Isaia 17

1 Oracolo contro Damasco. Ecco, Damasco è tolto dal numero delle città, e non sarà più che un ammasso di rovine.

2 Le città d’Aroer sono abbandonate; son lasciate alle mandre che vi si riposano e niuno le spaventa.

3 Non vi sarà più fortezza in Efraim né reame in Damasco; e del residuo di Siria avverrà quel ch’è avvenuto della gloria de’ figliuoli d’Israele, dice l’Eterno degli eserciti.

4 In quel giorno, la gloria di Giacobbe sarà menomata, e la pinguedine del suo corpo dimagrerà.

5 Avverrà come quando il mietitore raccoglie il grano, e col braccio falcia le spighe; avverrà come quando si raccolgon le spighe nella valle di Refaim.

6 Vi rimarrà qualcosa da spigolare, come quando si scuote l’ulivo restan due o tre ulive nelle cime più alte, quattro o cinque nei rami più carichi, dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele.

7 In quel giorno, l’uomo volgerà lo sguardo verso il suo Creatore, e i suoi occhi guarderanno al Santo d’Israele;

8 e non volgerà più lo sguardo verso gli altari, opera delle sue mani; e non guarderà più a quel che le sue dite han fatto, agl’idoli d’Astarte e alle colonne solari.

9 In quel giorno, le sue città forti saranno abbandonate, come le foreste e le sommità dei monti furono abbandonate all’avvicinarsi de’ figliuoli d’Israele: sarà una desolazione.

10 Perché hai dimenticato l’Iddio della tua salvezza e non ti sei ricordato della ròcca della tua forza; tu ti sei fatto delle piantagioni piacevoli, e hai piantato de’ magliuoli stranieri.

11 Il giorno che li piantasti li circondasti d’una siepe, e ben presto facesti fiorire le tue piante: ma la raccolta ti sfugge nel dì dell’angoscia, del disperato dolore.

12 Oh che rumore di popoli numerosi! muggono, come muggono i mari.

13 Che tumulto di nazioni! tumultuano come tumultuan le grandi acque. Ma Egli le minaccia, ed esse fuggon lontane, cacciate, come la pula de’ monti dal vento, come un turbine di polvere dell’uragano.

14 Alla sera, ecco il terrore; prima del mattino, non son più. Ecco la parte di quei che ci spogliano, ecco la sorte di chi ci saccheggia!

Isaia 18

1 Oh paese dall’ali strepitanti oltre i fiumi dell’Etiopia,

2 che invia messi per mare in navicelle di papiro, vogati a pel d’acqua! Andate, o veloci messaggeri, verso la nazione dall’alta statura e dalla pelle lucida, verso il popolo temuto fin nelle regioni lontane, nazione potente che calpesta tutto, il cui paese è solcato da fiumi!

3 Voi tutti, abitanti del mondo, voi tutti che abitate sulla terra, quando il vessillo sarà issato sui monti, guardate! quando la tromba sonerà, ascoltate!

4 Poiché così m’ha detto l’Eterno: Io me ne starò tranquillo e guarderò dalla mia dimora, come un calore sereno alla luce del sole, come una nube di rugiada nel calor della mèsse.

5 Ma prima della mèsse, quando la fioritura sarà passata e il fiore sarà divenuto grappolo formato, Egli taglierà i tralci con delle roncole, torrà via e reciderà i pampini.

6 Gli Assiri saran tutti insieme abbandonati agli uccelli rapaci de’ monti e alle bestie della terra: gli uccelli rapaci passeran l’estate sui loro cadaveri, e le bestie della terra vi passeran l’inverno.

7 In quel tempo, delle offerte saran recate all’Eterno degli eserciti dalla nazione dall’alta statura e dalla pelle lucida, dal popolo temuto fin dalle regioni lontane, dalla nazione potente che calpesta tutto, il cui paese è solcato da fiumi: saran recate al luogo dov’è il nome dell’Eterno degli eserciti, sul monte di Sion.

