1 Cronache 29

1 Poi il re Davide disse a tutta la raunanza: “Salomone, mio figliuolo, il solo che Dio abbia scelto, è ancora giovine e in tenera età, e l’opera è grande; poiché questo palazzo non è destinato a un uomo, ma a Dio, all’Eterno.

2 Ora io ho impiegato tutte le mie forze a preparare per la casa del mio Dio dell’oro per ciò che dev’esser d’oro, dell’argento per ciò che deve esser d’argento, del rame per ciò che dev’esser di rame, del ferro per ciò che dev’esser di ferro, e del legname per ciò che dev’esser di legno, delle pietre d’onice e delle pietre da incastonare, delle pietre brillanti e di diversi colori, ogni specie di pietre preziose, e del marmo bianco in gran quantità.

3 Di più, per l’affezione che porto alla casa del mio Dio, siccome io posseggo in proprio un tesoro d’oro e d’argento, io lo do alla casa del mio Dio, oltre a tutto quello che ho preparato per la casa del santuario:

4 cioè tremila talenti d’oro, d’oro d’Ofir, e settemila talenti d’argento purissimo, per rivestirne le pareti delle sale:

5 l’oro per ciò che dev’esser d’oro, l’argento per ciò che dev’esser d’argento, e per tutti i lavori da eseguirsi dagli artefici. Chi è disposto a fare oggi qualche offerta all’Eterno?”

6 Allora i capi delle case patriarcali, i capi delle tribù d’Israele, i capi delle migliaia e delle centinaia e gli amministratori degli affari del re fecero delle offerte volontarie;

7 e diedero per il servizio della casa di Dio cinquemila talenti d’oro, diecimila dariche, diecimila talenti d’argento, diciottomila talenti di rame, e centomila talenti di ferro.

8 Quelli che possedevano delle pietre preziose, le consegnarono a Jehiel, il Ghershonita, perché fossero riposte nel tesoro della casa dell’Eterno.

9 Il popolo si rallegrò di quelle loro offerte volontarie, perché avean fatte quelle offerte all’Eterno con tutto il cuore; e anche il re Davide se ne rallegrò grandemente.

10 Davide benedisse l’Eterno in presenza di tutta la raunanza, e disse: “Benedetto sii tu, o Eterno, Dio del padre nostro Israele, di secolo in secolo!

11 A te, o Eterno, la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, poiché tutto quello che sta in cielo e sulla terra e tuo! A te, o Eterno, il regno; a te, che t’innalzi come sovrano al disopra di tutte le cose!

12 Da te vengono la ricchezza e la gloria; tu signoreggi su tutto; in tua mano sono la forza e la potenza, e sta in tuo potere il far grande e il render forte ogni cosa.

13 Or dunque, o Dio nostro, noi ti rendiamo grazie, e celebriamo il tuo nome glorioso.

14 Poiché chi son io, e chi è il mio popolo, che siamo in grado di offrirti volenterosamente cotanto? Giacché tutto viene da te; e noi t’abbiam dato quello che dalla tua mano abbiam ricevuto.

15 Noi siamo dinanzi a te dei forestieri e dei pellegrini, come furon tutti i nostri padri; i nostri giorni sulla terra son come un’ombra, e non v’è speranza.

16 O Eterno, Dio nostro, tutta quest’abbondanza di cose che abbiam preparata per edificare una casa a te, al tuo santo nome, viene dalla tua mano, e tutta ti appartiene.

17 Io so, o mio Dio, che tu scruti il cuore, e ti compiaci della rettitudine; perciò, nella rettitudine del cuor mio, t’ho fatte tutte queste offerte volontarie, e ho veduto ora con gioia il tuo popolo che si trova qui, farti volenterosamente le offerte sue.

18 O Eterno, o Dio d’Abrahamo, d’Isacco e d’Israele nostri padri, mantieni in perpetuo nel cuore del tuo popolo queste disposizioni, questi pensieri, e rendi saldo il suo cuore in te;

19 e da’ a Salomone, mio figliuolo, un cuore integro, affinch’egli osservi i tuoi comandamenti, i tuoi precetti e le tue leggi, affinché eseguisca tutti questi miei piani, e costruisca il palazzo, per il quale ho fatto i preparativi”.

20 Poi Davide disse a tutta la raunanza: “Or benedite l’Eterno, il vostro Dio”. E tutta la raunanza benedì l’Eterno, l’Iddio de’ loro padri; e s’inchinarono, e si prostrarono dinanzi all’Eterno e dinanzi al re.

21 E il giorno seguente immolarono delle vittime in onore dell’Eterno, e gli offrirono degli olocausti: mille giovenchi, mille montoni, mille agnelli, con le relative libazioni, e altri sacrifizi in gran numero, per tutto Israele.

22 E mangiarono e bevvero, in quel giorno, nel cospetto dell’Eterno, con gran gioia; proclamarono re, per la seconda volta, Salomone, figliuolo di Davide, e lo unsero, consacrandolo all’Eterno come conduttore del popolo, e unsero Tsadok come sacerdote.

23 Salomone si assise dunque sul trono dell’Eterno come re, invece di Davide suo padre; prosperò, e tutto Israele gli ubbidì.

24 E tutti i capi, gli uomini prodi e anche tutti i figliuoli del re Davide si sottomisero al re Salomone.

25 E l’Eterno innalzò sommamente Salomone nel cospetto di tutto Israele, e gli diede un regale splendore, quale nessun re, prima di lui, ebbe mai in Israele.

26 Davide, figliuolo d’Isai, regnò su tutto Israele.

27 Il tempo che regnò sopra Israele fu quarant’anni: a Hebron regnò sette anni; e a Gerusalemme, trentatre.

28 Morì in prospera vecchiezza, sazio di giorni, di ricchezze, e di gloria; e Salomone, suo figliuolo, regnò in luogo suo. Or le azioni di Davide,

29 le prime e le ultime, sono scritte nel libro di Samuele, il veggente, nel libro di Nathan, il profeta, e nel libro di Gad, il veggente,

30 con tutta la storia del suo regno, delle sue gesta, e di quel che avvenne ai suoi tempi tanto in Israele, quanto in tutti i regni degli altri paesi.

2 Re 1

1 Or dopo la morte di Achab, Moab si ribellò contro Israele.

2 Achazia cadde dalla cancellata della sala superiore di un suo appartamento a Samaria, e ne restò ammalato; e spedì dei messi, dicendo loro: “Andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron, per sapere se mi riavrò di questa malattia”.

3 Ma un angelo dell’Eterno disse ad Elia il Tishbita: “Lèvati, sali incontro ai messi del re di Samaria, e di’ loro: E’ forse perché non v’è Dio in Israele che voi andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron?

4 Perciò, così dice l’Eterno: Tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma per certo morrai”. Ed Elia se ne andò.

5 I messi tornarono ad Achazia, il quale disse loro: “Perché siete tornati?”

6 E quelli risposero: “Un uomo ci è venuto incontro, e ci ha detto: Andate, tornate dal re che vi ha mandati, e ditegli: Così dice l’Eterno: E’ forse perché non v’è alcun Dio in Israele che tu mandi a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron? Perciò, non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma per certo morrai”.

