Proverbi 21

1 Il cuore del re, nella mano dell’Eterno, è come un corso d’acqua; egli lo volge dovunque gli piace.

2 Tutte le vie dell’uomo gli paion diritte, ma l’Eterno pesa i cuori.

3 Praticare la giustizia e l’equità è cosa che l’Eterno preferisce ai sacrifizi.

4 Gli occhi alteri e il cuor gonfio, lucerna degli empi, sono peccato.

5 I disegni dell’uomo diligente menano sicuramente all’abbondanza, ma chi troppo s’affretta non fa che cader nella miseria.

6 I tesori acquistati con lingua bugiarda sono un soffio fugace di gente che cerca la morte.

7 La violenza degli empi li porta via, perché rifiutano di praticare l’equità.

8 La via del colpevole è tortuosa, ma l’innocente opera con rettitudine.

9 Meglio abitare sul canto d’un tetto, che una gran casa con una moglie rissosa.

10 L’anima dell’empio desidera il male; il suo amico stesso non trova pietà agli occhi di lui.

11 Quando il beffardo è punito, il semplice diventa savio; e quando s’istruisce il savio, egli acquista scienza.

12 Il Giusto tien d’occhio la casa dell’empio, e precipita gli empi nelle sciagure.

13 Chi chiude l’orecchio al grido del povero, griderà anch’egli, e non gli sarà risposto.

14 Un dono fatto in segreto placa la collera, e un regalo dato di sottomano, l’ira violenta.

15 Far ciò ch’è retto è una gioia per il giusto, ma è una rovina per gli artefici d’iniquità.

16 L’uomo che erra lungi dalle vie del buon senso, riposerà nell’assemblea dei trapassati.

17 Chi ama godere sarà bisognoso, chi ama il vino e l’olio non arricchirà.

18 L’empio serve di riscatto al giusto; e il perfido, agli uomini retti.

19 Meglio abitare in un deserto, che con una donna rissosa e stizzosa.

20 In casa del savio c’è dei tesori preziosi e dell’olio, ma l’uomo stolto dà fondo a tutto.

21 Chi ricerca la giustizia e la bontà troverà vita, giustizia e gloria.

22 Il savio dà la scalata alla città dei forti, e abbatte il baluardo in cui essa confidava.

23 Chi custodisce la sua bocca e la sua lingua preserva l’anima sua dalle distrette.

24 Il nome del superbo insolente è: beffardo; egli fa ogni cosa con furore di superbia.

25 I desideri del pigro l’uccidono perché le sue mani rifiutano di lavorare.

26 C’è chi da mane a sera brama avidamente, ma il giusto dona senza mai rifiutare.

27 Il sacrifizio dell’empio è cosa abominevole; quanto più se l’offre con intento malvagio!

28 Il testimonio bugiardo perirà, ma l’uomo che ascolta potrà sempre parlare.

29 L’empio fa la faccia tosta, ma l’uomo retto rende ferma la sua condotta.

30 Non c’è sapienza, non intelligenza, non consiglio che valga contro l’Eterno.

31 Il cavallo è pronto per il dì della battaglia, ma la vittoria appartiene all’Eterno.

Proverbi 22

1 La buona riputazione è da preferirsi alle molte ricchezze; e la stima, all’argento e all’oro.

2 Il ricco e il povero s’incontrano; l’Eterno li ha fatti tutti e due.

3 L’uomo accorto vede venire il male, e si nasconde; ma i semplici tirano innanzi, e ne portan la pena.

4 Il frutto dell’umiltà e del timor dell’Eterno è ricchezza e gloria e vita.

5 Spine e lacci sono sulla via del perverso; chi ha cura dell’anima sua se ne tien lontano.

6 Inculca al fanciullo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se e dipartirà.

7 Il ricco signoreggia sui poveri, e chi prende in prestito è schiavo di chi presta.

8 Chi semina iniquità miete sciagura, e la verga della sua collera è infranta.

9 L’uomo dallo sguardo benevolo sarà benedetto, perché dà del suo pane al povero.