Isaia 19

1 Oracolo sull’Egitto. Ecco l’Eterno, che cavalcava portato da una nuvola leggera, e viene in Egitto; gl’idoli d’Egitto tremano dinanzi a lui, e all’Egitto si strugge, dentro, il cuore.

2 Io inciterò Egiziani contro Egiziani, combatteranno il fratello contro il fratello, il vicino contro il vicino, città contro città, regno contro regno.

3 Lo spirito che anima l’Egitto svanirà, io frustrerò i suoi disegni; e quelli consulteranno gl’idoli, gl’incantatori, gli evocatori di spiriti e gl’indovini.

4 Io darò l’Egitto in mano d’un signore duro, e un re crudele signoreggerà su lui, dice il Signore, l’Eterno degli eserciti.

5 Le acque verranno meno al mare, il fiume diverrà secco, arido;

6 i rivi diventeranno infetti, i canali d’Egitto scemeranno e resteranno asciutti, le canne ed i giunchi deperiranno.

7 Le praterie sul Nilo, lungo le rive del Nilo, tutti i seminati presso il fiume seccheranno, diverranno brulli, spariranno.

8 I pescatori gemeranno, tutti quelli che gettan l’amo nel Nilo saranno in lutto, e quei che stendono le reti sull’acque languiranno.

9 Quei che lavorano il lino pettinato e i tessitori di cotone saranno confusi.

10 Le colonne del paese saranno infrante, tutti quelli che vivon d’un salario avran l’anima rattristata.

11 I principi di Tsoan non son che degli stolti; i più savi tra i consiglieri di Faraone dànno dei consigli insensati. Come potete mai dire a Faraone: “Io sono figliuolo de’ savi, figliuolo degli antichi re?”

12 E dove sono i tuoi savi? Te lo annunziano essi e lo riconoscano essi stessi quel che l’Eterno degli eserciti ha deciso contro l’Egitto!

13 I principi di Tsoan sono diventati stolti, i principi di Nof s’ingannano; han traviato l’Egitto, essi, la pietra angolare delle sue tribù.

14 L’Eterno ha messo in loro uno spirito di vertigine, ed essi fan barcollare l’Egitto in ogni sua impresa, come l’ubriaco, che barcolla vomitando.

15 E nulla gioverà all’Egitto di quel che potran fare il capo o la coda, la palma o il giunco.

16 In quel giorno, l’Egitto sarà come le donne: tremerà, sarà spaventato, vedendo la mano dell’Eterno degli eserciti che s’agita, minacciosa contro di lui.

17 E il paese di Giuda sarà il terrore dell’Egitto; tutte le volte che gli se ne farà menzione, l’Egitto sarà spaventato a motivo della decisione presa contro di lui dall’Eterno degli eserciti.

18 In quel giorno, vi saranno nel paese d’Egitto cinque città che parleranno la lingua di Canaan, e che giureranno per l’Eterno degli eserciti; una d’esse si chiamerà “la città del sole”.

19 In quel giorno, in mezzo al paese d’Egitto, vi sarà un altare eretto all’Eterno; e presso la frontiera, una colonna consacrata all’Eterno.

20 Sarà per l’Eterno degli eserciti un segno e una testimonianza nel paese d’Egitto; quand’essi grideranno all’Eterno a motivo dei loro oppressori, egli manderà loro un salvatore e un difensore a liberarli.

21 E l’Eterno si farà conoscere all’Egitto e gli Egiziani, in quel giorno, conosceranno l’Eterno, gli offriranno un culto con sacrifizi ed offerte, faranno voti all’Eterno e li adempiranno.

22 Così l’Eterno colpirà gli Egiziani: li colpirà e li guarirà, ed essi si convertiranno all’Eterno, che s’arrenderà alle loro supplicazioni e li guarirà.

23 In quel giorno, vi sarà una strada dall’Egitto in Assiria; gli Assiri andranno in Egitto, e gli Egiziani in Assiria, e gli Egiziani serviranno l’Eterno con gli Assiri.

