Ebrei 8

1 Ora, il punto capitale delle cose che stiamo dicendo, è questo: che abbiamo un tal Sommo Sacerdote, che si è posto a sedere alla destra del trono della Maestà nei cieli,

2 ministro del santuario e del vero tabernacolo, che il Signore, e non un uomo, ha eretto.

3 Poiché ogni sommo sacerdote è costituito per offrir doni e sacrifici; ond’è necessario che anche questo Sommo Sacerdote abbia qualcosa da offrire.

4 Or, se fosse sulla terra, egli non sarebbe neppur sacerdote, perché ci son quelli che offrono i doni secondo la legge,

5 i quali ministrano in quel che è figura e ombra delle cose celesti, secondo che fu detto da Dio a Mosè quando questi stava per costruire il tabernacolo: Guarda, Egli disse, di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte.

6 Ma ora egli ha ottenuto un ministerio di tanto più eccellente, ch’egli è mediatore d’un patto anch’esso migliore, fondato su migliori promesse.

7 Poiché se quel primo patto fosse stato senza difetto, non si sarebbe cercato luogo per un secondo.

8 Difatti, Iddio, biasimando il popolo, dice: Ecco i giorni vengono, dice il Signore, che io concluderò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda, un patto nuovo;

9 non un patto come quello che feci coi loro padri nel giorno che li presi per la mano per trarli fuori dal paese d’Egitto; perché essi non han perseverato nel mio patto, ed io alla mia volta non mi son curato di loro, dice il Signore.

10 E questo è il patto che farò con la casa d’Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Io porrò le mie leggi nelle loro menti, e le scriverò sui loro cuori; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo.

11 E non istruiranno più ciascuno il proprio concittadino e ciascuno il proprio fratello, dicendo: Conosci il Signore! Perché tutti mi conosceranno, dal minore al maggiore di loro,

12 poiché avrò misericordia delle loro iniquità, e non mi ricorderò più dei loro peccati.

13 Dicendo: Un nuovo patto, Egli ha dichiarato antico il primo. Ora, quel che diventa antico e invecchia è vicino a sparire.

Ebrei 9

1 Or anche il primo patto avea delle norme per il culto e un santuario terreno.

2 Infatti fu preparato un primo tabernacolo, nel quale si trovavano il candeliere, la tavola, e la presentazione de’ pani; e questo si chiamava il Luogo santo.

3 E dietro la seconda cortina v’era il tabernacolo detto il Luogo santissimo,

4 contenente un turibolo d’oro, e l’arca del patto, tutta ricoperta d’oro, nella quale si trovavano un vaso d’oro contenente la manna, la verga d’Aronne che avea fiorito, e le tavole del patto.

5 E sopra l’arca, i cherubini della gloria, che adombravano il propiziatorio. Delle quali cose non possiamo ora parlare partitamente.

6 Or essendo le cose così disposte, i sacerdoti entrano bensì continuamente nel primo tabernacolo per compiervi gli atti del culto;

7 ma nel secondo, entra una volta solamente all’anno il solo sommo sacerdote, e non senza sangue, il quale egli offre per se stesso e per gli errori del popolo.

8 Lo Spirito Santo volea con questo significare che la via al santuario non era ancora manifestata finché sussisteva ancora il primo tabernacolo.

9 Esso è una figura per il tempo attuale, conformemente alla quale s’offron doni e sacrifici che non possono, quanto alla coscienza, render perfetto colui che offre il culto,

10 poiché si tratta solo di cibi, di bevande e di varie abluzioni, insomma, di regole carnali imposte fino al tempo della riforma.

11 Ma venuto Cristo, Sommo Sacerdote dei futuri beni, egli, attraverso il tabernacolo più grande e più perfetto, non fatto con mano, vale a dire, non di questa creazione,

12 e non mediante il sangue di becchi e di vitelli, ma mediante il proprio sangue, è entrato una volta per sempre nel santuario, avendo acquistata una redenzione eterna.