10 Caccia via il beffardo, se n’andranno le contese, e cesseran le liti e gli oltraggi.

11 Chi ama la purità del cuore e ha la grazia sulle labbra, ha il re per amico.

12 Gli occhi dell’Eterno proteggono la scienza, ma egli rende vane le parole del perfido.

13 Il pigro dice: “Là fuori c’è un leone; sarò ucciso per la strada”.

14 La bocca delle donne corrotte è una fossa profonda; colui ch’è in ira all’Eterno, vi cadrà dentro.

15 La follia è legata al cuore del fanciullo, ma la verga della correzione l’allontanerà da lui.

16 Chi opprime il povero, l’arricchisce; chi dona al ricco, non fa che impoverirlo.

17 Porgi l’orecchio e ascolta le parole dei Savi ed applica il cuore alla mia scienza.

18 Ti sarà dolce custodirle in petto, e averle tutte pronte sulle tue labbra.

19 Ho voluto istruirti oggi, sì, proprio te, perché la tua fiducia sia posta nell’Eterno.

20 Non ho io già da tempo scritto per te consigli e insegnamenti

21 per farti conoscere cose certe, parole vere, onde tu possa risponder parole vere a chi t’interroga?

22 Non derubare il povero perch’è povero, e non opprimere il misero alla porta;

23 ché l’Eterno difenderà la loro causa, e spoglierà della vita chi avrà spogliato loro.

24 Non fare amicizia con l’uomo iracondo e non andare con l’uomo violento,

25 che tu non abbia ad imparare le sue vie e ad esporre a un’insidia l’anima tua.

26 Non esser di quelli che dan la mano, che fanno sicurtà per debiti.

27 Se non hai di che pagare, perché esporti a farti portar via il letto?

28 Non spostare il termine antico, che fu messo dai tuoi padri.

29 Hai tu veduto un uomo spedito nelle sue faccende? Egli starà al servizio dei re; non starà al servizio della gente oscura.

Proverbi 23

1 Quando ti siedi a mensa con un principe, rifletti bene a chi ti sta dinanzi;

2 e mettiti un coltello alla gola, se tu sei ingordo.

3 Non bramare i suoi bocconi delicati; sono un cibo ingannatore.

4 Non t’affannare per diventar ricco, smetti dall’applicarvi la tua intelligenza.

5 Vuoi tu fissar lo sguardo su ciò che scompare? Giacché la ricchezza si fa dell’ali, come l’aquila che vola verso il cielo.

6 Non mangiare il pane di chi ha l’occhio maligno e non bramare i suoi cibi delicati;

7 poiché, nell’intimo suo, egli è calcolatore: “Mangia e bevi!” ti dirà; ma il cuor suo non è con te.

8 Vomiterai il boccone che avrai mangiato, e avrai perduto le tue belle parole.

9 Non rivolger la parola allo stolto, perché sprezzerà il senno de’ tuoi discorsi.

10 Non spostare il termine antico, e non entrare nei campi degli orfani;

11 ché il Vindice loro è potente; egli difenderà la causa loro contro di te.

12 Applica il tuo cuore all’istruzione, e gli orecchi alle parole della scienza.

13 Non risparmiare la correzione al fanciullo; se lo batti con la verga, non ne morrà;

14 lo batterai con la verga, ma libererai l’anima sua dal soggiorno de’ morti.

15 Figliuol mio, se il tuo cuore e savio, anche il mio cuore si rallegrerà;

16 le viscere mie esulteranno quando le tue labbra diranno cose rette.

17 Il tuo cuore non porti invidia ai peccatori, ma perseveri sempre nel timor dell’Eterno;

18 poiché c’è un avvenire, e la tua speranza non sarà frustrata.

19 Ascolta, figliuol mio, sii savio, e dirigi il cuore per la diritta via.

20 Non esser di quelli che son bevitori di vino, che son ghiotti mangiatori di carne;

21 ché il beone ed il ghiotto impoveriranno e i dormiglioni n’andran vestiti di cenci.