24 In quel giorno, Israele sarà terzo con l’Egitto e con l’Assiria, e tutti e tre saranno una benedizione in mezzo alla terra.

25 L’Eterno degli eserciti li benedirà, dicendo: “Benedetti siano l’Egitto, mio popolo, l’Assiria, opera delle mie mani, e Israele, mia eredità!”

Isaia 20

1 L’anno che Tartan, mandato da Sargon, re d’Assiria, mosse contro Asdod, la cinse d’assedio e la prese,

2 verso quel tempo, l’Eterno parlò per mezzo d’Isaia, figliuolo di Amots, e gli disse: “Va’, sciogliti il sacco di su i fianchi, e togliti i calzari dai piedi”. Questi fece così, e camminò seminudo e scalzo.

3 E l’Eterno disse: “Come il mio servo Isaia va seminudo e scalzo, segno e presagio, durante tre anni, contro l’Egitto e contro l’Etiopia,

4 così il re d’Assiria menerà via i prigionieri dall’Egitto e i deportati dall’Etiopia, giovani e vecchi, seminudi e scalzi, con la natiche scoperte, a vergogna dell’Egitto.

5 E quelli saranno costernati e confusi, a motivo dell’Etiopia in cui avevan riposta la loro speranza, e a motivo dell’Egitto in cui si gloriavano.

6 E gli abitanti di questa costa diranno in quel giorno: “Ecco a che è ridotto il paese in cui speravamo, al quale avevamo ricorso in cerca d’aiuto, per essere liberati dal re d’Assiria! Come scamperemo noi?”

Isaia 21

1 Oracolo contro il deserto marittimo. Come gli uragani del mezzodì quando si scatenano, ei viene dal deserto, da un paese spaventoso.

2 Una visione terribile m’è stata data: “Il perfido agisce con perfidia, il devastatore devasta. Sali, o Elam! Metti l’assedio o Media! Io fo cessare ogni gemito”.

3 Perciò i miei fianchi son pieni si dolori; delle doglie m’han còlto, pari alle doglie d’una donna di parto; io mi contorco, per quel che sento; sono spaventato da quel che vedo.

4 Il mio cuore si smarrisce, il terrore s’impossessa di me; la sera, alla quale anelavo, è diventato per me uno spavento.

5 Si prepara la mensa, veglian le guardie, si mangia, si beve… “In piedi, o capi! ungete lo scudo!”

6 Poiché così m’ha parlato il Signore: “Va, metti una sentinella; ch’essa annunzi quel che vedrà!”

7 Essa vide della cavalleria, de’ cavalieri a due a due, della truppa a dorso d’asini, della truppa a dorso di cammelli; e quella ascoltava, ascoltava attentamente.

8 Poi gridò come un leone: “O Signore, di giorni io sto del continuo sulla torre di vedetta, e tutte le notti sono in piè nel mio posto di guardia.

9 Ed ecco venir della cavalleria, dei cavalieri a due a due”. E quella riprese a dire: “Caduta, caduta è Babilonia! e tutte le immagini scolpite de’ suoi dèi giaccion frantumate al suolo”.

10 O popolo mio, che ti sei trebbiato come il grano della mia aia, ciò che ho udito dall’Eterno degli eserciti, dall’Iddio d’Israele, io te l’ho annunziato!

11 Oracolo contro Duma. Mi si grida da Seir: “Sentinella, a che punto è la notte? Sentinella, a che punto è la notte?”

12 La sentinella risponde: “Vien la mattina, e vien anche la notte. Se volete interrogare, interrogate pure; tornate un’altra volta”.

13 Oracolo contro l’Arabia. Passerete la notte nelle foreste, in Arabia, o carovane dei Dedaniti!

14 Venite incontro all’assetato con dell’acqua, o abitanti del paese di Tema; recate del pane ai fuggiaschi.

15 Poich’essi fuggon dinanzi alle spade, dinanzi alla spada snudata, dinanzi all’arco teso, dinanzi al furor della battaglia.