13 Perché, se il sangue di becchi e di tori e la cenere d’una giovenca sparsa su quelli che son contaminati santificano in modo da dar la purità della carne,

14 quanto più il sangue di Cristo che mediante lo Spirito eterno ha offerto se stesso puro d’ogni colpa a Dio, purificherà la vostra coscienza dalle opere morte per servire all’Iddio vivente?

15 Ed è per questa ragione che egli è mediatore d’un nuovo patto, affinché, avvenuta la sua morte per la redenzione delle trasgressioni commesse sotto il primo patto, i chiamati ricevano l’eterna eredità promessa.

16 Infatti, dove c’è un testamento, bisogna che sia accertata la morte del testatore.

17 Perché un testamento è valido quand’è avvenuta la morte; poiché non ha valore finché vive il testatore.

18 Ond’è che anche il primo patto non è stato inaugurato senza sangue.

19 Difatti, quando tutti i comandamenti furono secondo la legge proclamati da Mosè a tutto il popolo, egli prese il sangue de’ vitelli e de’ becchi con acqua, lana scarlatta ed issopo, e ne asperse il libro stesso e tutto il popolo,

20 dicendo: Questo è il sangue del patto che Dio ha ordinato sia fatto con voi.

21 E parimente asperse di sangue il tabernacolo e tutti gli arredi del culto.

22 E secondo la legge, quasi ogni cosa è purificata con sangue; e senza spargimento di sangue non c’è remissione.

23 Era dunque necessario che le cose raffiguranti quelle nei cieli fossero purificate con questi mezzi, ma le cose celesti stesse doveano esserlo con sacrifici più eccellenti di questi.

24 Poiché Cristo non è entrato in un santuario fatto con mano, figura del vero; ma nel cielo stesso, per comparire ora, al cospetto di Dio, per noi;

25 e non per offrir se stesso più volte, come il sommo sacerdote, che entra ogni anno nel santuario con sangue non suo;

26 ché, in questo caso, avrebbe dovuto soffrir più volte dalla fondazione del mondo; ma ora, una volta sola, alla fine de’ secoli, è stato manifestato, per annullare il peccato col suo sacrificio.

27 E come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio,

28 così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola, per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a quelli che l’aspettano per la loro salvezza.

Ebrei 10

1 Poiché la legge, avendo un’ombra dei futuri beni, non la realtà stessa delle cose, non può mai con quegli stessi sacrifici, che sono offerti continuamente, anno dopo anno, render perfetti quelli che s’accostano a Dio.

2 Altrimenti non si sarebb’egli cessato d’offrirli, non avendo più gli adoratori, una volta purificati, alcuna coscienza di peccati?

3 Invece in quei sacrifici è rinnovato ogni anno il ricordo dei peccati;

4 perché è impossibile che il sangue di tori e di becchi tolga i peccati.

5 Perciò, entrando nel mondo, egli dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, ma mi hai preparato un corpo;

6 non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato.

7 Allora ho detto: Ecco, io vengo (nel rotolo del libro è scritto di me) per fare, o Dio, la tua volontà.

8 Dopo aver detto prima: Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici, né offerte, né olocausti, né sacrifici per il peccato (i quali sono offerti secondo la legge), egli dice poi:

9 Ecco, io vengo per fare la tua volontà. Egli toglie via il primo per stabilire il secondo.

10 In virtù di questa “volontà” noi siamo stati santificati, mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre.

11 E mentre ogni sacerdote è in piè ogni giorno ministrando e offrendo spesse volte gli stessi sacrifici che non possono mai togliere i peccati,

12 questi, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è posto a sedere alla destra di Dio,

13 aspettando solo più che i suoi nemici sian ridotti ad essere lo sgabello dei suoi piedi.

