate Andronico e Giunio, miei parenti e compagni di prigione, i quali sono segnalati fra gli apostoli, e anche sono stati in Cristo prima di me.

8 Salutate Ampliato, il mio diletto nel Signore.

9 Salutate Urbano, nostro compagno d’opera in Cristo, e il mio caro Stachi.

10 Salutate Apelle, che ha fatto le sue prove in Cristo. Salutate que’ di casa di Aristobulo.

11 Salutate Erodione, mio parente. Salutate que’ di casa di Narcisso che sono nel Signore.

12 Salutate Trifena e Trifosa, che si affaticano nel Signore. Salutate la cara Perside che si è molto affaticata nel Signore.

13 Salutate Rufo, l’eletto nel Signore, e sua madre, che è pur mia.

14 Salutate Asincrito, Flegonte, Erme, Patroba, Erma, e i fratelli che son con loro.

15 Salutate Filologo e Giulia, Nereo e sua sorella, e Olimpia, e tutti i santi che son con loro.

16 Salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio. Tutte le chiese di Cristo vi salutano.

17 Or io v’esorto, fratelli, tenete d’occhio quelli che fomentano le dissensioni e gli scandali contro l’insegnamento che avete ricevuto, e ritiratevi da loro.

18 Poiché quei tali non servono al nostro Signor Gesù Cristo, ma al proprio ventre; e con dolce e lusinghiero parlare seducono il cuore de’ semplici.

19 Quanto a voi, la vostra ubbidienza è giunta a conoscenza di tutti. Io dunque mi rallegro per voi, ma desidero che siate savi nel bene e semplici per quel che concerne il male.

20 E l’Iddio della pace triterà tosto Satana sotto ai vostri piedi. La grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia con voi.

21 Timoteo, mio compagno d’opera, vi saluta, e vi salutano pure Lucio, Giasone e Sosipatro, miei parenti.

22 Io, Terzio, che ho scritto l’epistola, vi saluto nel Signore.

23 Gaio, che ospita me e tutta la chiesa, vi saluta. Erasto, il tesoriere della città, e il fratello Quarto vi salutano.

24 La grazia del nostro Signor Gesù Cristo sia con tutti voi. Amen.

25 Or a Colui che vi può fortificare secondo il mio Evangelo e la predicazione di Gesù Cristo, conformemente alla rivelazione del mistero che fu tenuto occulto fin dai tempi più remoti

26 ma è ora manifestato, e, mediante le Scritture profetiche, secondo l’ordine dell’eterno Iddio, è fatto conoscere a tutte le nazioni per addurle all’ubbidienza della fede,

27 a Dio solo savio, per mezzo di Gesù Cristo, sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Atti 1

1 Nel mio primo libro, o Teofilo, parlai di tutto quel che Gesù prese e a fare e ad insegnare,

2 fino al giorno che fu assunto in cielo, dopo aver dato per lo Spirito Santo dei comandamenti agli apostoli che avea scelto.

3 Ai quali anche, dopo ch’ebbe sofferto, si presentò vivente con molte prove, facendosi veder da loro per quaranta giorni, e ragionando delle cose relative al regno di Dio.

4 E trovandosi con essi, ordinò loro di non dipartirsi da Gerusalemme, ma di aspettarvi il compimento della promessa del Padre, la quale, egli disse, avete udita da me.

5 Poiché Giovanni battezzò sì con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo fra non molti giorni.

6 Quelli dunque che erano raunati, gli domandarono: Signore, è egli in questo tempo che ristabilirai il regno ad Israele?

7 Egli rispose loro: Non sta a voi di sapere i tempi o i momenti che il Padre ha riserbato alla sua propria autorità.

8 Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra.

9 E dette queste cose, mentr’essi guardavano, fu elevato; e una nuvola, accogliendolo, lo tolse d’innanzi agli occhi loro.

10 E come essi aveano gli occhi fissi in cielo, mentr’egli se ne andava, ecco che due uomini in vesti bianche si presentaron loro e dissero:

11 Uomini Galilei, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù che è stato tolto da voi ed assunto in cielo, verrà nella medesima maniera che l’avete veduto andare in cielo.

12 Allora essi tornarono a Gerusalemme dal monte chiamato dell’Uliveto, il quale è vicino a Gerusalemme, non distandone che un cammin di sabato.

13 E come furono entrati, salirono nella sala di sopra ove solevano trattenersi Pietro e Giovanni e Giacomo e Andrea, Filippo e Toma, Bartolomeo e Matteo, Giacomo d’Alfeo, e Simone lo Zelota, e Giuda di Giacomo.