7 Ed Achazia chiese loro: “Com’era l’uomo che vi è venuto incontro e vi ha detto coteste parole?”

8 Quelli gli risposero: “Era un uomo vestito di pelo, con una cintola di cuoio intorno ai fianchi”. E Achazia disse: “E’ Elia il Tishbita!”

9 Allora mandò un capitano di cinquanta uomini con la sua compagnia ad Elia; quegli salì e trovò Elia che stava seduto in cima al monte. Il capitano gli disse: “O uomo di Dio, il re dice: Scendi!”

10 Elia rispose e disse al capitano dei cinquanta: “Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini!” E dal cielo scese del fuoco che consumò lui e i suoi cinquanta uomini.

11 Achazia mandò di nuovo un altro capitano di cinquanta uomini con la sua compagnia, il quale si rivolse ad Elia e gli disse: “O uomo di Dio, il re dice così: Fa’ presto, scendi!;

12 Elia rispose e disse loro: “Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini”. E dal cielo scese il fuoco di Dio che consumò lui e i suoi cinquanta.

13 Achazia mandò di nuovo un terzo capitano di cinquanta uomini con la sua compagnia. Questo terzo capitano di cinquanta uomini salì da Elia; e, giunto presso a lui, gli si gittò davanti in ginocchio, e lo supplicò, dicendo: “O uomo di Dio, ti prego, la mia vita e la vita di questi cinquanta tuoi servi sia preziosa agli occhi tuoi!

14 Ecco che del fuoco è sceso dal cielo, e ha consumato i due primi capitani di cinquanta uomini con le loro compagnie; ma ora sia la vita mia preziosa agli occhi tuoi”.

15 E l’angelo dell’Eterno disse ad Elia: “Scendi con lui; non aver timore di lui”. Elia dunque si levò, scese col capitano, andò dal re, e gli disse:

16 “Così dice l’Eterno: Poiché tu hai spediti de’ messi a consultar Baal-Zebub, dio d’Ekron, quasi che non ci fosse in Israele alcun Dio da poter consultare, perciò tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma per certo morrai”.

17 E Achazia morì, secondo la parola dell’Eterno pronunziata da Elia; e Jehoram cominciò a regnare invece di lui l’anno secondo di Jehoram, figliuolo di Giosafat re di Giuda, perché Achazia non aveva figliuoli.

18 Or il resto delle azioni compiute da Achazia sta scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele.

2 Re 2

1 Or quando l’Eterno volle rapire in cielo Elia in un turbine, Elia si partì da Ghilgal con Eliseo.

2 Ed Elia disse ad Eliseo: “Fermati qui, ti prego, poiché l’Eterno mi manda fino a Bethel”. Ma Eliseo rispose: “Com’è vero che l’Eterno vive, e che vive l’anima tua, io non ti lascerò”. Così discesero a Bethel.

3 I discepoli dei profeti ch’erano a Bethel andarono a trovare Eliseo, e gli dissero: “Sai tu che l’Eterno quest’oggi rapirà in alto il tuo signore?” Quegli rispose: “Sì, lo so; tacete!”

4 Ed Elia gli disse: “Eliseo, fermati qui, ti prego, poiché l’Eterno mi manda a Gerico”. Quegli rispose: “Com’è vero che l’Eterno vive, e che vive l’anima tua, io non ti lascerò”. Così se ne vennero a Gerico.

5 I discepoli dei profeti ch’erano a Gerico s’accostarono ad Eliseo, e gli dissero: “Sai tu che l’Eterno quest’oggi rapirà in alto il tuo signore?” Quegli rispose: “Sì, lo so; tacete!”

6 Ed Elia gli disse: “Fermati qui, ti prego, poiché l’Eterno mi manda al Giordano”. Quegli rispose: “Com’è vero che l’Eterno vive, e che vive l’anima, tua io non ti lascerò”. E proseguirono il cammino assieme.

7 E cinquanta uomini di tra i discepoli dei profeti andarono dietro a loro e si fermarono dirimpetto al Giordano, da lungi, mentre Elia ed Eliseo si fermarono sulla riva del Giordano.

8 Allora Elia prese il suo mantello, lo rotolò, e percosse le acque, le quali si divisero di qua e di là, in guisa che passarono ambedue a piedi asciutti.

9 E, passati che furono, Elia disse ad Eliseo: “Chiedi quello che vuoi ch’io faccia per te, prima ch’io ti sia tolto”. Eliseo rispose: “Ti prego, siami data una parte doppia del tuo spirito!”

10 Elia disse: “Tu domandi una cosa difficile; nondimeno, se tu mi vedi quando io ti sarò rapito, ti sarà dato quello che chiedi; ma se non mi vedi, non ti sarà dato”.

11 E com’essi continuavano a camminare discorrendo assieme, ecco un carro di fuoco e de’ cavalli di fuoco che li separarono l’uno dall’altro, ed Elia salì al cielo in un turbine.

12 E Eliseo lo vide e si mise a gridare: “Padre mio, padre mio! Carro d’Israele e sua cavalleria!” Poi non lo vide più. E, afferrate le proprie vesti, le strappò in due pezzi;

13 e raccolse il mantello ch’era caduto di dosso ad Elia, tornò indietro, e si fermò sulla riva del Giordano.

14 E, preso il mantello ch’era caduto di dosso ad Elia, percosse le acque, e disse: “Dov’è l’Eterno, l’Iddio d’Elia?” E quando anch’egli ebbe percosse le acque, queste si divisero di qua e di là, ed Eliseo passò.

15 Quando i discepoli dei profeti che stavano a Gerico di faccia al Giordano ebbero visto Eliseo, dissero: “Lo spirito d’Elia s’è posato sopra Eliseo”. E gli si fecero incontro, s’inchinarono fino a terra davanti a lui,

16 e gli dissero: “Ecco qui tra i tuoi servi cinquanta uomini robusti: lascia che vadano in cerca del tuo signore, se mai lo spirito dell’Eterno l’avesse preso e gettato su qualche monte o in qualche valle”. Eliseo rispose: “Non li mandate”.

17 Ma insistettero tanto, presso di lui, ch’ei ne fu confuso, e disse: “Mandateli”. Allora quelli mandarono cinquanta uomini, i quali cercarono Elia per tre giorni, e non lo trovarono.

18 E quando furono tornati a lui, che s’era fermato a Gerico, egli disse loro: “Non vi avevo io detto di non andare?”

19 Or gli abitanti della città dissero ad Eliseo: “Ecco, il soggiorno di questa città è gradevole, come vede il mio signore; ma le acque son cattive, e il paese è sterile”.

20 Ed egli disse: “Portatemi una scodella nuova, e mettetevi del sale”. Quelli gliela portarono.

21 Ed egli si recò alla sorgente delle acque, vi gettò il sale, e disse: “Così dice l’Eterno: Io rendo sane queste acque, ed esse non saran più causa di morte né di sterilità”.

22 Così le acque furon rese sane e tali son rimaste fino al dì d’oggi, secondo la parola che Eliseo aveva pronunziata.

23 Poi di là Eliseo salì a Bethel; e, come saliva per la via, usciron dalla città dei piccoli ragazzi, i quali lo beffeggiavano, dicendo: “Sali calvo! Sali calvo!”