14 Perché con un’unica offerta egli ha per sempre resi perfetti quelli che son santificati.

15 E anche lo Spirito Santo ce ne rende testimonianza. Infatti, dopo aver detto:

16 Questo è il patto che farò con loro dopo que’ giorni, dice il Signore: Io metterò le mie leggi ne’ loro cuori; e le scriverò nelle loro menti, egli aggiunge:

17 E non mi ricorderò più de’ loro peccati e delle loro iniquità.

18 Ora, dov’è remissione di queste cose, non c’è più luogo a offerta per il peccato.

19 Avendo dunque, fratelli, libertà d’entrare nel santuario in virtù del sangue di Gesù,

20 per quella via recente e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne,

21 e avendo noi un gran Sacerdote sopra la casa di Dio,

22 accostiamoci di vero cuore, con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell’aspersione che li purifica dalla mala coscienza, e il corpo lavato d’acqua pura.

23 Riteniam fermamente la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è Colui che ha fatte le promesse.

24 E facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci a carità e a buone opere,

25 non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni son usi di fare, ma esortandoci a vicenda; e tanto più, che vedete avvicinarsi il gran giorno.

26 Perché, se pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non resta più alcun sacrificio per i peccati;

27 rimangono una terribile attesa del giudizio e l’ardor d’un fuoco che divorerà gli avversari.

28 Uno che abbia violato la legge di Mosè, muore senza misericordia sulla parola di due o tre testimoni.

29 Di qual peggior castigo stimate voi che sarà giudicato degno colui che avrà calpestato il Figliuol di Dio e avrà tenuto per profano il sangue del patto col quale è stato santificato, e avrà oltraggiato lo Spirito della grazia?

30 Poiché noi sappiamo chi è Colui che ha detto: A me appartiene la vendetta! Io darò la retribuzione! E ancora: Il Signore giudicherà il suo popolo.

31 E’ cosa spaventevole cadere nelle mani dell’Iddio vivente.

32 Ma ricordatevi dei giorni di prima, quando, dopo essere stati illuminati, voi sosteneste una così gran lotta di patimenti:

33 sia coll’essere esposti a vituperio e ad afflizioni, sia coll’esser partecipi della sorte di quelli che erano così trattati.

34 Infatti, voi simpatizzaste coi carcerati, e accettaste con allegrezza la ruberia de’ vostri beni, sapendo d’aver per voi una sostanza migliore e permanente.

35 Non gettate dunque via la vostra franchezza la quale ha una grande ricompensa!

36 Poiché voi avete bisogno di costanza, affinché, avendo fatta la volontà di Dio, otteniate quel che v’è promesso. Perché:

37 Ancora un brevissimo tempo, e colui che ha da venire verrà e non tarderà;

38 ma il mio giusto vivrà per fede; e se si trae indietro, l’anima mia non lo gradisce.

39 Ma noi non siamo di quelli che si traggono indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per salvar l’anima.

Ebrei 11

1 Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono.

2 Infatti, per essa fu resa buona testimonianza agli antichi.

3 Per fede intendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio; cosicché le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti.

4 Per fede Abele offerse a Dio un sacrificio più eccellente di quello di Caino; per mezzo d’essa gli fu resa testimonianza ch’egli era giusto, quando Dio attestò di gradire le sue offerte; e per mezzo d’essa, benché morto, egli parla ancora.

5 Per fede Enoc fu trasportato perché non vedesse la morte; e non fu più trovato, perché Dio l’avea trasportato; poiché avanti che fosse trasportato fu di lui testimoniato ch’egli era piaciuto a Dio.

6 Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi s’accosta a Dio deve credere ch’Egli è, e che è il rimuneratore di quelli che lo cercano.

7 Per fede Noè, divinamente avvertito di cose che non si vedevano ancora, mosso da pio timore, preparò un’arca per la salvezza della propria famiglia; e per essa fede condannò il mondo e fu fatto erede della giustizia che si ha mediante la fede.

8 Per fede Abramo, essendo chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo ch’egli avea da ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava.