22 Da’ retta a tuo padre che t’ha generato, e non disprezzar tua madre quando sarà vecchia.

23 Acquista verità e non la vendere, acquista sapienza, istruzione e intelligenza.

24 Il padre del giusto esulta grandemente; chi ha generato un savio, ne avrà gioia.

25 Possan tuo padre e tua madre rallegrarsi, e possa gioire colei che t’ha partorito!

26 Figliuol mio, dammi il tuo cuore, e gli occhi tuoi prendano piacere nelle mie vie;

27 perché la meretrice è una fossa profonda, e la straniera, un pozzo stretto.

28 Anch’essa sta in agguato come un ladro, e accresce fra gli uomini il numero de’ traditori.

29 Per chi sono gli “ahi”? per chi gli “ahimè”? per chi le liti? per chi i lamenti? per chi le ferite senza ragione? per chi gli occhi rossi?

30 Per chi s’indugia a lungo presso il vino, per quei che vanno a gustare il vin drogato.

31 Non guardare il vino quando rosseggia, quando scintilla nel calice e va giù così facilmente!

32 Alla fine, esso morde come un serpente e punge come un basilisco.

33 I tuoi occhi vedranno cose strane, il tuo cuore farà dei discorsi pazzi.

34 Sarai come chi giace in mezzo al mare, come chi giace in cima a un albero di nave.

35 Dirai: “M’hanno picchiato… e non m’han fatto male; m’hanno percosso… e non me ne sono accorto; quando mi sveglierò?… tornerò a cercarne ancora!”

Proverbi 24

1 Non portare invidia ai malvagi, e non desiderare di star con loro,

2 perché il loro cuore medita rapine, e le loro labbra parlan di nuocere.

3 La casa si edifica con la sapienza, e si rende stabile con la prudenza;

4 mediante la scienza, se ne riempiono le stanze d’ogni specie di beni preziosi e gradevoli.

5 L’uomo savio è pien di forza, e chi ha conoscimento accresce la sua potenza;

6 infatti, con savie direzioni potrai condur bene la guerra, e la vittoria sta nel gran numero de’ consiglieri.

7 La sapienza è troppo in alto per lo stolto; egli non apre mai la bocca alla porta di città.

8 Chi pensa a mal fare sarà chiamato esperto in malizia.

9 I disegni dello stolto sono peccato, e il beffardo è l’abominio degli uomini.

10 Se ti perdi d’animo nel giorno dell’avversità, la tua forza è poca.

11 Libera quelli che son condotti a morte, e salva quei che, vacillando, vanno al supplizio.

12 Se dici: “Ma noi non ne sapevamo nulla!…” Colui che pesa i cuori, non lo vede egli? Colui che veglia sull’anima tua non lo sa forse? E non renderà egli a ciascuno secondo le opere sue?

13 Figliuol mio, mangia del miele perché è buono; un favo di miele sarà dolce al tuo palato.

14 Così conosci la sapienza per il bene dell’anima tua! Se la trovi, c’è un avvenire, e la speranza tua non sarà frustrata.

15 O empio, non tendere insidie alla dimora del giusto! non devastare il luogo ove riposa!

16 ché il giusto cade sette volte e si rialza, ma gli empi son travolti dalla sventura.

17 Quando il tuo nemico cade, non ti rallegrare; quand’è rovesciato, il cuor tuo non ne gioisca,

18 che l’Eterno nol vegga e gli dispiaccia e non storni l’ira sua da lui.

19 Non t’irritare a motivo di chi fa il male, e non portare invidia agli empi;

20 perché non c’è avvenire per il malvagio; la lucerna degli empi sarà spenta.

21 Figliuol mio, temi l’Eterno e il re, e non far lega cogli amatori di novità;

22 la loro calamità sopraggiungerà improvvisa, e chi sa la triste fine dei loro anni?