14 Tutti costoro perseveravano di pari consentimento nella preghiera, con le donne, e con Maria, madre di Gesù, e coi fratelli di lui.

15 E in que’ giorni, Pietro, levatosi in mezzo ai fratelli (il numero delle persone adunate saliva a circa centoventi), disse:

16 Fratelli, bisognava che si adempisse la profezia della Scrittura pronunziata dallo Spirito Santo per bocca di Davide intorno a Giuda, che fu la guida di quelli che arrestarono Gesù.

17 Poiché egli era annoverato fra noi, e avea ricevuto la sua parte di questo ministerio.

18 Costui dunque acquistò un campo col prezzo della sua iniquità; ed essendosi precipitato, gli si squarciò il ventre, e tutte le sue interiora si sparsero.

19 E ciò è divenuto così noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme, che quel campo è stato chiamato nel loro proprio linguaggio Acheldama, cioè, Campo di sangue.

20 Poiché è scritto nel libro dei Salmi: Divenga la sua dimora deserta, e non vi sia chi abiti in essa; e: L’ufficio suo lo prenda un altro.

21 Bisogna dunque che fra gli uomini che sono stati in nostra compagnia tutto il tempo che il Signor Gesù è andato e venuto fra noi,

22 a cominciare dal battesimo di Giovanni fino al giorno ch’egli, tolto da noi, è stato assunto in cielo, uno sia fatto testimone con noi della risurrezione di lui.

23 E ne presentarono due: Giuseppe, detto Barsabba, il quale era soprannominato Giusto, e Mattia.

24 E, pregando, dissero: Tu, Signore, che conosci i cuori di tutti, mostra quale di questi due hai scelto

25 per prendere in questo ministerio ed apostolato il posto che Giuda ha abbandonato per andarsene al suo luogo.

26 E li trassero a sorte, e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli.

Atti 2

1 E come il giorno della Pentecoste fu giunto, tutti erano insieme nel medesimo luogo.

2 E di subito si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, ed esso riempì tutta la casa dov’essi sedevano.

3 E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e se ne posò una su ciascuno di loro.

4 E tutti furon ripieni dello Spirito Santo, e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro d’esprimersi.

5 Or in Gerusalemme si trovavan di soggiorno dei Giudei, uomini religiosi d’ogni nazione di sotto il cielo.

6 Ed essendosi fatto quel suono, la moltitudine si radunò e fu confusa, perché ciascuno li udiva parlare nel suo proprio linguaggio.

7 E tutti stupivano e si maravigliavano, dicendo: Ecco, tutti costoro che parlano non son eglino Galilei?

8 E com’è che li udiamo parlare ciascuno nel nostro proprio natìo linguaggio?

9 Noi Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia,

10 della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia Cirenaica, e avventizi Romani,

11 tanto Giudei che proseliti, Cretesi ed Arabi, li udiamo parlar delle cose grandi di Dio nelle nostre lingue.

12 E tutti stupivano ed eran perplessi dicendosi l’uno all’altro: Che vuol esser questo?

13 Ma altri, beffandosi, dicevano: Son pieni di vin dolce.

14 Ma Pietro, levatosi in piè con gli undici, alzò la voce e parlò loro in questa maniera: Uomini giudei, e voi tutti che abitate in Gerusalemme, siavi noto questo, e prestate orecchio alle mie parole.

15 Perché costoro non sono ebbri, come voi supponete, poiché non è che la terza ora del giorno:

16 ma questo è quel che fu detto per mezzo del profeta Gioele:

17 E avverrà negli ultimi giorni, dice Iddio, che io spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profeteranno, e i vostri giovani vedranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni.

18 E anche sui miei servi e sulle mie serventi, in quei giorni, spanderò del mio Spirito, e profeteranno.

19 E farò prodigi su nel cielo, e segni giù sulla terra; sangue e fuoco, e vapor di fumo.

20 Il sole sarà mutato in tenebre, e la luna in sangue, prima che venga il grande e glorioso giorno, che è il giorno del Signore.

21 Ed avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato.

22 Uomini israeliti, udite queste parole: Gesù il Nazareno, uomo che Dio ha accreditato fra voi mediante opere potenti e prodigi e segni che Dio fece per mezzo di lui fra voi, come voi stessi ben sapete,

23 quest’uomo, allorché vi fu dato nelle mani per il determinato consiglio e per la prescienza di Dio, voi, per man d’iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccideste;

24 ma Dio lo risuscitò, avendo sciolto gli angosciosi legami della morte, perché non era possibile ch’egli fosse da essa ritenuto.

25 Poiché Davide dice di lui: Io ho avuto del continuo il Signore davanti agli occhi, perché egli è alla mia destra, affinché io non sia smosso.