24 Egli si voltò, li vide, e li maledisse nel nome dell’Eterno; e due orse uscirono dal bosco, che sbranarono quarantadue di quei ragazzi.

25 Di là Eliseo si recò sul monte Carmel, donde poi tornò a Samaria.

2 Re 3

1 Or Jehoram, figliuolo di Achab, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria l’anno decimottavo di Giosafat, re di Giuda, e regnò dodici anni.

2 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; ma non quanto suo padre e sua madre, perché tolse via la statua di Baal, che suo padre avea fatta.

3 Nondimeno egli rimase attaccato ai peccati coi quali Geroboamo figliuolo di Nebat, aveva fatto peccare Israele; e non se ne distolse.

4 Or Mesha, re di Moab, allevava molto bestiame e pagava al re d’Israele un tributo di centomila agnelli e centomila montoni con le loro lane.

5 Ma, morto che fu Achab, il re di Moab si ribellò al re d’Israele.

6 Allora il re Jehoram uscì di Samaria e passò in rassegna tutto Israele;

7 poi si mise in via, e mandò a dire a Giosafat, re di Giuda: “Il re di Moab mi si è ribellato; vuoi tu venire con me alla guerra contro Moab?” Quegli rispose: “Verrò; fa’ conto di me come di te stesso, del mio popolo come del tuo, de’ miei cavalli come dei tuoi.

8 E soggiunse: “Per che via saliremo?” Jehoram rispose: “Per la via del deserto di Edom”.

9 Così il re d’Israele, il re di Giuda e il re di Edom si mossero; e dopo aver girato a mezzodì con una marcia di sette giorni, mancò l’acqua all’esercito e alle bestie che gli andavan dietro.

10 Allora il re d’Israele disse: “Ahimè, l’Eterno ha chiamati assieme questi tre re, per darli nelle mani di Moab!”

11 Ma Giosafat chiese: “Non v’ha egli qui alcun profeta dell’Eterno mediante il quale possiam consultare l’Eterno?” Uno dei servi del re d’Israele rispose: “V’è qui Eliseo, figliuolo di Shafat, il quale versava l’acqua sulle mani d’Elia”. E Giosafat disse:

12 “La parola dell’Eterno è con lui”. Così il re d’Israele, Giosafat e il re di Edom andarono a trovarlo.

13 Eliseo disse al re d’Israele: “Che ho io da far con te? Vattene ai profeti di tuo padre ed ai profeti di tua madre!” Il re d’Israele gli rispose: “No, perché l’Eterno ha chiamati insieme questi tre re per darli nelle mani di Moab”.

14 Allora Eliseo disse: “Com’è vero che vive l’Eterno degli eserciti al quale io servo, se non avessi rispetto a Giosafat, re di Giuda, io non avrei badato a te né t’avrei degnato d’uno sguardo.

15 Ma ora conducetemi qua un sonatore d’arpa”. E, mentre il sonatore arpeggiava, la mano dell’Eterno fu sopra Eliseo,

16 che disse: “Così parla l’Eterno: Fate in questa valle delle fosse, delle fosse.

17 Poiché così dice l’Eterno: Voi non vedrete vento, non vedrete pioggia, e nondimeno questa valle si riempirà d’acqua; e berrete voi, il vostro bestiame e le vostre bestie da tiro.

18 E questo è ancora poca cosa agli occhi dell’Eterno; perché egli darà anche Moab nelle vostre mani.

19 E voi distruggerete tutte le città fortificate e tutte le città ragguardevoli, abbatterete tutti i buoni alberi, turerete tutte le sorgenti d’acqua, e guasterete con delle pietre ogni buon pezzo di terra”.

20 La mattina dopo, nell’ora in cui s’offre l’oblazione, ecco che l’acqua arrivò dal lato di Edom e il paese ne fu ripieno.

21 Ora tutti i Moabiti, avendo udito che quei re eran saliti per muover loro guerra, avevan radunato tutti quelli ch’erano in età di portare le armi, e occupavano la frontiera.

22 La mattina, come furono alzati, il sole splendeva sulle acque, e i Moabiti videro, là dirimpetto a loro, le acque rosse come sangue;

23 e dissero: “Quello è sangue! Quei re son di certo venuti alle mani fra loro e si son distrutti fra loro; or dunque, Moab, alla preda!”

24 E si avanzarono verso il campo d’Israele; ma sorsero gl’Israeliti e sbaragliarono i Moabiti, che fuggirono d’innanzi a loro. Poi penetrarono nel paese, e continuarono a battere Moab.

25 Distrussero le città; ogni buon pezzo di terra lo riempirono di pietre, ciascuno gettandovi la sua; turarono tutte le sorgenti d’acque e abbatterono tutti i buoni alberi. Non rimasero che le mura di Kir-Hareseth, e i frombolieri la circondarono e l’attaccarono.

26 Il re di Moab, vedendo che l’attacco era troppo forte per lui, prese seco settecento uomini, per aprirsi, a spada tratta, un varco, fino al re di Edom; ma non poterono.

27 Allora prese il suo figliuolo primogenito, che dovea succedergli nel regno, e l’offerse in olocausto sopra le mura. A questa vista, un profondo orrore s’impadronì degli Israeliti, che s’allontanarono dal re di Moab e se ne tornarono al loro paese.

2 Re 4

1 Or una donna di tra le mogli de’ discepoli de’ profeti esclamò e disse ad Eliseo: “Il mio marito, tuo servo, è morto; e tu sai che il tuo servo temeva l’Eterno; e il suo creditore è venuto per prendersi i miei due figliuoli e farsene degli schiavi”.

2 Eliseo le disse: “Che debbo io fare per te? Dimmi; che hai tu in casa?” Ella rispose: “La tua serva non ha nulla in casa, tranne un vasetto d’olio”.

3 Allora egli disse: “Va’ fuori, chiedi in prestito da tutti i tuoi vicini de’ vasi vuoti; e non ne chieder pochi.

4 Poi torna, serra l’uscio dietro a te ed ai tuoi figliuoli, e versa dell’olio in tutti que’ vasi; e, man mano che saran pieni, falli mettere da parte”.

5 Ella dunque si partì da lui, e si chiuse in casa coi suoi figliuoli; questi le portavano i vasi, ed ella vi versava l’olio.

6 E quando i vasi furono pieni, ella disse al suo figliuolo: “Portami ancora un vaso”. Quegli le rispose: “Non ce n’è più dei vasi”. E l’olio si fermò.

7 Allora ella andò e riferì tutto all’uomo di Dio, che le disse: “Va’ a vender l’olio, e paga il tuo debito; e di quel che resta sostentati tu ed i tuoi figliuoli”.

8 Or avvenne che un giorno Eliseo passava per Shunem, e c’era quivi una donna ricca che lo trattenne con premura perché prendesse cibo da lei; e tutte le volte che passava di là, si recava da lei a mangiare.

9 Ed ella disse a suo marito: “Ecco, io son convinta che quest’uomo che passa sempre da noi, e un santo uomo di Dio.

10 Ti prego, facciamogli costruire, di sopra, una piccola camera in muratura, e mettiamoci per lui un letto, un tavolino, una sedia e un candeliere, affinché, quando verrà da noi, egli possa ritirarvisi”.