23 Anche queste sono massime dei Savi. Non è bene, in giudizio, aver de’ riguardi personali.

24 Chi dice all’empio: “Tu sei giusto”, i popoli lo malediranno, lo esecreranno le nazioni.

25 Ma quelli che sanno punire se ne troveranno bene, e su loro scenderanno benedizione e prosperità.

26 Dà un bacio sulle labbra chi dà una risposta giusta.

27 Metti in buon ordine gli affari tuoi di fuori, metti in assetto i tuoi campi, poi ti fabbricherai la casa.

28 Non testimoniare, senza motivo, contro il tuo prossimo; vorresti tu farti ingannatore con le tue parole?

29 Non dire: “Come ha fatto a me così farò a lui; renderò a costui secondo l’opera sua”.

30 Passai presso il campo del pigro e presso la vigna dell’uomo privo di senno;

31 ed ecco le spine vi crescean da per tutto, i rovi ne coprivano il suolo, e il muro di cinta era in rovina.

32 Considerai la cosa, e mi posi a riflettere; e da quel che vidi trassi una lezione:

33 Dormire un po’, sonnecchiare un po’, incrociare un po’ le mani per riposare…

34 e la tua povertà verrà come un ladro, e la tua indigenza, come un uomo armato.

Proverbi 25

1 Ecco altri proverbi di Salomone, raccolti dalla gente di Ezechia, re di Giuda.

2 E’ gloria di Dio nascondere le cose; ma la gloria dei re sta nell’investigarle.

3 L’altezza del cielo, la profondità della terra e il cuore dei re non si possono investigare.

4 Togli dall’argento le scorie, e ne uscirà un vaso per l’artefice;

5 togli l’empio dalla presenza del re, e il suo trono sarà reso stabile dalla giustizia.

6 Non fare il vanaglorioso in presenza del re, e non ti porre nel luogo dei grandi;

7 poiché è meglio ti sia detto: “Sali qui”, anziché essere abbassato davanti al principe che gli occhi tuoi hanno veduto.

8 Non t’affrettare a intentar processi, che alla fine tu non sappia che fare, quando il tuo prossimo t’avrà svergognato.

9 Difendi la tua causa contro il tuo prossimo, ma non rivelare il segreto d’un altro,

10 onde chi t’ode non t’abbia a vituperare, e la tua infamia non si cancelli più.

11 Le parole dette a tempo son come pomi d’oro in vasi d’argento cesellato.

12 Per un orecchio docile, chi riprende con saviezza è un anello d’oro, un ornamento d’oro fino.

13 Il messaggero fedele, per quelli che lo mandano, è come il fresco della neve al tempo della mèsse; esso ristora l’anima del suo padrone.

14 Nuvole e vento, ma punta pioggia; ecco l’uomo che si vanta falsamente della sua liberalità.

15 Con la pazienza si piega un principe, e la lingua dolce spezza dell’ossa.

16 Se trovi del miele, mangiane quanto ti basta; che, satollandotene, tu non abbia poi a vomitarlo.

17 Metti di rado il piede in casa del prossimo, ond’egli, stufandosi di te, non abbia ad odiarti.

18 L’uomo che attesta il falso contro il suo prossimo, è un martello, una spada, una freccia acuta.

19 La fiducia in un perfido, nel dì della distretta, è un dente rotto, un piede slogato.

20 Cantar delle canzoni a un cuor dolente è come togliersi l’abito in giorno di freddo, e mettere aceto sul nitro.

21 Se il tuo nemico ha fame, dagli del pane da mangiare: se ha sete, dagli dell’acqua da bere;

22 ché, così, raunerai dei carboni accesi sul suo capo, e l’Eterno ti ricompenserà.