26 Perciò s’è rallegrato il cuor mio, e ha giubilato la mia lingua, e anche la mia carne riposerà in isperanza;

27 poiché tu non lascerai l’anima mia nell’Ades, e non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione.

28 Tu m’hai fatto conoscere le vie della vita; tu mi riempirai di letizia con la tua presenza.

29 Uomini fratelli, ben può liberamente dirvisi intorno al patriarca Davide, ch’egli morì e fu sepolto; e la sua tomba è ancora al dì d’oggi fra noi.

30 Egli dunque, essendo profeta e sapendo che Dio gli avea con giuramento promesso che sul suo trono avrebbe fatto sedere uno dei suoi discendenti,

31 antivedendola, parlò della risurrezione di Cristo, dicendo che non sarebbe stato lasciato nell’Ades, e che la sua carne non avrebbe veduto la corruzione.

32 Questo Gesù, Iddio l’ha risuscitato; del che noi tutti siamo testimoni.

33 Egli dunque, essendo stato esaltato dalla destra di Dio, e avendo ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello che ora vedete e udite.

34 Poiché Davide non è salito in cielo; anzi egli stesso dice: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra,

35 finché io abbia posto i tuoi nemici per sgabello de’ tuoi piedi.

36 Sappia dunque sicuramente tutta la casa d’Israele che Iddio ha fatto e Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso.

37 Or essi, udite queste cose, furon compunti nel cuore, e dissero a Pietro e agli altri apostoli: Fratelli, che dobbiam fare?

38 E Pietro a loro: Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remission de’ vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo.

39 Poiché per voi è la promessa, e per i vostri figliuoli, e per tutti quelli che son lontani, per quanti il Signore Iddio nostro ne chiamerà.

40 E con molte altre parole li scongiurava e li esortava dicendo: Salvatevi da questa perversa generazione.

41 Quelli dunque i quali accettarono la sua parola, furon battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone.

42 Ed erano perseveranti nell’attendere all’insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere.

43 E ogni anima era presa da timore; e molti prodigi e segni eran fatti dagli apostoli.

44 E tutti quelli che credevano erano insieme, ed aveano ogni cosa in comune;

45 e vendevano le possessioni ed i beni, e li distribuivano a tutti, secondo il bisogno di ciascuno.

46 E tutti i giorni, essendo di pari consentimento assidui al tempio, e rompendo il pane nelle case, prendevano il loro cibo assieme con letizia e semplicità di cuore,

47 lodando Iddio, e avendo il favore di tutto il popolo. E il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che erano sulla via della salvazione.

Atti 3

1 Or Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera dell’ora nona.

2 E si portava un certo uomo, zoppo fin dalla nascita, che ogni giorno deponevano alla porta del tempio detta “Bella”, per chieder l’elemosina a coloro che entravano nel tempio.

3 Costui, veduto Pietro e Giovanni che stavan per entrare nel tempio, domandò loro l’elemosina.

4 E Pietro, con Giovanni, fissando gli occhi su lui, disse: Guarda noi!

5 Ed egli li guardava intentamente, aspettando di ricever qualcosa da loro.

6 Ma Pietro disse: Dell’argento e dell’oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, cammina!

7 E presolo per la man destra, lo sollevò; e in quell’istante le piante e le caviglie de’ piedi gli si raffermarono.

8 E d’un salto si rizzò in piè e cominciò a camminare; ed entrò con loro nel tempio, camminando, e saltando, e lodando Iddio.

9 E tutto il popolo lo vide che camminava e lodava Iddio;

10 e lo riconoscevano per quello che sedeva a chieder l’elemosina alla porta “Bella” del tempio; e furono ripieni di sbigottimento e di stupore per quel che gli era avvenuto.

11 E mentre colui teneva stretti a sé Pietro e Giovanni, tutto il popolo, attonito, accorse a loro al portico detto di Salomone.

12 E Pietro, veduto ciò, parlò al popolo, dicendo: Uomini israeliti, perché vi maravigliate di questo? O perché fissate gli occhi su noi, come se per la nostra propria potenza o pietà avessimo fatto camminar quest’uomo?

13 L’Iddio d’Abramo, d’Isacco e di Giacobbe, l’Iddio de’ nostri padri ha glorificato il suo Servitore Gesù, che voi metteste in man di Pilato e rinnegaste dinanzi a lui, mentre egli avea giudicato di doverlo liberare.

14 Ma voi rinnegaste il Santo ed il Giusto, e chiedeste che vi fosse concesso un omicida;

15 e uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti; del che noi siamo testimoni.