11 Così, un giorno ch’egli giunse a Shunem, si ritirò su in quella camera, e vi dormì.

12 E disse a Ghehazi, suo servo: “Chiama questa Shunamita”. Quegli la chiamò, ed ella si presentò davanti a lui.

13 Ed Eliseo disse a Ghehazi: “Or dille così: Ecco, tu hai avuto per noi tutta questa premura; che si può fare per te? Hai bisogno che si parli per te al re o al capo dell’esercito?” Ella rispose:

14 “Io vivo in mezzo al mio popolo”. Ed Eliseo disse: “Che si potrebbe fare per lei?” Ghehazi rispose: “Ma! ella non ha figliuoli, e il suo marito è vecchio”.

15 Eliseo gli disse: “Chiamala!” Ghehazi la chiamò, ed ella si presentò alla porta.

16 Ed Eliseo le disse: “L’anno prossimo, in questo stesso tempo, tu abbraccerai un figliuolo”. Ella rispose: “No, signor mio, tu che sei un uomo di Dio, non ingannare la tua serva!”

17 E questa donna concepì e partorì un figliuolo, in quel medesimo tempo, l’anno dopo, come Eliseo le aveva detto.

18 Il bambino si fe’ grande; e, un giorno ch’era uscito per andare da suo padre presso i mietitori,

19 disse a suo padre: “Oh! la mia testa! la mia testa!” Il padre disse al suo servo: “Portalo a sua madre!”

20 Il servo lo portò via e lo recò a sua madre. Il fanciullo rimase sulle ginocchia di lei fino a mezzogiorno, poi si morì.

21 Allora ella salì, lo adagiò sul letto dell’uomo di Dio, chiuse la porta, ed uscì.

22 E, chiamato il suo marito, disse: “Ti prego, mandami uno de’ servi e un’asina, perché voglio correre dall’uomo di Dio, e tornare”.

23 Il marito le chiese: “Perché vuoi andar da lui quest’oggi? Non è il novilunio, e non è sabato”. Ella rispose: “Lascia fare!”

24 Poi fece sellar l’asina, e disse al suo servo: “Guidala, e tira via; non mi fermare per istrada, a meno ch’io tel dica”.

25 Ella dunque partì, e giunse dall’uomo di Dio, sul monte Carmel. E come l’uomo di Dio l’ebbe scorta di lontano, disse a Ghehazi, suo servo: “Ecco la Shunamita che viene!

26 Ti prego, corri ad incontrarla, e dille: Stai bene? Sta bene tuo marito? E il bimbo sta bene?” Ella rispose: “Stanno bene”.

27 E come fu giunta dall’uomo di Dio, sul monte, gli abbracciò i piedi. Ghehazi si appressò per respingerla; ma l’uomo di Dio disse: “Lasciala stare, poiché l’anima sua e in amarezza, e l’Eterno me l’ha nascosto, e non me l’ha rivelato”.

28 La donna disse: “Avevo io forse domandato al mio signore un figliuolo? Non ti diss’io: Non m’ingannare?”

29 Allora Eliseo disse a Ghehazi: “Cingiti i fianchi, prendi in mano il mio bastone e parti. Se t’imbatti in qualcuno, non lo salutare; e se alcuno ti saluta, non gli rispondere; e poserai il mio bastone sulla faccia del fanciullo”.

30 La madre del fanciullo disse ad Eliseo: “Com’è vero che l’Eterno vive, e che vive l’anima tua, io non ti lascerò”. Ed Eliseo si levò e le andò appresso.

31 Or Ghehazi, che li avea preceduti, pose il bastone sulla faccia del fanciullo, ma non ci fu né voce né segno alcuno di vita. Tornò quindi incontro ad Eliseo, e gli riferì la cosa, dicendo: “Il fanciullo non s’è svegliato”.

32 E quando Eliseo arrivò in casa, ecco che il fanciullo era morto e adagiato sul letto di lui.

33 Egli entrò, si chiuse dentro col fanciullo, e pregò l’Eterno.

34 Poi salì sul letto e si coricò sul fanciullo; pose la sua bocca sulla bocca di lui, i suoi occhi sugli occhi di lui, le sue mani sulle mani di lui; si distese sopra di lui, e le carni del fanciullo si riscaldarono.

35 Poi Eliseo s’allontanò, andò qua e là per la casa; poi risalì, e si ridistese sopra il fanciullo; e il fanciullo starnutì sette volte, ed aperse gli occhi.

36 Allora Eliseo chiamò Ghehazi, e gli disse: “Chiama questa Shunamita”. Egli la chiamò; e com’ella fu giunta da Eliseo, questi le disse: “Prendi il tuo figliuolo”.

37 Ed ella entrò, gli si gettò ai piedi, e si prostrò in terra; poi prese il suo figliuolo, ed uscì.

38 Eliseo se ne tornò a Ghilgal, e v’era carestia nel paese. Or mentre i discepoli de’ profeti stavan seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: “Metti il marmittone al fuoco, e cuoci una minestra per i discepoli dei profeti”.

39 E uno di questi uscì fuori nei campi per coglier delle erbe; trovò una specie di vite salvatica, ne colse delle colloquintide, e se n’empì la veste; e, tornato che fu, le tagliò a pezzi nella marmitta dov’era la minestra; perché non si sapeva che cosa fossero.

40 Poi versarono della minestra a quegli uomini perché mangiassero; ma com’essi l’ebbero gustata, esclamarono: “C’è la morte, nella marmitta, o uomo di Dio!” E non ne poteron mangiare.

41 Eliseo disse: “Ebbene, portatemi della farina!” La gettò nella marmitta, e disse: “Versatene a questa gente che mangi”. E non c’era più nulla di cattivo nella marmitta.

42 Giunse poi un uomo da Baal-Shalisha, che portò all’uomo di Dio del pane delle primizie: venti pani d’orzo, e del grano nuovo nella sua bisaccia. Eliseo disse al suo servo: “Danne alla gente che mangi”.

43 Quegli rispose: “Come fare a por questo davanti a cento persone?” Ma Eliseo disse: “Danne alla gente che mangi; perché così dice l’Eterno: Mangeranno, e ne avanzerà”.

44 Così egli pose quelle provviste davanti alla gente, che mangiò e ne lasciò d’avanzo, secondo la parola dell’Eterno.

2 Re 5

1 Or Naaman, capo dell’esercito del re di Siria, era un uomo in grande stima ed onore presso il suo signore, perché per mezzo di lui l’Eterno avea reso vittoriosa la Siria; ma quest’uomo forte e prode era lebbroso.

2 Or alcune bande di Siri, in una delle loro incursioni, avean condotta prigioniera dal paese d’Israele una piccola fanciulla, ch’era passata al servizio della moglie di Naaman.

3 Ed ella disse alla sua padrona: “Oh se il mio signore potesse presentarsi al profeta ch’è a Samaria! Questi lo libererebbe dalla sua lebbra!”

4 Naaman andò dal suo signore, e gli riferì la cosa, dicendo: “Quella fanciulla del paese d’Israele ha detto così e così”.

5 Il re di Siria gli disse: “Ebbene, va’; io manderò una lettera al re d’Israele”. Quegli dunque partì, prese seco dieci talenti d’argento, seimila sicli d’oro, e dieci mute di vestiti.