16 Poiché così m’ha parlato il Signore: “Fra un anno, contato come quello d’un mercenario, tutta la gloria di Kedar sarà venuta meno,

17 e ciò che resterà del numero dei valorosi arcieri di Kedar sarà poca cosa; poiché l’Eterno, l’Iddio d’Israele, l’ha detto”.

Isaia 22

1 Oracolo contro la Valle della Visione. Che hai tu dunque che tu sia tutta quanta salita sui tetti,

2 o città piena di clamori, città di tumulti, città piena di gaiezza? I tuoi uccisi non sono uccisi di spada né morti in battaglia.

3 Tutti i tuoi capi fuggono assieme, son fatti prigionieri senza che l’arco sia stato tirato; tutti quelli de’ tuoi che sono trovati son fatti prigionieri, benché fuggiti lontano.

4 Perciò dico: “Stornate da me lo sguardo, io vo’ piangere amaramente; non insistete nel volermi consolare del disastro della figliuola del mio popolo!”

5 Poiché è un giorno di tumulto, di calpestamento, di perplessità, il giorno del Signore, dell’Eterno degli eserciti, nella Valle delle Visioni. Si abbatton le mura, il grido d’angoscia giunge fino ai monti.

6 Elam porta il turcasso con delle truppe sui carri, e dei cavalieri; Kir snuda lo scudo.

7 Le tue più belle valli son piene di carri, e i cavalieri prendon posizioni davanti alle tue porte.

8 Il velo è strappato a Giuda; in quel giorno, ecco che volgete lo sguardo all’arsenale del palazzo della Foresta,

9 osservate che le brecce della città di Davide son numerose, e raccogliete le acque dal serbatoio disotto;

10 contate le case di Gerusalemme, e demolite le case per fortificare mura;

11 fate un bacino fra le due mura per le acque del serbatoio antico, ma non volgete lo sguardo a Colui che ha fatto queste cose, e non vedete Colui che da lungo tempo le ha preparate.

12 Il Signore, l’Eterno degli eserciti, vi chiama in questo giorno a piangere, a far lamento, e radervi il capo, a cingere il sacco,

13 ed ecco che tutto è gioia, tutto è festa! Si ammazzano buoi, si scannano pecore, si mangia carne, si beve vino… “Mangiamo e beviamo, poiché domani morremo!”

14 Ma l’Eterno degli eserciti me l’ha rivelato chiaramente: No, questa iniquità non la potrete espiare che con la vostra morte, dice il Signore, l’Iddio degli eserciti.

15 Così parla il Signore, l’Eterno degli eserciti: Va’ a trovare questo cortigiano, Scebna, prefetto del palazzo e digli:

16 Che hai tu qui, e chi hai tu qui, che ti sei fatto scavar qui un sepolcro? Scavarsi un sepolcro in alto!… Lavorarsi una dimora nella roccia!…

17 Ecco, l’Eterno ti lancerà via con braccio vigoroso, farà di te un gomitolo,

18 ti farà rotolare, rotolare come una palla sopra una spaziosa pianura. Quivi morrai, quivi saranno i tuoi carri superbi, o vituperio della casa del tuo Signore!

19 Io ti caccerò dal tuo ufficio, e tu sarai buttato giù dal tuo posto!

20 In quel giorno, io chiamerò il mio servo Eliakim, figliuolo di Hilkia;

21 lo vestirò della tua tunica, lo ricingerò della tua cintura, rimetterò la tua autorità nelle sue mani; ed egli sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme e per la casa di Giuda.

22 Metterò sulla sua spalla la chiave della casa di Davide: egli aprirà, e niuno chiuderà; egli chiuderà, e niuno aprirà.

23 Lo pianterò come un chiodo in un luogo solido; ed egli diverrà un trono di gloria per la casa di suo padre.

24 A lui sarà sospesa tutta la gloria della casa di suo padre, i suoi rampolli nobili e ignobili, tutti i vasi più piccoli, dalle coppe alle bottiglie.