23 Il vento del nord porta la pioggia, e la lingua che sparla di nascosto fa oscurare il viso.

24 Meglio abitare sul canto d’un tetto, che in una gran casa con una moglie rissosa.

25 Una buona notizia da paese lontano è come acqua fresca a persona stanca ed assetata.

26 Il giusto che vacilla davanti all’empio, è come una fontana torbida e una sorgente inquinata.

27 Mangiar troppo miele non è bene ma scrutare cose difficili è un onore.

28 L’uomo che non si sa padroneggiare, è una città smantellata, priva di mura.

Proverbi 26

1 Come la neve non conviene all’estate, né la pioggia al tempo della mèsse, così non conviene la gloria allo stolto.

2 Come il passero vaga qua e là e la rondine vola, così la maledizione senza motivo, non raggiunge l’effetto.

3 La frusta per il cavallo, la briglia per l’asino, e il bastone per il dosso degli stolti.

4 Non rispondere allo stolto secondo la sua follia, che tu non gli abbia a somigliare.

5 Rispondi allo stolto secondo la sua follia, perché non abbia a credersi savio.

6 Chi affida messaggi a uno stolto si taglia i piedi e s’abbevera di pene.

7 Come le gambe dello zoppo son senza forza, così è una massima in bocca degli stolti.

8 Chi onora uno stolto fa come chi getta una gemma in un mucchio di sassi.

9 Una massima in bocca agli stolti è come un ramo spinoso in mano a un ubriaco.

10 Chi impiega lo stolto e il primo che capita, è come un arciere che ferisce tutti.

11 Lo stolto che ricade nella sua follia, è come il cane che torna al suo vomito.

12 Hai tu visto un uomo che si crede savio? C’è più da sperare da uno stolto che da lui.

13 Il pigro dice: “C’è un leone nella strada, c’è un leone per le vie!”

14 Come la porta si volge sui cardini così il pigro sul suo letto.

15 Il pigro tuffa la mano nel piatto; gli par fatica riportarla alla bocca.

16 Il pigro si crede più savio di sette uomini che dànno risposte sensate.

17 Il passante che si riscalda per una contesa che non lo concerne, è come chi afferra un cane per le orecchie.

18 Come un pazzo che avventa tizzoni, frecce e morte,

19 così è colui che inganna il prossimo, e dice: “Ho fatto per ridere!”

20 Quando mancan le legna, il fuoco si spegne; e quando non c’è maldicente, cessan le contese.

21 Come il carbone da la brace, e le legna dànno la fiamma, così l’uomo rissoso accende le liti.

22 Le parole del maldicente son come ghiottonerie, e penetrano fino nell’intimo delle viscere.

23 Labbra ardenti e un cuor malvagio son come schiuma d’argento spalmata sopra un vaso di terra.

24 Chi odia, parla con dissimulazione; ma, dentro, cova la frode.

25 Quando parla con voce graziosa, non te ne fidare, perché ha sette abominazioni in cuore.

26 L’odio suo si nasconde sotto la finzione, ma la sua malvagità si rivelerà nell’assemblea.

27 Chi scava una fossa vi cadrà, e la pietra torna addosso a chi la rotola.

28 La lingua bugiarda odia quelli che ha ferito, e la bocca lusinghiera produce rovina.

Proverbi 27

1 Non ti vantare del domani, poiché non sai quel che un giorno possa produrre.

2 Altri ti lodi, non la tua bocca; un estraneo, non le tue labbra.

3 La pietra è grave e la rena pesante, ma l’irritazione dello stolto pesa più dell’uno e dell’altra.

4 L’ira è crudele e la collera impetuosa; ma chi può resistere alla gelosia?

5 Meglio riprensione aperta, che amore occulto.

6 Fedeli son le ferite di chi ama; frequenti i baci di chi odia.

7 Chi è sazio calpesta il favo di miele; ma, per chi ha fame, ogni cosa amara è dolce.

8 Come l’uccello che va ramingo lungi dal nido, così è l’uomo che va ramingo lungi da casa.

9 L’olio e il profumo rallegrano il cuore; così fa la dolcezza d’un amico coi suoi consigli cordiali.

10 Non abbandonare il tuo amico né l’amico di tuo padre, e non andare in casa del tuo fratello nel dì della tua sventura; un vicino dappresso val meglio d’un fratello lontano.