16 E per la fede nel suo nome, il suo nome ha raffermato quest’uomo che vedete e conoscete; ed è la fede che si ha per mezzo di lui, che gli ha dato questa perfetta guarigione in presenza di voi tutti.

17 Ed ora, fratelli, io so che lo faceste per ignoranza, al pari dei vostri rettori.

18 Ma quello che Dio avea preannunziato per bocca di tutti i profeti, cioè, che il suo Cristo soffrirebbe, Egli l’ha adempiuto in questa maniera.

19 Ravvedetevi dunque e convertitevi, onde i vostri peccati siano cancellati,

20 affinché vengano dalla presenza del Signore dei tempi di refrigerio e ch’Egli vi mandi il Cristo che v’è stato destinato,

21 cioè Gesù, che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; tempi dei quali Iddio parlò per bocca dei suoi santi profeti che sono stati fin dal principio.

22 Mosè, infatti, disse: Il Signore Iddio vi susciterà di fra i vostri fratelli un profeta come me; ascoltatelo in tutte le cose che vi dirà.

23 E avverrà che ogni anima la quale non avrà ascoltato codesto profeta, sarà del tutto distrutta di fra il popolo.

24 E tutti i profeti, da Samuele in poi, quanti hanno parlato, hanno anch’essi annunziato questi giorni.

25 Voi siete i figliuoli de’ profeti e del patto che Dio fece coi vostri padri, dicendo ad Abramo: E nella tua progenie tutte le nazioni della terra saranno benedette.

26 A voi per i primi Iddio, dopo aver suscitato il suo Servitore, l’ha mandato per benedirvi, convertendo ciascun di voi dalle sue malvagità.

Atti 4

1 Or mentr’essi parlavano al popolo, i sacerdoti e il capitano del tempio e i Sadducei sopraggiunsero,

2 essendo molto crucciati perché ammaestravano il popolo e annunziavano in Gesù la risurrezione dei morti.

3 E misero loro le mani addosso, e li posero in prigione fino al giorno seguente, perché già era sera.

4 Ma molti di coloro che aveano udito la Parola credettero; e il numero degli uomini salì a circa cinquemila.

5 E il dì seguente, i loro capi, con gli anziani e gli scribi, si radunarono in Gerusalemme,

6 con Anna, il sommo sacerdote, e Caiàfa, e Giovanni, e Alessandro e tutti quelli che erano della famiglia dei sommi sacerdoti.

7 E fatti comparir quivi in mezzo Pietro e Giovanni, domandarono: Con qual podestà, o in nome di chi avete voi fatto questo?

8 Allora Pietro, ripieno dello Spirito Santo, disse loro: Rettori del popolo ed anziani,

9 se siamo oggi esaminati circa un beneficio fatto a un uomo infermo, per sapere com’è che quest’uomo è stato guarito,

10 sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele che ciò è stato fatto nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso, e che Dio ha risuscitato dai morti; in virtù d’esso quest’uomo comparisce guarito, in presenza vostra.

11 Egli è la pietra che è stata da voi edificatori sprezzata, ed è divenuta la pietra angolare.

12 E in nessun altro è la salvezza; poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati.

13 Or essi, veduta la franchezza di Pietro e di Giovanni, e avendo capito che erano popolani senza istruzione, si maravigliavano e riconoscevano che erano stati con Gesù.

14 E vedendo l’uomo, ch’era stato guarito, quivi presente con loro, non potevano dir nulla contro.

15 Ma quand’ebbero comandato loro di uscire dal concistoro, conferiron fra loro dicendo:

16 Che faremo a questi uomini? Che un evidente miracolo sia stato fatto per loro mezzo, è noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme, e noi non lo possiamo negare.

17 Ma affinché ciò non si sparga maggiormente fra il popolo, divietiam loro con minacce che non parlino più ad alcuno in questo nome.

18 E avendoli chiamati, ingiunsero loro di non parlare né insegnare affatto nel nome di Gesù.

19 Ma Pietro e Giovanni, rispondendo, dissero loro: Giudicate voi se è giusto, nel cospetto di Dio, di ubbidire a voi anzi che a Dio.

20 Poiché, quanto a noi, non possiamo non parlare delle cose che abbiam vedute e udite.

21 Ed essi, minacciatili di nuovo, li lasciarono andare, non trovando nulla da poterli castigare, per cagion del popolo; perché tutti glorificavano Iddio per quel ch’era stato fatto.

22 Poiché l’uomo in cui questo miracolo della guarigione era stato compiuto, avea più di quarant’anni.

23 Or essi, essendo stati rimandati vennero ai loro, e riferirono tutte le cose che i capi sacerdoti e gli anziani aveano loro dette.