6 E portò al re d’Israele la lettera, che diceva: “Or quando questa lettera ti sarà giunta, saprai che ti mando Naaman, mio servo, perché tu lo guarisca dalla sua lebbra”.

7 Quando il re d’Israele ebbe letta la lettera, si stracciò le vesti, e disse: “Son io forse Dio, col potere di far morire e vivere, che colui manda da me perch’io guarisca un uomo dalla sua lebbra? Tenete per cosa certa ed evidente ch’ei cerca pretesti contro di me”.

8 Quando Eliseo, l’uomo di Dio, ebbe udito che il re s’era stracciato le vesti, gli mandò a dire: “Perché ti sei stracciato le vesti? Venga pure colui da me, e vedrà che v’è un profeta in Israele”.

9 Naaman dunque venne coi suoi cavalli ed i suoi carri e si fermò alla porta della casa di Eliseo.

10 Ed Eliseo gl’inviò un messo a dirgli: “Va’, làvati sette volte nel Giordano; la tua carne tornerà sana, e tu sarai puro”.

11 Ma Naaman si adirò e se ne andò, dicendo: “Ecco, io pensavo: Egli uscirà senza dubbio incontro a me, si fermerà là, invocherà il nome dell’Eterno, del suo Dio, agiterà la mano sulla parte malata, e guarirà il lebbroso.

12 I fiumi di Damasco, l’Abanah e il Farpar, non son essi migliori di tutte le acque d’Israele? Non posso io lavarmi in quelli ed esser mondato?” E, voltatosi, se n’andava infuriato.

13 Ma i suoi servi gli si accostarono per parlargli, e gli dissero: “Padre mio, se il profeta t’avesse ordinato una qualche cosa difficile, non l’avresti tu fatta? Quanto più ora ch’egli t’ha detto: Làvati, e sarai mondato?”

14 Allora egli scese e si tuffò sette volte nel Giordano, secondo la parola dell’uomo di Dio; e la sua carne tornò come la carne d’un piccolo fanciullo, e rimase puro.

15 Poi tornò con tutto il suo séguito all’uomo di Dio, andò a presentarsi davanti a lui, e disse: “Ecco, io riconosco adesso che non v’è alcun Dio in tutta la terra, fuorché in Israele. Ed ora, ti prego, accetta un regalo dal tuo servo”.

16 Ma Eliseo rispose: “Com’è vero che vive l’Eterno di cui sono servo, io non accetterò nulla”. Naaman lo pressava ad accettare, ma egli rifiutò.

17 Allora Naaman disse: “Poiché non vuoi, permetti almeno che sia data al tuo servo tanta terra quanta ne portano due muli; giacché il tuo servo non offrirà più olocausti e sacrifizi ad altri dèi, ma solo all’Eterno.

18 Nondimeno, questa cosa voglia l’Eterno perdonare al tuo servo: quando il mio signore entra nella casa di Rimmon per quivi adorare, e s’appoggia al mio braccio, ed anch’io mi prostro nel tempio di Rimmon, voglia l’Eterno perdonare a me, tuo servo, quand’io mi prostrerò così nel tempio di Rimmon!”.

19 Eliseo gli disse: “Va’ in pace!” Ed egli si partì da lui e fece un buon tratto di strada.

20 Ma Ghehazi, servo d’Eliseo, uomo di Dio, disse fra sé: “Ecco, il mio signore è stato troppo generoso con Naaman, con questo Siro, non accettando dalla sua mano quel ch’egli avea portato; com’è vero che l’Eterno vive, io gli voglio correr dietro, e voglio aver da lui qualcosa”.

21 Così Ghehazi corse dietro a Naaman; e quando Naaman vide che gli correva dietro, saltò giù dal carro per andargli incontro, e gli disse: “Va egli tutto bene?”

22 Quegli rispose: “Tutto bene. Il mio signore mi manda a dirti: Ecco, proprio ora mi sono arrivati dalla contrada montuosa d’Efraim due giovani de’ discepoli dei profeti; ti prego, da’ loro un talento d’argento e due mute di vestiti”.

23 Naaman disse: “Piacciati accettare due talenti!” E gli fece premura; chiuse due talenti d’argento in due sacchi con due mute di vesti, e li caricò addosso a due de’ suoi servi, che li portarono davanti a Ghehazi.

24 E, giunto che fu alla collina, prese i sacchi dalle loro mani li ripose nella casa, e licenziò quegli uomini, che se ne andarono.

25 Poi andò a presentarsi davanti al suo signore. Eliseo gli disse: “Donde vieni, Ghehazi?” Questi rispose: “Il tuo servo non è andato in verun luogo”.

26 Ma Eliseo gli disse: “Il mio spirito non era egli là presente, quando quell’uomo si voltò e scese dal suo carro per venirti incontro? E’ forse questo il momento di prender danaro, di prender vesti, e uliveti e vigne, pecore e buoi, servi e serve?

27 La lebbra di Naaman s’attaccherà perciò a te ed alla tua progenie in perpetuo”. E Ghehazi uscì dalla presenza di Eliseo, tutto lebbroso, bianco come la neve.

2 Re 6

1 I discepoli dei profeti dissero ad Eliseo: “Ecco, il luogo dove noi ci raduniamo in tua presenza è troppo angusto per noi.

2 Lasciaci andare fino al Giordano; ciascun di noi prenderà là una trave, e ci farem quivi un luogo dove ci possiam radunare”. Eliseo rispose: “Andate”.

3 E un di loro disse: “Abbi, ti prego, la compiacenza di venire anche tu coi tuoi servi”. Egli rispose: “Verrò”.

4 E così andò con loro. Giunti che furono al Giordano, si misero a tagliar legna.

5 E come l’un d’essi abbatteva una trave, il ferro della scure gli cadde nell’acqua; ond’egli cominciò a gridare: “Ah, signor mio! e l’avevo presa ad imprestito!”

6 L’uomo di Dio disse: “Dov’è caduta?” E colui gli additò il luogo. Allora Eliseo tagliò un pezzo di legno, lo gettò in quel medesimo luogo, fece venire a galla il ferro, e disse: “Prendilo”.

7 E quegli stese la mano e lo prese.

8 Ora il re di Siria faceva guerra contro Israele; e in un consiglio che tenne coi suoi servi, disse: “Io porrò il mio campo nel tale e tal luogo”.

9 E l’uomo di Dio mandò a dire al re d’Israele: “Guardati dal trascurare quel tal luogo, perché vi stan calando i Siri”.

10 E il re d’Israele mandò gente verso il luogo che l’uomo di Dio gli aveva detto, e circa il quale l’avea premunito; e quivi si mise in guardia. Il fatto avvenne non una né due ma più volte.

11 Questa cosa turbò molto il cuore del re di Siria, che chiamò i suoi servi, e disse loro: “Non mi farete dunque sapere chi dei nostri e per il re d’Israele?”

12 Uno de’ suoi servi rispose: “Nessuno, o re, mio signore! ma Eliseo, il profeta ch’è in Israele, fa sapere al re d’Israele perfino le parole che tu dici nella camera ove dormi”.