11 Figliuol mio, sii savio e rallegrami il cuore, così potrò rispondere a chi mi vitupera.

12 L’uomo accorto vede il male e si nasconde, ma gli scempi passan oltre e ne portan la pena.

13 Prendigli il vestito giacché ha fatto cauzione per altri; fatti dare dei pegni, poiché s’è reso garante di stranieri.

14 Chi benedice il prossimo ad alta voce, di buon mattino, sarà considerato come se lo maledicesse.

15 Un gocciolar continuo in giorno di gran pioggia e una donna rissosa son cose che si somigliano.

16 Chi la vuol trattenere vuol trattenere il vento, e stringer l’olio nella sua destra.

17 Il ferro forbisce il ferro; così un uomo ne forbisce un altro.

18 Chi ha cura del fico ne mangerà il frutto; e chi veglia sul suo padrone sarà onorato.

19 Come nell’acqua il viso risponde al viso, così il cuor dell’uomo risponde al cuore dell’uomo.

20 Il soggiorno dei morti e l’abisso sono insaziabili, e insaziabili son gli occhi degli uomini.

21 Il crogiuolo è per l’argento, il forno fusorio per l’oro, e l’uomo è provato dalla bocca di chi lo loda.

22 Anche se tu pestassi lo stolto in un mortaio in mezzo al grano col pestello, la sua follia non lo lascerebbe.

23 Guarda di conoscer bene lo stato delle tue pecore, abbi gran cura delle tue mandre;

24 perché le ricchezze non duran sempre, e neanche una corona dura d’età in età.

25 Quando è levato il fieno, subito rispunta la fresca verdura e le erbe dei monti sono raccolte.

26 Gli agnelli ti dànno da vestire, i becchi di che comprarti un campo,

27 e il latte delle capre basta a nutrir te, a nutrir la tua famiglia e a far vivere le tue serve.

Proverbi 28

1 L’empio fugge senza che alcuno lo perseguiti, ma il giusto se ne sta sicuro come un leone.

2 Per i suoi misfatti i capi d’un paese son numerosi, ma, con un uomo intelligente e pratico delle cose, l’ordine dura.

3 Un povero che opprime i miseri è come una pioggia che devasta e non dà pane.

4 Quelli che abbandonano la legge, lodano gli empi; ma quelli che l’osservano, fan loro la guerra.

5 Gli uomini dati al male non comprendono ciò ch’è giusto, ma quelli che cercano l’Eterno comprendono ogni cosa.

6 Meglio il povero che cammina nella sua integrità, del perverso che cammina nella doppiezza, ed è ricco.

7 Chi osserva la legge è un figliuolo intelligente, ma il compagno dei ghiottoni fa vergogna a suo padre.

8 Chi accresce i suoi beni con gl’interessi e l’usura, li aduna per colui che ha pietà dei poveri.

9 Se uno volge altrove gli orecchi per non udire la legge, la sua stessa preghiera è un abominio.

10 Chi induce i giusti a battere una mala via cadrà egli stesso nella fossa che ha scavata; ma gli uomini integri erediteranno il bene.