24 Ed essi, uditele, alzaron di pari consentimento la voce a Dio, e dissero: Signore, tu sei Colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi;

25 Colui che mediante lo Spirito Santo, per bocca del padre nostro e tuo servitore Davide, ha detto: Perché hanno fremuto le genti, e hanno i popoli divisate cose vane?

26 I re della terra si son fatti avanti, e i principi si son raunati assieme contro al Signore, e contro al suo Unto.

27 E invero in questa città, contro al tuo santo Servitore Gesù che tu hai unto, si son raunati Erode e Ponzio Pilato, insiem coi Gentili e con tutto il popolo d’Israele,

28 per far tutte le cose che la tua mano e il tuo consiglio aveano innanzi determinato che avvenissero.

29 E adesso, Signore, considera le loro minacce, e concedi ai tuoi servitori di annunziar la tua parola con ogni franchezza,

30 stendendo la tua mano per guarire, e perché si faccian segni e prodigi mediante il nome del tuo santo Servitore Gesù.

31 E dopo ch’ebbero pregato, il luogo dov’erano raunati tremò; e furon tutti ripieni dello Spirito Santo, e annunziavano la parola di Dio con franchezza.

32 E la moltitudine di coloro che aveano creduto, era d’un sol cuore e d’un’anima sola; né v’era chi dicesse sua alcuna delle cose che possedeva, ma tutto era comune tra loro.

33 E gli apostoli con gran potenza rendevan testimonianza della risurrezione del Signor Gesù; e gran grazia era sopra tutti loro.

34 Poiché non v’era alcun bisognoso fra loro; perché tutti coloro che possedevan poderi o case li vendevano, portavano il prezzo delle cose vendute,

35 e lo mettevano ai piedi degli apostoli; poi, era distribuito a ciascuno, secondo il bisogno.

36 Or Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba (il che, interpretato, vuol dire: Figliuol di consolazione), levita, cipriota di nascita,

37 avendo un campo, lo vendé, e portò i danari e li mise ai piedi degli apostoli.

Atti 5

1 Ma un certo uomo, chiamato Anania, con Saffira sua moglie, vendé un possesso,

2 e tenne per sé parte del prezzo, essendone consapevole anche la moglie; e portatane una parte, la pose ai piedi degli apostoli.

3 Ma Pietro disse: Anania, perché ha Satana così riempito il cuor tuo da farti mentire allo Spirito Santo e ritener parte del prezzo del podere?

4 Se questo restava invenduto, non restava tuo? E una volta venduto, non ne era il prezzo in tuo potere? Perché ti sei messa in cuore questa cosa? Tu non hai mentito agli uomini ma a Dio.

5 E Anania, udendo queste parole, cadde e spirò. E gran paura prese tutti coloro che udiron queste cose.

6 E i giovani, levatisi, avvolsero il corpo, e portatolo fuori, lo seppellirono.

7 Or avvenne, circa tre ore dopo, che la moglie di lui, non sapendo ciò che era avvenuto, entrò.

8 E Pietro, rivolgendosi a lei: Dimmi, le disse, avete voi venduto il podere per tanto? Ed ella rispose: Sì, per tanto.

9 Ma Pietro a lei: Perché vi siete accordati a tentare lo Spirito del Signore? Ecco, i piedi di quelli che hanno seppellito il tuo marito sono all’uscio e ti porteranno via.

10 Ed ella in quell’istante cadde ai suoi piedi, e spirò. E i giovani, entrati, la trovarono morta; e portatala via, la seppellirono presso al suo marito.

11 E gran paura ne venne alla chiesa intera e a tutti coloro che udivano queste cose.

12 E molti segni e prodigi eran fatti fra il popolo per le mani degli apostoli; e tutti di pari consentimento si ritrovavano sotto il portico di Salomone.

13 Ma, degli altri, nessuno ardiva unirsi a loro; il popolo però li magnificava.

14 E di più in più si aggiungevano al Signore dei credenti, uomini e donne, in gran numero;

15 tanto che portavano perfino gli infermi per le piazze, e li mettevano su lettucci e giacigli, affinché, quando Pietro passava, l’ombra sua almeno ne adombrasse qualcuno.

16 E anche la moltitudine accorreva dalle città vicine a Gerusalemme, portando dei malati e dei tormentati da spiriti immondi; e tutti quanti eran sanati.

17 Or il sommo sacerdote e tutti quelli che eran con lui, cioè la setta de’ Sadducei, si levarono, pieni di invidia,

18 e misero le mani sopra gli apostoli, e li gettarono nella prigione pubblica.