13 E il re disse: “Andate, vedete dov’è, ed io, lo manderò a pigliare”. Gli fu riferito ch’era a Dothan.

14 Ed il re vi mandò cavalli, carri e gran numero di soldati, i quali giunsero di nottetempo, e circondarono la città.

15 Il servitore dell’uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, uscì fuori, ed ecco che un gran numero di soldati con cavalli e carri accerchiava la città. E il servo disse all’uomo di Dio: “Ah, signor mio, come faremo?”

16 Quegli rispose: “Non temere, perché quelli che son con noi son più numerosi di quelli che son con loro”.

17 Ed Eliseo pregò e disse: “O Eterno, ti prego, aprigli gli occhi, affinché vegga!” E l’Eterno aperse gli occhi del servo, che vide a un tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno ad Eliseo.

18 E come i Siri scendevano verso Eliseo, questi pregò l’Eterno e disse: “Ti prego, accieca cotesta gente!” E l’Eterno l’accecò, secondo la parola d’Eliseo.

19 Allora Eliseo disse loro: “Non è questa la strada, e non è questa la città; venitemi appresso ed io vi condurrò all’uomo che voi cercate”. E li menò a Samaria.

20 Quando furono entrati in Samaria, Eliseo disse: “O Eterno, apri loro gli occhi, affinché veggano”. L’Eterno aperse loro gli occhi, e a un tratto videro che si trovavano nel mezzo di Samaria.

21 E il re d’Israele, come li ebbe veduti, disse ad Eliseo: “Padre mio, li debbo colpire? li debbo colpire?”

22 Eliseo rispose: “Non li colpire! Colpisci tu forse quelli che fai prigionieri con la tua spada e col tuo arco? Metti loro davanti del pane e dell’acqua, affinché mangino e bevano, e se ne tornino al loro signore”.

23 Il re d’Israele preparò loro gran copia di cibi; e quand’ebbero mangiato e bevuto, li licenziò, e quelli tornarono al loro signore; e le bande dei Siri non vennero più a fare incursioni sul territorio di Israele.

24 Or dopo queste cose avvenne che Ben-Hadad, re di Siria, radunato tutto il suo esercito, salì contro Samaria, e la cinse d’assedio.

25 E vi fu una gran carestia in Samaria; e i Siri la strinsero tanto dappresso che una tesa d’asino vi si vendeva ottanta sicli d’argento, e il quarto d’un kab di sterco di colombi, cinque sicli d’argento.

26 Or come il re d’Israele passava sulle mura, una donna gli gridò: “Aiutami, o re, mio signore!”

27 Il re le disse: “Se non t’aiuta l’Eterno, come posso aiutarti io? Con quel che dà l’aia o con quel che dà lo strettoio?”

28 Poi il re aggiunse: “Che hai?” Ella rispose: “Questa donna mi disse: Da’ qua il tuo figliuolo, che lo mangiamo oggi; domani mangeremo il mio.

29 Così cocemmo il mio figliuolo, e lo mangiammo. Il giorno seguente io le dissi: Da’ qua il tuo figliuolo, che lo mangiamo. Ma essa ha nascosto il suo figliuolo”.

30 Quando il re ebbe udite le parole della donna, si stracciò le vesti; e come passava sulle mura, il popolo vide ch’egli portava, sotto, un cilicio sulla carne.

31 E il re disse: “Mi tratti Iddio con tutto il suo rigore, se oggi la testa di Eliseo, figliuolo di Shafat, rimane ancora sulle sue spalle!”

32 Or Eliseo se ne stava sedendo in casa sua, e con lui stavano a sedere gli anziani. Il re mandò innanzi un uomo; ma prima che questo messo giungesse, Eliseo disse agli anziani: “Lo vedete voi che questo figliuol d’un assassino manda qualcuno a tagliarmi la testa? Badate bene; quand’arriva il messo, chiudete la porta, e tenetegliela ben chiusa in faccia. Non si sente già dietro a lui il rumore de’ passi del suo signore?”

33 Egli parlava ancora con essi, quand’ecco scendere verso di lui il messo. E il re disse: “Ecco, questo male vien dall’Eterno; che ho io più da sperar dall’Eterno?”

2 Re 7

1 Allora Eliseo disse: “Ascoltate la parola dell’Eterno! Così dice l’Eterno: Domani, a quest’ora, alla porta di Samaria, la misura di fior di farina si avrà per un siclo, e le due misure d’orzo si avranno per un siclo”.

2 Ma il capitano sul cui braccio il re s’appoggiava, rispose all’uomo di Dio: “Ecco, anche se l’Eterno facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire una cosa siffatta?” Eliseo rispose: “Ebbene, lo vedrai con gli occhi tuoi, ma non ne mangerai”.

3 Or v’erano quattro lebbrosi presso all’entrata della porta, i quali dissero tra di loro: “Perché vogliam noi restar qui finché moriamo?

4 Se diciamo: Entriamo in città in città c’è la fame, e noi vi morremo; se restiamo qui, morremo lo stesso. Or dunque venite, andiamoci a buttare nel campo dei Siri; se ci lascian vivere, vivremo; se ci dànno la morte, morremo”.

5 E, sull’imbrunire, si mossero per andare al campo dei Siri; e come furon giunti all’estremità del campo dei Siri, ecco che non v’era alcuno.

6 Il Signore avea fatto udire nel campo dei Siri un rumor di carri, un rumor di cavalli, un rumor di grande esercito, sì che i Siri avean detto fra di loro: “Ecco, il re d’Israele ha assoldato contro di noi i re degli Hittei e i re degli Egiziani, perché vengano ad assalirci”.

7 E s’eran levati, ed eran fuggiti sull’imbrunire, abbandonando le loro tende, i loro cavalli, i loro asini, e il campo così com’era; eran fuggiti per salvarsi la vita.

8 Que’ lebbrosi, giunti che furono all’estremità del campo, entrarono in una tenda, mangiarono, bevvero, e portaron via argento, oro, vesti, e andarono a nascondere ogni cosa. Poi tornarono, entrarono in un’altra tenda, e anche di là portaron via roba, che andarono a nascondere.

9 Ma poi dissero fra di loro: “Noi non facciamo bene; questo è giorno di buone novelle, e noi ci tacciamo! Se aspettiamo finché si faccia giorno, sarem tenuti per colpevoli. Or dunque venite, andiamo ad informare la casa del re”.

10 Così partirono, chiamarono i guardiani della porta di città, e li informarono della cosa, dicendo: “Siamo andati al campo dei Siri, ed ecco che non v’è alcuno, né vi s’ode voce d’uomo; non vi son che i cavalli attaccati, gli asini attaccati, e le tende intatte”.

11 Allora i guardiani chiamarono, e fecero saper la cosa alla gente del re dentro il palazzo.

12 E il re si levò nella notte, e disse ai suoi servi: “Vi voglio dire io quel che ci hanno fatto i Siri. Sanno che patiamo la fame; sono quindi usciti dal campo a nascondersi per la campagna, dicendo: Come usciranno dalla città, li prenderemo vivi, ed entreremo nella città”.

13 Uno de’ suoi servi gli rispose: “Ti prego, si prendan cinque de’ cavalli che rimangono ancora nella città guardate! son come tutta la moltitudine d’Israele che v’è rimasta; son come tutta la moltitudine d’Israele che va in consunzione! e mandiamo a vedere di che si tratta”.