9 Per fede soggiornò nella terra promessa, come in terra straniera, abitando in tende con Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa,

10 perché aspettava la città che ha i veri fondamenti e il cui architetto e costruttore è Dio.

11 Per fede Sara anch’ella, benché fuori d’età, ricevette forza di concepire, perché reputò fedele Colui che avea fatto la promessa.

12 E perciò, da uno solo, e già svigorito, è nata una discendenza numerosa come le stelle del cielo, come la rena lungo la riva del mare che non si può contare.

13 In fede moriron tutti costoro, senz’aver ricevuto le cose promesse, ma avendole vedute e salutate da lontano, e avendo confessato che erano forestieri e pellegrini sulla terra.

14 Poiché quelli che dicon tali cose dimostrano che cercano una patria.

15 E se pur si ricordavano di quella ond’erano usciti, certo avean tempo di ritornarvi.

16 Ma ora ne desiderano una migliore, cioè una celeste; perciò Iddio non si vergogna d’esser chiamato il loro Dio, poiché ha preparato loro una città.

17 Per fede Abramo, quando fu provato, offerse Isacco; ed egli, che avea ricevuto le promesse, offerse il suo unigenito: egli, a cui era stato detto:

18 E’ in Isacco che ti sarà chiamata una progenie,

19 ritenendo che Dio è potente anche da far risuscitare dai morti; ond’è che lo riebbe per una specie di risurrezione.

20 Per fede Isacco diede a Giacobbe e ad Esaù una benedizione concernente cose future.

21 Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figliuoli di Giuseppe, e adorò appoggiato in cima al suo bastone.

22 Per fede Giuseppe, quando stava per morire, fece menzione dell’esodo de’ figliuoli d’Israele, e diede ordini intorno alle sue ossa.

23 Per fede Mosè, quando nacque, fu tenuto nascosto per tre mesi dai suoi genitori, perché vedevano che il bambino era bello; e non temettero il comandamento del re.

24 Per fede Mosè, divenuto grande, rifiutò d’esser chiamato figliuolo della figliuola di Faraone,

25 scegliendo piuttosto d’esser maltrattato col popolo di Dio, che di godere per breve tempo i piaceri del peccato;

26 stimando egli il vituperio di Cristo ricchezza maggiore de’ tesori d’Egitto, perché riguardava alla rimunerazione.

27 Per fede abbandonò l’Egitto, non temendo l’ira del re, perché stette costante, come vedendo Colui che è invisibile.

28 Per fede celebrò la Pasqua e fece lo spruzzamento del sangue affinché lo sterminatore dei primogeniti non toccasse quelli degli Israeliti.

29 Per fede passarono il Mar Rosso come per l’asciutto; il che tentando fare gli Egizi, furono inabissati.

30 Per fede caddero le mura di Gerico, dopo essere state circuite per sette giorni.

31 Per fede Raab, la meretrice, non perì coi disubbidienti, avendo accolto le spie in pace.

32 E che dirò di più? poiché il tempo mi verrebbe meno se narrassi di Gedeone, di Barac, di Sansone, di Jefte, di Davide, di Samuele e dei profeti,

33 i quali per fede vinsero regni, operarono giustizia, ottennero adempimento di promesse, turaron le gole di leoni,

34 spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, guarirono da infermità, divennero forti in guerra, misero in fuga eserciti stranieri.

35 Le donne ricuperarono per risurrezione i loro morti; e altri furon martirizzati non avendo accettata la loro liberazione affin di ottenere una risurrezione migliore;

36 altri patirono scherni e flagelli, e anche catene e prigione.

37 Furon lapidati, furon segati, furono uccisi di spada; andarono attorno coperti di pelli di pecora e di capra; bisognosi, afflitti,

38 maltrattati (di loro il mondo non era degno), vaganti per deserti e monti e spelonche e per le grotte della terra.

39 E tutti costoro, pur avendo avuto buona testimonianza per la loro fede, non ottennero quello ch’era stato promesso,

40 perché Iddio aveva in vista per noi qualcosa di meglio, ond’essi non giungessero alla perfezione senza di noi.