19 Ma un angelo del Signore, nella notte, aprì le porte della prigione; e condottili fuori, disse:

20 Andate, presentatevi nel tempio e quivi annunziate al popolo tutte le parole di questa Vita.

21 Ed essi, avendo ciò udito, entrarono sullo schiarir del giorno nel tempio, e insegnavano. Or il sommo sacerdote e coloro che eran con lui vennero, e convocarono il Sinedrio e tutti gli anziani de’ figliuoli d’Israele, e mandarono alla prigione per far menare dinanzi a loro gli apostoli.

22 Ma le guardie che vi andarono, non li trovarono nella prigione; e tornate, fecero il loro rapporto,

23 dicendo: La prigione l’abbiam trovata serrata con ogni diligenza, e le guardie in piè davanti alle porte; ma, avendo aperto, non abbiam trovato alcuno dentro.

24 Quando il capitano del tempio e i capi sacerdoti udiron queste cose, erano perplessi sul conto loro, non sapendo che cosa ciò potesse essere.

25 Ma sopraggiunse uno che disse loro: Ecco, gli uomini che voi metteste in prigione sono nel tempio, e stanno quivi ammaestrando il popolo.

26 Allora il capitano del tempio, con le guardie, andò e li menò via, non però con violenza, perché temevano d’esser lapidati dal popolo.

27 E avendoli menati, li presentarono al Sinedrio; e il sommo sacerdote li interrogò,

28 dicendo: Noi vi abbiamo del tutto vietato di insegnare in cotesto nome; ed ecco, avete riempita Gerusalemme della vostra dottrina, e volete trarci addosso il sangue di cotesto uomo.

29 Ma Pietro e gli altri apostoli, rispondendo, dissero: Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini.

30 L’Iddio de’ nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi uccideste appendendolo al legno.

31 Esso ha Iddio esaltato con la sua destra, costituendolo Principe e Salvatore, per dare ravvedimento a Israele, e remission dei peccati.

32 E noi siam testimoni di queste cose; e anche lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che gli ubbidiscono.

33 Ma essi, udendo queste cose, fremevano d’ira, e facevan proposito d’ucciderli.

34 Ma un certo Fariseo, chiamato per nome Gamaliele, dottor della legge, onorato da tutto il popolo, levatosi in piè nel Sinedrio, comandò che gli apostoli fossero per un po’ messi fuori.

35 Poi disse loro: Uomini Israeliti, badate bene, circa questi uomini, a quel che state per fare.

36 Poiché, prima d’ora, sorse Teuda, dicendosi esser qualche gran cosa; e presso a lui si raccolsero intorno a quattrocento uomini; ed egli fu ucciso e tutti quelli che gli aveano prestata fede, furono sbandati e ridotti a nulla.

37 Dopo costui, sorse Giuda il Galileo, a’ dì del censimento, e si trascinò dietro della gente; anch’egli perì, e tutti coloro che gli aveano prestata fede, furon dispersi.

38 E adesso io vi dico: Non vi occupate di questi uomini, e lasciateli stare; perché, se questo disegno o quest’opera e dagli uomini, sarà distrutta;

39 ma se è da Dio, voi non li potrete distruggere, se non volete trovarvi a combattere anche contro Dio.

40 Ed essi furon del suo parere; e chiamati gli apostoli, li batterono, e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù, e li lasciaron andare.

41 Ed essi se ne andarono dalla presenza del Sinedrio, rallegrandosi d’essere stati reputati degni di esser vituperati per il nome di Gesù.

42 E ogni giorno, nel tempio e per le case, non ristavano d’insegnare e di annunziare la buona novella che Gesù è il Cristo.

Atti 6

1 Or in que’ giorni, moltiplicandosi il numero dei discepoli, sorse un mormorio degli Ellenisti contro gli Ebrei, perché le loro vedove erano trascurate nell’assistenza quotidiana.

2 E i dodici, raunata la moltitudine dei discepoli, dissero: Non è convenevole che noi lasciamo la parola di Dio per servire alle mense.

3 Perciò, fratelli, cercate di trovar fra voi sette uomini, de’ quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza, e che noi incaricheremo di quest’opera.

4 Ma quant’è a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministerio della Parola.

5 E questo ragionamento piacque a tutta la moltitudine; ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmena e Nicola, proselito di Antiochia;

6 e li presentarono agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.

7 E la parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme; e anche una gran quantità di sacerdoti ubbidiva alla fede.

8 Or Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva gran prodigi e segni fra il popolo.

9 Ma alcuni della sinagoga detta dei Liberti, e de’ Cirenei, e degli Alessandrini, e di quei di Cilicia e d’Asia, si levarono a disputare con Stefano;

10 e non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava.