14 Presero dunque due carri coi loro cavalli, e il re mandò degli uomini in traccia dell’esercito dei Siri, dicendo: “Andate e vedete”.

15 E quelli andarono in traccia de’ Siri, fino al Giordano; ed ecco, tutta la strada era piena di vesti e gli oggetti, che i Siri avean gettati via nella loro fuga precipitosa. E i messi tornarono e riferiron tutto al re.

16 Allora il popolo uscì fuori, e saccheggiò il campo dei Siri; e una misura di fior di farina si ebbe per un siclo e due misure d’orzo per un siclo, secondo la parola dell’Eterno.

17 Il re aveva affidato la guardia della porta al capitano sul cui braccio s’appoggiava; ma questo capitano fu calpestato dalla folla presso la porta e morì, come avea detto l’uomo di Dio, quando avea parlato al re ch’era sceso a trovarlo.

18 Difatti, quando l’uomo di Dio avea parlato al re dicendo: “Domani, a quest’ora, alla porta di Samaria, due misure d’orzo s’avranno per un siclo e una misura di fior di farina per un siclo”,

19 quel capitano avea risposto all’uomo di Dio e gli avea detto: “Ecco, anche se l’Eterno facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire una cosa siffatta?” Ed Eliseo gli avea detto: “Ebbene, lo vedrai con gli occhi tuoi, ma non ne mangerai”.

20 E così gli avvenne: fu calpestato dalla folla presso la porta, e morì.

2 Re 8

1 Or Eliseo avea detto alla donna di cui avea risuscitato il figliuolo: “Lèvati, vattene, tu con la tua famiglia, a soggiornare all’estero, dove potrai; perché l’Eterno ha chiamata la carestia, e difatti essa verrà nel paese per sette anni”.

2 E la donna si levò, e fece come le avea detto l’uomo di Dio; se ne andò con la sua famiglia, e soggiornò per sette anni nel paese de’ Filistei.

3 Finiti i sette anni, quella donna tornò dal paese de’ Filistei, e andò a ricorrere al re per riavere la sua casa e le sue terre.

4 Or il re discorreva con Ghehazi, servo dell’uomo di Dio, e gli diceva: “Ti prego raccontami tutte le cose grandi che ha fatte Eliseo”.

5 E mentre appunto Ghehazi raccontava al re come Eliseo avea risuscitato il morto, ecco che la donna, di cui era stato risuscitato il figliuolo, venne a ricorrere al re per riavere la sua casa e le sue terre. E Ghehazi disse: “O re, mio signore, questa è quella donna, e questo è il suo figliuolo, che Eliseo ha risuscitato”.

6 Il re interrogò la donna, che gli raccontò tutto; e il re le dette un eunuco, al quale disse: “Falle restituire tutto quello ch’è suo, e tutte le rendite delle terre, dal giorno in cui ella lasciò il paese, fino ad ora”.

7 Or Eliseo si recò a Damasco; Ben-Hadad, re di Siria, era ammalato, e gli fu riferito che l’uomo di Dio era giunto colà.

8 Allora il re disse ad Hazael: “Prendi teco un regalo, va’ incontro all’uomo di Dio, e consulta per mezzo di lui l’Eterno, per sapere se io guarirò da questa malattia”.

9 Hazael dunque andò incontro ad Eliseo, portando seco in regalo tutto quello che v’era di meglio in Damasco: un carico di quaranta cammelli. Come fu giunto, si presentò ad Eliseo, e gli disse: “Il tuo figliuolo Ben-Hadad, re di Siria, mi ha mandato a te per dirti: “Guarirò io da questa malattia?”

10 Eliseo gli rispose: “Vagli a dire: Guarirai di certo. Ma l’Eterno m’ha fatto vedere che di sicuro morrà”.

11 E l’uomo di Dio posò lo sguardo sopra Hazael, e lo fissò così a lungo, da farlo arrossire, poi si mise a piangere.

12 Hazael disse: “Perché piange il mio signore?” Eliseo rispose: “Perché so il male che tu farai ai figliuoli d’Israele; tu darai alle fiamme le loro fortezze, ucciderai la loro gioventù con la spada, schiaccerai i loro bambini, e sventrerai le loro donne incinte”.

13 Hazael disse: “Ma che cos’è mai il tuo servo, questo cane, per fare delle cose sì grandi?” Eliseo rispose: “L’Eterno m’ha fatto vedere che tu sarai re di Siria”.

14 Hazael si partì da Eliseo e tornò dal suo signore, che gli chiese: “Che t’ha detto Eliseo?” Quegli rispose: “Mi ha detto che guarirai di certo”.

15 Il giorno dopo, Hazael prese una coperta, la tuffò nell’acqua, e la distese sulla faccia di Ben-Hadad, che morì. E Hazael regnò in luogo suo.

16 Or l’anno quinto di Joram, figliuolo di Achab, re d’Israele, Jehoram, figliuolo di Giosafat re di Giuda, cominciò a regnare su Giuda.

17 Avea trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni in Gerusalemme.

18 E camminò per la via dei re d’Israele, come avea fatto la casa di Achab; poiché avea per moglie una figliuola di Achab; e fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno.

19 Nondimeno l’Eterno non volle distrugger Giuda, per amor di Davide suo servo, conformemente alla promessa fattagli di lasciar sempre una lampada a lui ed ai suoi figliuoli.

20 Ai tempi suoi, Edom si ribellò, sottraendosi al giogo di Giuda e si dette un re.

21 Allora Joram passò a Tsair con tutti i suoi carri; e una notte si levò, e sconfisse gli Edomiti che lo aveano accerchiato e i capitani dei carri; e la gente di Joram poté fuggire alle proprie case.

22 Così Edom si è ribellato e si è sottratto al giogo di Giuda fino al dì d’oggi. In quel medesimo tempo, anche Libna si ribellò.

23 Il rimanente delle azioni di Joram e tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda.

24 E Joram si addormentò coi suoi padri, e coi suoi padri fu sepolto nella città di Davide. E Achazia, suo figliuolo, regnò in luogo suo.

25 L’anno dodicesimo di Joram, figliuolo di Achab, re d’Israele, Achazia, figliuolo di Jehoram re di Giuda, cominciò a regnare.

26 Aveva ventidue anni quando cominciò a regnare, e regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Athalia, nipote di Omri, re d’Israele.

27 Egli camminò per la via della casa di Achab, e fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, come la casa di Achab, perché era imparentato con la casa di Achab.

28 E andò con Joram, figliuolo di Achab, a combattere contro Hazael, re di Siria, a Ramoth di Galaad; e i Siri ferirono Joram;

29 e il re Joram tornò a Izreel per farsi curare delle ferite che avea ricevute dai Siri a Ramah, quando combatteva contro Hazael, re di Siria. Ed Achazia, figliuolo di Jehoram re di Giuda, scese ad Izreel a vedere Joram, figliuolo di Achab, perché questi era ammalato.

2 Re 9

1 Allora il profeta Eliseo chiamò uno de’ discepoli dei profeti, e gli disse: “Cingiti i fianchi, prendi teco quest’ampolla d’olio, e va’ a Ramoth di Galaad.