25 In quel giorno, dice l’Eterno degli eserciti, il chiodo piantato in luogo solido sarà tolto, sarà strappato, cadrà; e tutto ciò che v’era appeso sarà distrutto, poiché l’Eterno l’ha detto.

Isaia 23

1 Oracolo contro Tiro. Urlate, o navi di Tarsis! Poich’essa è distrutta; non più case! non più alcuno ch’entri in essa! Dalla terra di Kittim n’è giunta loro la notizia.

2 Siate stupefatti, o abitanti della costa, che i mercanti di Sidon, passando il mare, affollavano!

3 Attraverso le grandi acque, i grani del Nilo, la mèsse del fiume, eran la sua entrata; ell’era il mercato delle nazioni.

4 Sii confusa, o Sidon! Poiché così parla il mare, la fortezza del mare: “Io non sono stata in doglie, e non ho partorito, non ho nutrito dei giovani, non ho allevato delle vergini”.

5 Quando la notizia giungerà in Egitto, tutti saranno addolorati a sentir le notizie di Tiro.

6 Passate a Tarsis, urlate, o abitanti della costa!

7 E’ questa la vostra città sempre gaia, la cui origine data dai giorni antichi? I suoi piedi la portavano in terre lontane a soggiornarvi.

8 Chi mai ha decretato questo contro Tiro, la dispensatrice di corone, i cui mercanti erano i principi, i cui negozianti eran dei nobili della terra?

9 L’ha decretato l’Eterno degli eserciti, per offuscare l’orgoglio d’ogni splendore, per avvilire tutti i grandi della terra.

10 Percorri liberamente il tuo paese, come fa il Nilo, figliuola di Tarsis! Nessun giogo più!

11 L’Eterno ha steso la sua mano sul mare, ha fatto tramare i regni, ha ordinato riguardo a Canaan che sian distrutte le sue fortezze,

12 e ha detto: “tu non continuerai più a rallegrarti, o figliuola di Sidon, vergine disonorata!” Lèvati, passa nel paese di Kittim! Neppur quivi troverai requie.

13 Ecco il paese de’ Caldei, di questo popolo che già non esisteva, il paese che l’Assiro assegnò a questi abitatori del deserto. Essi innalzano le loro torri d’assedio, distruggono i palazzi di tiro, ne fanno un monte di rovine.

14 Urlate, o navi di Tarsis, perché la vostra fortezza è distrutta.

15 In quel giorno, Tiro cadrà nell’oblìo per settant’anni, per la durata della vita d’un re. In capo a settant’anni, avverrò di Tiro quel che dice la canzone della meretrice:

16 Prendi la cetra, va’ attorno per la città, o meretrice dimenticata, suona bene, moltiplica i canti, perché qualcuno si ricordi di te.

17 E in capo a settant’anni, l’Eterno visiterà Tiro, ed essa tornerà ai suoi guadagni, e si prostituirà con tutti i regni del mondo sulla faccia della terra.

18 Ma i suoi guadagni e i suoi salari impuri saran consacrati all’Eterno, non saranno accumulati né riposti; poiché i suoi guadagni andranno a quelli che stanno nel cospetto dell’Eterno, perché mangino, si sazino, e si vestano d’abiti sontuosi.

Isaia 24

1 Ecco, l’Eterno vuota la terra, e la rende deserta; ne sconvolge la faccia e ne disperde gli abitanti.

2 Avverrà al sacerdote lo stesso che al popolo, al padrone lo stesso che al suo servo, alla padrona lo stesso che alla sua serva, a chi vende lo stesso che a chi compra, a chi presta lo stesso che a chi prende ad imprestito, al creditore lo stesso che al debitore.

3 La terra sarà del tutto vuotata, sarà del tutto abbandonata al saccheggio, poiché l’Eterno ha pronunziato questa parola.

4 La terra è in lutto, è spossata, il mondo langue, è spossato, gli altolocati fra il popolo della terra languono.

5 La terra è profanata dai suoi abitanti, perch’essi han trasgredito le leggi, han violato il comandamento, han rotto il patto eterno.