Ebrei 12

1 Anche noi, dunque, poiché siam circondati da sì gran nuvolo di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, corriamo con perseveranza l’arringo che ci sta dinanzi, riguardando a Gesù,

2 duce e perfetto esempio di fede, il quale per la gioia che gli era posta dinanzi sopportò la croce sprezzando il vituperio, e s’è posto a sedere alla destra del trono di Dio.

3 Poiché, considerate colui che sostenne una tale opposizione dei peccatori contro a sé, onde non abbiate a stancarvi, perdendovi d’animo.

4 Voi non avete ancora resistito fino al sangue, lottando contro il peccato;

5 e avete dimenticata l’esortazione a voi rivolta come a figliuoli: Figliuol mio, non far poca stima della disciplina del Signore, e non ti perder d’animo quando sei da lui ripreso;

6 perché il Signore corregge colui ch’Egli ama, e flagella ogni figliuolo ch’Egli gradisce.

7 E’ a scopo di disciplina che avete a sopportar queste cose. Iddio vi tratta come figliuoli; poiché qual è il figliuolo che il padre non corregga?

8 Che se siete senza quella disciplina della quale tutti hanno avuto la loro parte, siete dunque bastardi, e non figliuoli.

9 Inoltre, abbiamo avuto per correttori i padri della nostra carne, eppur li abbiamo riveriti; non ci sottoporremo noi molto più al Padre degli spiriti per aver vita?

10 Quelli, infatti, per pochi giorni, come parea loro, ci correggevano; ma Egli lo fa per l’util nostro, affinché siamo partecipi della sua santità.

11 Or ogni disciplina sembra, è vero, per il presente non esser causa d’allegrezza, ma di tristizia; però rende poi un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati per essa esercitati.

12 Perciò, rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia vacillanti;

13 e fate de’ sentieri diritti per i vostri passi, affinché quel che è zoppo non esca fuor di strada, ma sia piuttosto guarito.

14 Procacciate pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore;

15 badando bene che nessuno resti privo della grazia di Dio; che nessuna radice velenosa venga fuori a darvi molestia sì che molti di voi restino infetti;

16 che nessuno sia fornicatore, o profano, come Esaù che per una sola pietanza vendette la sua primogenitura.

17 Poiché voi sapete che anche quando più tardi volle eredare la benedizione fu respinto, perché non trovò luogo a pentimento, sebbene la richiedesse con lagrime.

18 Poiché voi non siete venuti al monte che si toccava con la mano, avvolto nel fuoco, né alla caligine, né alla tenebria, né alla tempesta,

19 né al suono della tromba, né alla voce che parlava in modo che quelli che la udirono richiesero che niuna parola fosse loro più rivolta

20 perché non poteano sopportar l’ordine: Se anche una bestia tocchi il monte sia lapidata;

21 e tanto spaventevole era lo spettacolo, che Mosè disse: Io son tutto spaventato e tremante;

22 ma voi siete venuti al monte di Sion, e alla città dell’Iddio vivente, che è la Gerusalemme celeste, e alla festante assemblea delle miriadi degli angeli,

23 e alla Chiesa de’ primogeniti che sono scritti nei cieli, e a Dio, il Giudice di tutti, e agli spiriti de’ giusti resi perfetti,

24 e a Gesù, il mediatore del nuovo patto, e al sangue dell’aspersione che parla meglio di quello d’Abele.

25 Guardate di non rifiutare Colui che parla; perché, se quelli non scamparono quando rifiutarono Colui che rivelava loro in terra la sua volontà, molto meno scamperemo noi se voltiam le spalle a Colui che parla dal cielo;

26 la cui voce scosse allora la terra, ma che adesso ha fatto questa promessa: Ancora una volta farò tremare non solo la terra, ma anche il cielo.

27 Or questo “ancora una volta” indica la remozione delle cose scosse, come di cose fatte, onde sussistan ferme quelle che non sono scosse.