2 Quando vi sarai arrivato, cerca di vedere Jehu, figliuolo di Jehoshafat, figliuolo di Nimsci; entra, fallo alzare di mezzo ai suoi fratelli, e menalo in una camera appartata.

3 Poi prendi l’ampolla d’olio, versagliela sul capo, e digli: Così dice l’Eterno: Io ti ungo re d’Israele. Poi apri la porta, e fuggi senza indugiare”.

4 Così quel giovine, il servo del profeta, partì per Ramoth di Galaad.

5 E, come vi fu giunto, ecco che i capitani dell’esercito stavan seduti assieme; e disse: “Capitano, ho da dirti una parola”. Jehu chiese: “A chi di tutti noi?” Quegli rispose: “A te, capitano”.

6 Jehu si alzò, ed entrò in casa; e il giovane gli versò l’olio sul capo, dicendogli: “Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Io ti ungo re del popolo dell’Eterno, re d’Israele.

7 E tu colpirai la casa di Achab, tuo signore, ed io farò vendetta del sangue de’ profeti miei servi, e del sangue di tutti i servi dell’Eterno, sopra Izebel;

8 e tutta la casa di Achab perirà, e io sterminerò dalla casa di Achab fino all’ultimo uomo, tanto chi è schiavo quanto chi è libero in Israele.

9 E ridurrò la casa di Achab come la casa di Geroboamo, figliuolo di Nebat, e come la casa di Baasa, figliuolo di Ahija.

10 E i cani divoreranno Izebel nel campo d’Izreel, e non vi sarà chi le dia sepoltura”. Poi il giovine aprì la porta, e fuggì.

11 Quando Jehu uscì per raggiungere i servi del suo signore, gli dissero: “Va tutto bene? Perché quel pazzo è egli venuto da te?” Egli rispose loro: “Voi conoscete l’uomo e i suoi discorsi!”

12 Ma quelli dissero: “Non e vero! Orsù, diccelo!” Jehu rispose: “Ei m’ha parlato così e così, e m’ha detto: Così dice l’Eterno: Io t’ungo re d’Israele”.

13 Allora ognun d’essi s’affrettò a togliersi il proprio mantello, e a stenderlo sotto Jehu su per i nudi gradini; poi suonarono la tromba, e dissero: “Jehu è re!”

14 E Jehu, figliuolo di Jehoshafat, figliuolo di Nimsci, fece una congiura contro Joram. Or Joram, con tutto Israele, stava difendendo Ramoth di Galaad contro Hazael, re di Siria;

15 ma il re Joram era tornato a Izreel per farsi curare delle ferite che avea ricevuto dai Siri, combattendo contro Hazael, re di Siria. E Jehu disse: “Se così vi piace, nessuno esca e fugga dalla città per andare a portar la nuova a Izreel”.

16 Poi Jehu montò sopra un carro e partì per Izreel, perché quivi si trovava Joram allettato; e Achazia, re di Giuda, v’era sceso per visitare Joram.

17 Or la sentinella che stava sulla torre di Izreel, scòrse la schiera numerosa di Jehu che veniva, e disse: “Vedo una schiera numerosa!” Joram disse: “Prendi un cavaliere, e mandalo incontro a coloro a dire: “Recate pace?”

18 Un uomo a cavallo andò dunque incontro a Jehu, e gli disse: “Così dice il re: Recate pace?” Jehu rispose: “Che importa a te della pace? Passa dietro a me”. E la sentinella fece il suo rapporto, dicendo: “Il messo è giunto fino a loro, ma non torna indietro”.

19 Allora Joram mandò un secondo cavaliere che, giunto da coloro, disse: “Così dice il re: Recate pace?” Jehu rispose: “Che importa a te della pace? Passa dietro a me”.

20 E la sentinella fece il suo rapporto, dicendo: “Il messo è giunto fino a loro, e non torna indietro. A vederlo guidare, si direbbe che è Jehu, figliuolo di Nimsci; perché va a precipizio”.

21 Allora Joram disse: “Allestite il carro!” E gli allestirono il carro. E Joram, re d’Israele, e Achazia, re di Giuda, uscirono ciascuno sul suo carro per andare incontro a Jehu, e lo trovarono nel campo di Naboth d’Izreel.

22 E come Joram ebbe veduto Jehu, gli disse: “Jehu rechi tu pace?” Jehu rispose: “Che pace vi può egli essere finché duran le fornicazioni di Izebel, tua madre, e le tante sue stregonerie?”

23 Allora Joram voltò indietro, e si die’ alla fuga, dicendo ad Achazia: “Siam traditi, Achazia!”

24 Ma Jehu impugnò l’arco e colpì Joram fra le spalle, sì che la freccia gli uscì pel cuore, ed egli stramazzò nel suo carro.

25 Poi Jehu disse a Bidkar, suo aiutante: “Piglialo, e buttalo nel campo di Naboth d’Izreel; poiché, ricordalo, quando io e tu cavalcavamo assieme al séguito di Achab, suo padre, l’Eterno pronunciò contro di lui questa sentenza:

26 Com’è vero che ieri vidi il sangue di Naboth e il sangue dei suoi figliuoli, dice l’Eterno, io ti renderò il contraccambio qui in questo campo, dice l’Eterno! Piglialo dunque e buttalo in cotesto campo, secondo la parola dell’Eterno”.

27 Achazia, re di Giuda, veduto questo prese la fuga per la strada della casa del giardino; ma Jehu gli tenne dietro, e disse: “Tirate anche a lui sul carro!” E gli tirarono alla salita di Gur, ch’è vicino a Ibleam. E Achazia fuggì a Meghiddo, e quivi morì.

28 I suoi servi lo trasportarono sopra un carro a Gerusalemme, e lo seppellirono nel suo sepolcro, coi suoi padri, nella città di Davide.

29 Achazia avea cominciato a regnare sopra Giuda l’undecimo anno di Joram, figliuolo di Achab.

30 Poi Jehu giunse ad Izreel. Izebel, che lo seppe, si diede il belletto agli occhi, si acconciò il capo, e si mise alla finestra a guardare.

31 E come Jehu entrava per la porta di città, ella gli disse: “Rechi pace, novello Zimri, uccisore del tuo signore?”

32 Jehu alzò gli occhi verso la finestra, e disse: “Chi è per me? chi?” E due o tre eunuchi, affacciatisi, volsero lo sguardo verso di lui.

33 Egli disse: “Buttatela giù!” Quelli la buttarono; e il suo sangue schizzò contro il muro e contro i cavalli. Jehu le passò sopra, calpestandola;

34 poi entrò, mangiò e bevve, quindi disse: “Andate a vedere di quella maledetta donna e sotterratela, giacché è figliuola di re”.

35 Andaron dunque per sotterrarla, ma non trovarono di lei altro che il cranio, i piedi e le palme delle mani.

36 E tornarono a riferir la cosa a Jehu, il quale disse: “Questa è la parola dell’Eterno pronunziata per mezzo del suo servo Elia il Tishbita, quando disse: “I cani divoreranno la carne di Izebel nel campo d’Izreel;

37 e il cadavere di Izebel sarà, nel campo d’Izreel, come letame sulla superficie del suolo, in guisa che non si potrà dire: Questa è Izebel”.