11 Allora subornarono degli uomini che dissero: Noi l’abbiamo udito dir parole di bestemmia contro Mosè e contro Dio.

12 E commossero il popolo e gli anziani e gli scribi; e venutigli addosso, lo afferrarono e lo menarono al Sinedrio;

13 e presentarono dei falsi testimoni, che dicevano: Quest’uomo non cessa di proferir parole contro il luogo santo e contro la legge.

14 Infatti gli abbiamo udito dire che quel Nazareno, Gesù, distruggerà questo luogo e muterà gli usi che Mosè ci ha tramandati.

15 E tutti coloro che sedevano nel Sinedrio, avendo fissati in lui gli occhi, videro la sua faccia simile alla faccia d’un angelo.

Atti 7

1 E il sommo sacerdote disse: Stanno queste cose proprio così?

2 Ed egli disse: Fratelli e padri, ascoltate. L’Iddio della gloria apparve ad Abramo, nostro padre, mentr’egli era in Mesopotamia, prima che abitasse in Carran,

3 e gli disse: Esci dal tuo paese e dal tuo parentado, e vieni nel paese che io ti mostrerò.

4 Allora egli uscì dal paese de’ Caldei, e abitò in Carran; e di là, dopo che suo padre fu morto, Iddio lo fece venire in questo paese, che ora voi abitate.

5 E non gli diede alcuna eredità in esso, neppure un palmo di terra, ma gli promise di darne la possessione a lui e alla sua progenie dopo di lui, quand’egli non aveva ancora alcun figliuolo.

6 E Dio parlò così: La sua progenie soggiornerà in terra straniera, e sarà ridotta in servitù e maltrattata per quattrocent’anni.

7 Ma io giudicherò la nazione alla quale avranno servito, disse Iddio; e dopo questo essi partiranno e mi renderanno il loro culto in questo luogo.

8 E gli dette il patto della circoncisione; e così Abramo generò Isacco, e lo circoncise l’ottavo giorno; e Isacco generò Giacobbe, e Giacobbe i dodici patriarchi.

9 E i patriarchi, portando invidia a Giuseppe, lo venderono perché fosse menato in Egitto; ma Dio era con lui,

10 e lo liberò da tutte le sue distrette, e gli diede grazia e sapienza davanti a Faraone, re d’Egitto, che lo costituì governatore dell’Egitto e di tutta la sua casa.

11 Or sopravvenne una carestia e una gran distretta in tutto l’Egitto e in Canaan; e i nostri padri non trovavano viveri.

12 Ma avendo Giacobbe udito che in Egitto v’era del grano, vi mandò una prima volta i nostri padri.

13 E la seconda volta, Giuseppe fu riconosciuto dai suoi fratelli, e Faraone conobbe di che stirpe fosse Giuseppe.

14 E Giuseppe mandò a chiamare Giacobbe suo padre, e tutto il suo parentado, che era di settantacinque anime.

15 E Giacobbe scese in Egitto, e morirono egli e i padri nostri,

16 i quali furon trasportati a Sichem, e posti nel sepolcro che Abramo avea comprato a prezzo di danaro dai figliuoli di Emmor in Sichem.

17 Ma come si avvicinava il tempo della promessa che Dio aveva fatta ad Abramo, il popolo crebbe e moltiplicò in Egitto,

18 finché sorse sull’Egitto un altro re, che non sapeva nulla di Giuseppe.

19 Costui, procedendo con astuzia contro la nostra stirpe, trattò male i nostri padri, li costrinse ad esporre i loro piccoli fanciulli perché non vivessero.

20 In quel tempo nacque Mosè, ed era divinamente bello; e fu nutrito per tre mesi in casa di suo padre;

21 e quando fu esposto, la figliuola di Faraone lo raccolse e se lo allevò come figliuolo.

22 E Mosè fu educato in tutta la sapienza degli Egizi ed era potente nelle sue parole ed opere.

23 Ma quando fu pervenuto all’età di quarant’anni, gli venne in animo d’andare a visitare i suoi fratelli, i figliuoli d’Israele.

24 E vedutone uno a cui era fatto torto, lo difese e vendicò l’oppresso, uccidendo l’Egizio.

25 Or egli pensava che i suoi fratelli intenderebbero che Dio li voleva salvare per mano di lui; ma essi non l’intesero.

26 E il giorno seguente egli comparve fra loro, mentre contendevano, e cercava di riconciliarli, dicendo: O uomini, voi siete fratelli, perché fate torto gli uni agli altri?