28 Perciò, ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti, e offriamo così a Dio un culto accettevole, con riverenza e timore!

29 Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante.

Ebrei 13

1 L’amor fraterno continui fra voi. Non dimenticate l’ospitalità;

2 perché, praticandola, alcuni, senza saperlo, hanno albergato degli angeli.

3 Ricordatevi de’ carcerati, come se foste in carcere con loro; di quelli che sono maltrattati, ricordando che anche voi siete nel corpo.

4 Sia il matrimonio tenuto in onore da tutti, e sia il talamo incontaminato; poiché Iddio giudicherà i fornicatori e gli adulteri.

5 Non siate amanti del danaro, siate contenti delle cose che avete; poiché Egli stesso ha detto: Io non ti lascerò, e non ti abbandonerò.

6 Talché possiam dire con piena fiducia: Il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che mi potrà far l’uomo?

7 Ricordatevi dei vostri conduttori, i quali v’hanno annunziato la parola di Dio; e considerando com’hanno finito la loro carriera, imitate la loro fede.

8 Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi, e in eterno.

9 Non siate trasportati qua e là da diverse e strane dottrine; poiché è bene che il cuore sia reso saldo dalla grazia, e non da pratiche relative a vivande, dalle quali non ritrassero alcun giovamento quelli che le osservarono.

10 Noi abbiamo un altare del quale non hanno diritto di mangiare quelli che servono il tabernacolo.

11 Poiché i corpi degli animali il cui sangue è portato dal sommo sacerdote nel santuario come un’offerta per il peccato, sono arsi fuori dal campo.

12 Perciò anche Gesù, per santificare il popolo col proprio sangue, soffrì fuor della porta.

13 Usciamo quindi fuori del campo e andiamo a lui, portando il suo vituperio.

14 Poiché non abbiamo qui una città stabile, ma cerchiamo quella futura.

15 Per mezzo di lui, dunque, offriam del continuo a Dio un sacrificio di lode: cioè, il frutto di labbra confessanti il suo nome!

16 E non dimenticate di esercitar la beneficenza e di far parte agli altri de’ vostri beni; perché è di tali sacrifici che Dio si compiace.

17 Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano per le vostre anime, come chi ha da renderne conto; affinché facciano questo con allegrezza e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe d’alcun utile.

18 Pregate per noi, perché siam persuasi d’aver una buona coscienza, desiderando di condurci onestamente in ogni cosa.

19 E vie più v’esorto a farlo, onde io vi sia più presto restituito.

20 Or l’Iddio della pace che in virtù del sangue del patto eterno ha tratto dai morti il gran Pastore delle pecore, Gesù nostro Signore,

21 vi renda compiuti in ogni bene, onde facciate la sua volontà, operando in voi quel che è gradito nel suo cospetto, per mezzo di Gesù Cristo; a Lui sia la gloria ne’ secoli dei secoli. Amen.

22 Or, fratelli, comportate, vi prego, la mia parola d’esortazione; perché v’ho scritto brevemente.

23 Sappiate che il nostro fratello Timoteo è stato messo in libertà; con lui, se vien presto, io vi vedrò.

24 Salutate tutti i vostri conduttori e tutti i santi. Quei d’Italia vi salutano.

25 La grazia sia con tutti voi. Amen.

Filemone 1

1 Paolo, prigione di Cristo Gesù, e il fratello Timoteo, a Filemone, nostro diletto e compagno d’opera,

2 e alla sorella Apfia, e ad Archippo, nostro compagno d’armi, alla chiesa che è in casa tua,

3 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signor Gesù Cristo.

4 Io rendo sempre grazie all’Iddio mio, facendo menzione di te nelle mie preghiere,

5 giacché odo parlare dell’amore e della fede che hai nel Signor Gesù e verso tutti i santi,

6 e domando che la nostra comunione di fede sia efficace nel farti riconoscere ogni bene che si compia in noi alla gloria di Cristo.