11 Il ricco si reputa savio, ma il povero ch’è intelligente, lo scruta.

12 Quando i giusti trionfano, la gloria è grande; ma, quando gli empi s’innalzano, la gente si nasconde.

13 Chi copre le sue trasgressioni non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia.

14 Beato l’uomo ch’è sempre timoroso! ma chi indura il suo cuore cadrà nella sfortuna.

15 Un empio che domina un popolo povero, è un leone ruggente, un orso affamato.

16 Il principe senza prudenza fa molte estorsioni, ma chi odia il lucro disonesto prolunga i suoi giorni.

17 L’uomo su cui pesa un omicidio, fuggirà fino alla fossa; nessuno lo fermi!

18 Chi cammina integramente sarà salvato, ma il perverso che batte doppie vie, cadrà a un tratto.

19 Chi lavora la sua terra avrà abbondanza di pane; ma chi va dietro ai fannulloni avrà abbondanza di miseria.

20 L’uomo fedele sarà colmato di benedizioni, ma chi ha fretta d’arricchire non rimarrà impunito.

21 Aver de’ riguardi personali non è bene; per un pezzo di pane l’uomo talvolta diventa trasgressore.

22 L’uomo invidioso ha fretta d’arricchire, e non sa che gli piomberà addosso la miseria.

23 Chi riprende qualcuno gli sarà alla fine più accetto di chi lo lusinga con le sue parole.

24 Chi ruba a suo padre e a sua madre e dice: “Non è un delitto!”, è compagno del dissipatore.

25 Chi ha l’animo avido fa nascere contese, ma chi confida nell’Eterno sarà saziato.

26 Chi confida nel proprio cuore è uno stolto, ma chi cammina saviamente scamperà.

27 Chi dona al povero non sarà mai nel bisogno, ma colui che chiude gli occhi, sarà coperto di maledizioni.

28 Quando gli empi s’innalzano, la gente si nasconde; ma quando periscono, si moltiplicano i giusti.

Proverbi 29

1 L’uomo che, essendo spesso ripreso, irrigidisce il collo, sarà di subito fiaccato, senza rimedio.

2 Quando i giusti son numerosi, il popolo si rallegra: ma quando domina l’empio, il popolo geme.

3 L’uomo che ama la sapienza, rallegra suo padre; ma chi frequenta le meretrici dissipa i suoi beni.

4 Il re, con la giustizia, rende stabile il paese; ma chi pensa solo a imporre tasse, lo rovina.

5 L’uomo che lusinga il prossimo, gli tende una rete davanti ai piedi.

6 Nella trasgressione del malvagio v’è un’insidia; ma il giusto canta e si rallegra.

7 Il giusto prende conoscenza della causa de’ miseri, ma l’empio non ha intendimento né conoscenza.

8 I beffardi soffian nel fuoco delle discordie cittadine, ma i savi calmano le ire.

9 Se un savio viene a contesa con uno stolto, quello va in collera e ride, e non c’è da intendersi.

10 Gli uomini di sangue odiano chi è integro, ma gli uomini retti ne proteggono la vita.

11 Lo stolto dà sfogo a tutta la sua ira, ma il savio rattiene la propria.

12 Quando il sovrano dà retta alle parole menzognere, tutti i suoi ministri sono empi.

13 Il povero e l’oppressore s’incontrano; l’Eterno illumina gli occhi d’ambedue.

14 Il re che fa ragione ai miseri secondo verità, avrà il trono stabilito in perpetuo.

15 La verga e la riprensione dànno sapienza; ma il fanciullo lasciato a sé stesso, fa vergogna a sua madre.

16 Quando abbondano gli empi, abbondano le trasgressioni; ma i giusti ne vedranno la ruina.

17 Correggi il tuo figliuolo; egli ti darà conforto, e procurerà delizie all’anima tua.

18 Quando non c’è visioni, il popolo è senza freno; ma beato colui che osserva la legge!

19 Uno schiavo non si corregge a parole; anche se comprende, non ubbidisce.

20 Hai tu visto un uomo precipitoso nel suo parlare? C’è più da sperare da uno stolto che da lui.

21 Se uno alleva delicatamente da fanciullo il suo servo, questo finirà per voler essere figliuolo.

22 L’uomo iracondo fa nascere contese, e l’uomo collerico abbonda in trasgressioni.

23 L’orgoglio abbassa l’uomo, ma chi è umile di spirito ottiene gloria.