27 Ma colui che facea torto al suo prossimo lo respinse dicendo: Chi ti ha costituito rettore e giudice su noi?

28 Vuoi tu uccider me come ieri uccidesti l’Egizio?

29 A questa parola Mosè fuggì, e dimorò come forestiero nel paese di Madian, dove ebbe due figliuoli.

30 E in capo a quarant’anni, un angelo gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma d’un pruno ardente.

31 E Mosè, veduto ciò, si maravigliò della visione; e come si accostava per osservare, si fece udire questa voce del Signore:

32 Io son l’Iddio de’ tuoi padri, l’Iddio d’Abramo, d’Isacco e di Giacobbe. E Mosè, tutto tremante, non ardiva osservare.

33 E il Signore gli disse: Sciogliti i calzari dai piedi; perché il luogo dove stai è terra santa.

34 Certo, io ho veduto l’afflizione del mio popolo che è in Egitto, e ho udito i loro sospiri, e son disceso per liberarli; or dunque vieni; io ti manderò in Egitto.

35 Quel Mosè che aveano rinnegato dicendo: Chi ti ha costituito rettore e giudice? Iddio lo mandò loro come capo e come liberatore con l’aiuto dell’angelo che gli era apparito nel pruno.

36 Egli li condusse fuori, avendo fatto prodigi e segni nel paese di Egitto, nel mar Rosso e nel deserto per quaranta anni.

37 Questi è il Mosè che disse ai figliuoli d’Israele: Il Signore Iddio vostro vi susciterà un Profeta d’infra i vostri fratelli, come me.

38 Questi è colui che nell’assemblea del deserto fu con l’angelo che gli parlava sul monte Sinai, e co’ padri nostri, e che ricevette rivelazioni viventi per darcele.

39 A lui i nostri padri non vollero essere ubbidienti, ma lo ripudiarono, e rivolsero i loro cuori all’Egitto,

40 dicendo ad Aronne: Facci degl’iddii che vadano davanti a noi; perché quant’è a questo Mosè che ci ha condotti fuori del paese d’Egitto, noi non sappiamo quel che ne sia avvenuto.

41 E in quei giorni fecero un vitello, e offersero un sacrificio all’idolo, e si rallegrarono delle opere delle loro mani.

42 Ma Dio si rivolse da loro e li abbandonò al culto dell’esercito del cielo, com’è scritto nel libro dei profeti: Casa d’Israele, mi offriste voi vittime e sacrifici durante quarant’anni nel deserto?

43 Anzi, voi portaste la tenda di Moloc e la stella del dio Romfàn, immagini che voi faceste per adorarle. Perciò io vi trasporterò al di là di Babilonia.

44 Il tabernacolo della testimonianza fu coi nostri padri nel deserto, come avea comandato Colui che avea detto a Mosè che lo facesse secondo il modello che avea veduto.

45 E i nostri padri, guidati da Giosuè, ricevutolo, lo introdussero nel paese posseduto dalle genti che Dio scacciò d’innanzi ai nostri padri. Quivi rimase fino ai giorni di Davide,

46 il quale trovò grazia nel cospetto di Dio, e chiese di preparare una dimora all’Iddio di Giacobbe.

47 Ma Salomone fu quello che gli edificò una casa.

48 L’Altissimo però non abita in templi fatti da man d’uomo, come dice il profeta:

49 Il cielo è il mio trono, e la terra lo sgabello de’ miei piedi. Qual casa mi edificherete voi? dice il Signore; o qual sarà il luogo del mio riposo?

50 Non ha la mia mano fatte tutte queste cose?

51 Gente di collo duro e incirconcisa di cuore e d’orecchi, voi contrastate sempre allo Spirito Santo; come fecero i padri vostri, così fate anche voi.

52 Qual dei profeti non perseguitarono i padri vostri? E uccisero quelli che preannunziavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete stati i traditori e gli uccisori;

53 voi, che avete ricevuto la legge promulgata dagli angeli, e non l’avete osservata.

54 Essi, udendo queste cose, fremevan di rabbia ne’ loro cuori e digrignavano i denti contro di lui.

55 Ma egli, essendo pieno dello Spirito Santo, fissati gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio,

56 e disse: Ecco, io vedo i cieli aperti, e il Figliuol dell’uomo in piè alla destra di Dio.

57 Ma essi, gettando di gran gridi, si turarono gli orecchi, e tutti insieme si avventarono sopra lui;

58 e cacciatolo fuor della città, si diedero a lapidarlo; e i testimoni deposero le loro vesti ai piedi di un giovane, chiamato Saulo.

59 E lapidavano Stefano che invocava Gesù e diceva: Signor Gesù, ricevi il mio spirito.

60 Poi, postosi in ginocchio, gridò ad alta voce: Signore, non imputar loro questo peccato. E detto questo si addormentò.