7 Poiché ho provato una grande allegrezza e consolazione pel tuo amore, perché il cuore dei santi è stato ricreato per mezzo tuo, o fratello.

8 Perciò, benché io abbia molta libertà in Cristo di comandarti quel che convien fare,

9 preferisco fare appello alla tua carità, semplicemente come Paolo, vecchio, e adesso anche prigione di Cristo Gesù;

10 ti prego per il mio figliuolo che ho generato nelle mie catene,

11 per Onesimo che altra volta ti fu disutile, ma che ora è utile a te ed a me.

12 Io te l’ho rimandato, lui, ch’è quanto dire, le viscere mie.

13 Avrei voluto tenerlo presso di me, affinché in vece tua mi servisse nelle catene che porto a motivo del Vangelo;

14 ma, senza il tuo parere, non ho voluto far nulla, affinché il tuo beneficio non fosse come forzato, ma volontario.

15 Infatti, per questo, forse, egli è stato per breve tempo separato da te, perché tu lo recuperassi per sempre;

16 non più come uno schiavo, ma come da più di uno schiavo, come un fratello caro specialmente a me, ma ora quanto più a te, e nella carne e nel Signore!

17 Se dunque tu mi tieni per un consocio, ricevilo come faresti di me.

18 che se t’ha fatto alcun torto o ti deve qualcosa, addebitalo a me.

19 Io, Paolo, lo scrivo di mio proprio pugno: io lo pagherò; per non dirti che tu mi sei debitore perfino di te stesso.

20 Sì, fratello, io vorrei da te un qualche utile nel Signore; deh, ricrea il mio cuore in Cristo.

21 Ti scrivo confidando nella tua ubbidienza, sapendo che tu farai anche al di là di quel che dico.

22 Preparami al tempo stesso un alloggio, perché spero che, per le vostre preghiere, io vi sarò donato.

23 Epafra, mio compagno di prigione in Cristo Gesù, ti saluta.

24 Così fanno Marco, Aristarco, Dema, Luca, miei compagni d’opera.

25 La grazia del Signor Gesù Cristo sia con lo spirito vostro.

Tito 1

1 Paolo, servitore di Dio e apostolo di Gesù Cristo per la fede degli eletti di Dio e la conoscenza della verità che è secondo pietà,

2 nella speranza della vita eterna la quale Iddio, che non può mentire, promise avanti i secoli,

3 manifestando poi nei suoi propri tempi la sua parola mediante la predicazione che è stata a me affidata per mandato di Dio, nostro Salvatore,

4 a Tito, mio vero figliuolo secondo la fede che ci è comune, grazia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro Salvatore.

5 Per questa ragione t’ho lasciato in Creta: perché tu dia ordine alle cose che rimangono a fare, e costituisca degli anziani per ogni città, come t’ho ordinato;

6 quando si trovi chi sia irreprensibile, marito d’una sola moglie, avente figliuoli fedeli, che non sieno accusati di dissolutezza né insubordinati.

7 Poiché il vescovo bisogna che sia irreprensibile, come economo di Dio; non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non manesco, non cupido di disonesto guadagno,

8 ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, santo, temperante,

9 attaccato alla fedel Parola quale gli è stata insegnata, onde sia capace d’esortare nella sana dottrina e di convincere i contradittori.

10 Poiché vi son molti ribelli, cianciatori e seduttori di menti, specialmente fra quelli della circoncisione, ai quali bisogna turare la bocca;

11 uomini che sovvertono le case intere, insegnando cose che non dovrebbero, per amor di disonesto guadagno.

12 Uno dei loro, un loro proprio profeta, disse: “I Cretesi son sempre bugiardi, male bestie, ventri pigri”.

13 Questa testimonianza è verace. Riprendili perciò severamente, affinché siano sani nella fede,

14 non dando retta a favole giudaiche né a comandamenti d’uomini che voltan le spalle alla verità.