6 Perciò una maledizione ha divorato la terra, e i suoi abitanti ne portan la pena; perciò gli abitanti della terra son consumati, e poca è la gente che v’è rimasta.

7 Il mosto è in lutto, la vigna langue, tutti quelli che avean la gioia nel cuore sospirano.

8 L’allegria de’ tamburelli è cessata, il chiasso de’ festanti è finito, il suono allegro dell’arpa è cessato.

9 Non si beve più vino in mezzo ai canti, la bevanda alcoolica è amara ai bevitori.

10 La città deserta è in rovina; ogni casa è serrata, nessuno più v’entra.

11 Per le strade s’odon lamenti, perché non c’è vino; ogni gioia è tramontata, l’allegrezza ha esulato dalla terra.

12 Nella città non resta che la desolazione, e la porta sfondata cade in rovina.

13 Poiché avviene in mezzo alla terra, fra i popoli, quel che avviene quando si scuoton gli ulivi, quando si racimola dopo la vendemmia.

14 I superstiti alzan la voce, mandan gridi di gioia, acclaman dal mare la maestà dell’Eterno:

15 “Glorificate dunque l’Eterno nelle regioni dell’aurora, glorificate il nome dell’Eterno, l’Iddio d’Israele, nelle isole del mare!

16 Dall’estremità della terra udiam cantare: “Gloria al giusto!” Ma io dico: Ahimè lasso! ahimè lasso! Guai a me! i perfidi agiscono perfidamente, sì, i perfidi raddoppian la perfidia.

17 Spavento, fossa, laccio ti sovrastano, o abitante della terra!

18 E avverrà che chi fuggirà dinanzi alle grida di spavento cadrà nella fossa; e chi risalirà dalla fossa resterà preso nel laccio. Poiché si apriranno dall’alto le cateratte, e le fondamenta della terra tremeranno.

19 La terra si schianterà tutta, la terra si screpolerà interamente, la terrà tremerà, traballerà.

20 La terra barcollerà come un ebbro, vacillerà come una capanna. Il suo peccato grava su lei; essa cade, e non si rialzerò mai più.

21 In quel giorno, l’Eterno punirà nei luoghi eccelsi l’esercito di lassù, e giù sulla terra, i re della terra;

22 saranno raunati assieme, come si fa dei prigionieri nel carcere sottoterra; saranno rinchiusi nella prigione, e dopo gran numero di giorni saranno puniti.

23 La luna sarà coperta di rossore, e il sole di vergogna; poiché l’Eterno degli eserciti regnerà sul monte di Sion ed in Gerusalemme, fulgido di gloria in presenza de’ suoi anziani.

Isaia 25

1 O Eterno, tu sei il mio Dio; io t’esalterò, celebrerò il tuo nome, perché hai fatto cose maravigliose; i tuoi disegni, concepiti da tempo, sono fedeli e stabili.

2 Poiché tu hai ridotto la città in un mucchio di pietre, la città forte in un monte di rovine; il castello degli stranieri non è più una città, non sarà mai più riedificato.

3 Perciò il popolo forte ti glorifica, le città delle nazioni possenti ti temono,

4 poiché tu sei stato una fortezza per il povero, una fortezza per il misero nella sua distretta, un rifugio contro la tempesta, un’ombra contro l’arsura; giacché il soffio de’ tiranni era come una tempesta che batte la muraglia.

5 Come il calore è domato in una terra arida, così tu hai domato il tumulto degli stranieri; come il calore è diminuito dall’ombra d’una nuvola, così il canto dei tiranni è stato abbassato.

6 L’Eterno degli eserciti preparerà su questo monte a tutti i popoli un convito di cibi succulenti, un convito di vini vecchi, di cibi succulenti, pieni di midollo, di vini vecchi, ben chiariti.

7 Distruggerà su quel monte il velo che cuopre la faccia di tutti i popoli, e la coperta stessa su tutte le nazioni.

8 Annienterà per sempre la morte; il Signore, l’Eterno, asciugherà le lacrime da ogni viso, torrà via di su tutta la terra l’onta del suo popolo, perché l’Eterno ha parlato.