24 Chi fa società col ladro odia l’anima sua; egli ode la esecrazione e non dice nulla.

25 La paura degli uomini costituisce un laccio, ma chi confida nell’Eterno è al sicuro.

26 Molti cercano il favore del principe, ma l’Eterno fa giustizia ad ognuno.

27 L’uomo iniquo è un abominio per i giusti, e colui che cammina rettamente è un abominio per gli empi.

Proverbi 30

1 Parole di Agur, figliuolo di Jaké. Sentenze pronunziate da quest’uomo per Itiel, per Itiel ed Ucal.

2 Certo, io sono più stupido d’ogni altro, e non ho l’intelligenza d’un uomo.

3 Non ho imparato la sapienza, e non ho la conoscenza del Santo.

4 Chi è salito in cielo e n’è disceso? Chi ha raccolto il vento nel suo pugno? Chi ha racchiuse l’acque nella sua veste? Chi ha stabilito tutti i confini della terra? Qual è il suo nome e il nome del suo figlio? Lo sai tu?

5 Ogni parola di Dio è affinata col fuoco. Egli è uno scudo per chi confida in lui.

6 Non aggiunger nulla alle sue parole, ch’egli non t’abbia a riprendere, e tu non sia trovato bugiardo.

7 Io t’ho chiesto due cose: non me le rifiutare, prima ch’io muoia:

8 allontana da me vanità e parola mendace; non mi dare né povertà né ricchezze, cibami del pane che m’è necessario,

9 ond’io, essendo sazio, non giunga a rinnegarti, e a dire: “Chi è l’Eterno?” ovvero, diventato povero, non rubi, e profani il nome del mio Dio.

10 Non calunniare il servo presso al suo padrone, ch’ei non ti maledica e tu non abbia a subirne la pena.

11 V’è una razza di gente che maledice suo padre e non benedice sua madre.

12 V’è una razza di gente che si crede pura, e non è lavata dalla sua sozzura.

13 V’è una razza di gente che ha gli occhi alteri e come! e le palpebre superbe.

14 V’è una razza di gente i cui denti sono spade e i mascellari, coltelli, per divorare del tutto i miseri sulla terra, e i bisognosi fra gli uomini.

15 La mignatta ha due figliuole, che dicono: “Dammi” “dammi!”. Ci son tre cose che non si sazian mai, anzi quattro, che non dicon mai: “Basta!”

16 Il soggiorno dei morti, il seno sterile, la terra che non si sazia d’acqua, e il fuoco, che non dice mai: “Basta!”

17 L’occhio di chi si fa beffe del padre e disdegna d’ubbidire alla madre, lo caveranno i corvi del torrente, lo divoreranno gli aquilotti.

18 Ci son tre cose per me troppo maravigliose; anzi quattro, ch’io non capisco:

19 la traccia dell’aquila nell’aria, la traccia del serpente sulla roccia, la traccia della nave in mezzo al mare, la traccia dell’uomo nella giovane.

20 Tale è la condotta della donna adultera: essa mangia, si pulisce la bocca, e dice: “Non ho fatto nulla di male!”

21 Per tre cose la terra trema, anzi per quattro, che non può sopportare:

22 per un servo quando diventa re, per un uomo da nulla quando ha pane a sazietà,

23 per una donna, non mai chiesta, quando giunge a maritarsi, e per una serva quando diventa erede della padrona.

24 Ci son quattro animali fra i più piccoli della terra, e nondimeno pieni di saviezza:

25 le formiche, popolo senza forze, che si preparano il cibo durante l’estate;

26 i conigli, popolo non potente, che fissano la loro dimora nelle rocce;

27 le locuste, che non hanno re, e procedon tutte, divise per schiere;

28 la lucertola, che puoi prender con le mani, eppur si trova nei palazzi dei re.

29 Queste tre creature hanno una bella andatura, anche queste quattro hanno un passo magnifico:

30 il leone, ch’è il più forte degli animali, e non indietreggia dinanzi ad alcuno;

31 il cavallo dai fianchi serrati, il capro, e il re alla testa dei suoi eserciti.

32 Se hai agito follemente cercando d’innalzarti, o se hai pensato del male, mettiti la mano sulla bocca;

33 perché, come chi sbatte la panna ne fa uscire il burro, chi comprime il naso ne fa uscire il sangue, così chi spreme l’ira ne fa uscire contese.