15 Tutto è puro per quelli che son puri; ma per i contaminati ed increduli niente è puro; anzi, tanto la mente che la coscienza loro son contaminate.

16 Fanno professione di conoscere Iddio; ma lo rinnegano con le loro opere, essendo abominevoli, e ribelli, e incapaci di qualsiasi opera buona.

Tito 2

1 Ma tu esponi le cose che si convengono alla sana dottrina:

2 Che i vecchi siano sobri, gravi, assennati, sani nella fede, nell’amore, nella pazienza:

3 che le donne attempate abbiano parimente un portamento convenevole a santità, non siano maldicenti né dedite a molto vino, siano maestre di ciò che è buono;

4 onde insegnino alle giovani ad amare i mariti, ad amare i figliuoli,

5 ad esser assennate, caste, date ai lavori domestici, buone, soggette ai loro mariti, affinché la Parola di Dio non sia bestemmiata.

6 Esorta parimente i giovani ad essere assennati,

7 dando te stesso in ogni cosa come esempio di opere buone; mostrando nell’insegnamento purità incorrotta, gravità,

8 parlar sano, irreprensibile, onde l’avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire di noi.

9 Esorta i servi ad esser sottomessi ai loro padroni, a compiacerli in ogni cosa, a non contradirli,

10 a non frodarli, ma a mostrar sempre lealtà perfetta, onde onorino la dottrina di Dio, nostro Salvatore, in ogni cosa.

11 Poiché la grazia di Dio, salutare per tutti gli uomini, è apparsa

12 e ci ammaestra a rinunziare all’empietà e alle mondane concupiscenze, per vivere in questo mondo temperatamente, giustamente e piamente,

13 aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del nostro grande Iddio e Salvatore, Cristo Gesù;

14 il quale ha dato se stesso per noi al fine di riscattarci da ogni iniquità e di purificarsi un popolo suo proprio, zelante nelle opere buone.

15 Insegna queste cose, ed esorta e riprendi con ogni autorità. Niuno ti sprezzi.

Tito 3

1 Ricorda loro che stiano soggetti ai magistrati e alle autorità, che siano ubbidienti, pronti a fare ogni opera buona,

2 che non dicano male d’alcuno, che non siano contenziosi, che siano benigni, mostrando ogni mansuetudine verso tutti gli uomini.

3 Perché anche noi eravamo una volta insensati, ribelli, traviati, servi di varie concupiscenze e voluttà, menanti la vita in malizia ed invidia, odiosi ed odiantici gli uni gli altri.

4 Ma quando la benignità di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore verso gli uomini sono stati manifestati,

5 Egli ci ha salvati non per opere giuste che noi avessimo fatte, ma secondo la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo,

6 ch’Egli ha copiosamente sparso su noi per mezzo di Gesù Cristo, nostro Salvatore,

7 affinché, giustificati per la sua grazia, noi fossimo fatti eredi secondo la speranza della vita eterna.

8 Certa è questa parola, e queste cose voglio che tu affermi con forza, affinché quelli che han creduto a Dio abbiano cura di attendere a buone opere. Queste cose sono buone ed utili agli uomini.

9 Ma quanto alle questioni stolte, alle genealogie, alle contese, e alle dispute intorno alla legge, stattene lontano, perché sono inutili e vane.

10 L’uomo settario, dopo una prima e una seconda ammonizione, schivalo,

11 sapendo che un tal uomo è pervertito e pecca, condannandosi da sé.

12 Quando t’avrò mandato Artemas o Tichico, studiati di venir da me a Nicopoli, perché ho deciso di passar quivi l’inverno.

13 Provvedi con cura al viaggio di Zena, il legista, e d’Apollo, affinché nulla manchi loro.

14 Ed imparino anche i nostri ad attendere a buone opere per provvedere alle necessità, onde non stiano senza portar frutto.

15 Tutti quelli che son meco ti salutano. Saluta quelli che ci amano in fede. La grazia sia con tutti voi!