9 In quel giorno, si dirà: “Ecco, questo è il nostro Dio: in lui abbiamo sperato, ed egli ci ha salvati. Questo è l’Eterno in cui abbiamo sperato; esultiamo, rallegriamoci per la sua salvezza!”

10 Poiché la mano dell’Eterno riposerà su questo monte, mentre Moab sarà trebbiato sulla sua terra come si pigia la paglia nel letamaio.

11 Di mezzo al letamaio egli stenderà le mani come le stende il nuotatore per nuotare, ma l’Eterno farà cadere la sua superbia in un con le trame che ha ordite.

12 E l’alta fortezza delle tua mura Ei la demolirà, l’abbatterà, l’atterrerà fin nella polvere.

Isaia 26

1 In quel giorno, si canterà questo cantico nel paese di Giuda: Noi abbiamo una città forte; l’Eterno vi pone la salvezza per mura e per bastioni.

2 Aprite le porte ed entri la nazione giusta, che si mantiene fedele.

3 A colui ch’è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida.

4 Confidate in perpetuo nell’Eterno, poiché l’Eterno, sì l’Eterno, è la roccia dei secoli.

5 Egli ha umiliato quelli che stavano in alto, Egli ha abbassato la città elevata, l’ha abbassata fino a terra, l’ha stesa nella polvere;

6 i piedi la calpestano, i piedi del povero, vi passan sopra i meschini.

7 La via del giusto è diritta; Tu rendi perfettamente piano il sentiero del giusto.

8 Sulla via dei tuoi giudizi, o Eterno, noi t’abbiamo aspettato! Al tuo nome, al tuo ricordo anela l’anima nostra.

9 Con l’anima mia ti desidero, durante al notte; con lo spirito ch’è dentro di me, ti cerco; poiché, quando i tuoi giudizi si compion sulla terra, gli abitanti del mondo imparan la giustizia.

10 Se si fa grazia all’empio, ei non impara la giustizia; agisce da perverso nel paese della rettitudine, e non considera la maestà dell’Eterno.

11 O Eterno, la tua mano è levata, ma quelli non la scorgono! Essi vedranno lo zelo che hai per il tuo popolo, e saranno confusi; il fuoco divorerà i tuoi nemici.

12 O Eterno, tu ci darai la pace; poiché ogni opera nostra sei tu che la compi per noi.

13 O Eterno, Dio nostro, altri signori, fuori di te, han dominato su noi; ma, grazie a te solo, noi possiamo celebrare il tuo nome.

14 Quelli son morti, e non rivivranno più; son ombre, e non risorgeranno più; tu li hai così puniti, li hai distrutti, ne hai fatto perire ogni ricordo.

15 Tu hai aumentata la nazione, o Eterno! hai aumentata la nazione, ti sei glorificato, hai allargato tutti i confini del paese.

16 O Eterno, essi, nella distretta ti hanno cercato, si sono effusi in umile preghiera, quando il tuo castigo li colpiva.

17 Come una donna incinta che sta per partorire si contorce e grida in mezzo alle sue doglie, così siamo stati noi dinanzi a te, o Eterno.

18 Abbiamo concepito, siamo stati in doglie, e, quando abbiamo partorito, era vento; non abbiamo recata alcuna salvezza al paese, e non son nati degli abitanti nel mondo.

19 Rivivano i tuoi morti! risorgano i miei cadaveri! Svegliatevi e giubilate, o voi che abitate nella polvere! Poiché la tua rugiada è come la rugiada dell’aurora, e la terrà ridarà alla vita le ombre.

20 Va’, o mio popolo, entra nelle tue camere, chiudi le tue porte dietro a te; nasconditi per un istante, finché sia passata l’indignazione.

21 Poiché, ecco l’Eterno esce dalla sua dimora per punire l’iniquità degli abitanti della terra; e la terra metterà allo scoperto il sangue che ha bevuto, e non terrà più coperti gli uccisi.